domenica 20 dicembre 2009

"A la Pelu"


Da quando mi sono trasferita nella magnifica Villa sopra l’altopiano, dove l’aria è pulita, il cielo sempre sereno e azzurro e il profumo primeggia supremo, il mio sistema nervoso sta per tirare le cuoie. Apro la finestra della mia s
tanza da letto e vedo la piscina olimpionica della mia splendida vicina, gli alberi con le foglioline che cadono
e si appoggiano leggere sull’erba del mio giardino che immagino gìa fiorito, Scorgo gli alberi di fichi che con la bella stagione daranno frutti grandi e polposi, a volte respirando i miei polmoni introducono frizzanti brezze e le miei narici si aprono al profumo dei cipressi. Quando scendo le scale per andare al piano terra immagino
gia il profumo di caffe caldo che inonda la stanza e si propaga per tutta la casa, i miei gatti mi aspettano sul divano mi vengono vicino, mi parlano, mi sussurrano qualcosa con un miagolìo soffocato, mi odiano ne
sono certa, vorrebbero farmi a pezzettini e mangiarmi lentamente mentre soffro di dolore come stanno soffrendo loro..e sapete perche..? Perche anche loro come me sono cittadini e odiano il silenzio…odiano l’aria pulita e il rumore degli uccellini o meglio io li amo ma non ne sono abituata.
E’ venerdi mattina, ultimo giorno lavorativo durissimo di una settimana che sembra non finire mai, la mia Smartina J’adore Dior sfreccia zigzagando tra un semaforo rosso e u
na preferenziale, sono in preda al panico aggi ancora non sono stata a farmi i capelli e sinceramente mi sembro un carciofo fritto alla Jiudia. Mi divincolo tra un appuntam
ento e l’altro correndo come una matta per trovare quell’ora benedetta che mi separa tra l’essere un Water e un essere femminile quasi presentabile, il mio prossimo obbiettivo si chiama “parrucchiere Pin Up”.
Nel frattempo sbaglio strada faccio un incidente con l’Iphone con la cover di Brillanti veri posizionato tra spalla e collo, bevo un te fre
ddo alla pesca, mi accendo una Philippe Morris Slim, fisso un colloquio intercontinentale per sapere se Mickey Mouse può ricevermi e finalmente prendo la
linea giusta e mi risponde la Barbarina che con una voce suadente
“parrucchiere Pin up buongiorno”
… evvai questo si che è un buon giorno,
“Barbara ciao sono Simona mi fissi un appuntamento diciamo subito pe
r una piega da infarto cronico come solo voi sapete farmi..”
“MMMMMHmhm Simo mi dispiace siamo murate..qui devi passare domani”.
Ecco come si suol dire rovinarsi un venerdi, immaginate un po uscire con le amiche tutte gnocche da capogiro, che oltretutto sono tutte piu giovani di te di almeno cinque anni -a parte quella tardona della Capreccion (alias mia sorella)- e andare a
cena con un bulbo a mo di Tina Turner ai tempi d’oro quando suonava sul palco a gran voce con la chitarra in mano e con in testa un frizeeee cotonato e color miele che negli anni 80’ era di moda ma ora mmmhhh, diciamo anche no.
Presa da u
n attacco d’ansia feroce, o mangio un pollo disossato o faccio fuori un pedone, non so come risolvere questo casino...il Venerdi tutte le donne della città vanno dal parrucchiere e non si trova un posto neanche a pagarlo con l’American Express Gold, mi sa che dovrò chiudermi in casa e buttare via la chiave, fingere un malanno a mo di sto quasi morendo per un’infezione che mi costringe nel letto paralizzatae passare un week di m. per poi ricominciare il primo appuntamento del lunedì con una
faccia del tipo statemi lontano il piu possibile altrimenti vi sbrano in un morso. Sono in un tunnel senz’uscita, non vedo la luce, chiamo tutti i parrucchieri di Bologna e provincia, mi spingo fino a Mantova, non sia mai che qualcuna disdica all’ultimo momento, tento Ferrara ma le ferraresi non mi ricevono il fine settimana e poi mi ammazzo. Penso penso penso..e poi ripenso. EUREKA..!!! Mi vieni in mente che nel mio libro dei bigliettini da visita ho qualche numero di shampiste sull’orlo di una crisi di nervi che forse potrebbe salvarmi da una depressione e scappo a recuperarlo. Mi butto sullo stradone attrezzato, velocità al limite de

lla multa con punti della patente che volano, passo davanti all’ipergiardineria e mi ricordo dei miei gatti che ormai mi staranno aspettando con un’ascia in mano e un coltello tra i denti perché non hanno più da mangiare..hanno finito i croccantini questa mattina. Sono spacciata non ho tempo per fermarmi a comprare scatolette KiteKat e per prendere la residenza alla cassa di un supermercato per animali mentre le famigliole felici sono a spasso con i loro bambini che urlano come forsennati nella speranza che i genitori li portino al parco. Come una saetta passo davanti all’Ikea, e un brivido mi percorre la schiena al pensiero che dovrei entrare a cambiare una mensola ma che il tempo scorre e ormai sono gia le 9,30 e io non ho un materasso con me per poter riposare nel parcheggio nell’attesa che la signorina con la camicetta gialla del centro informazioni mi caghi e faccia uscire il mio numerino eliminacode. Siamo al numero 8 io ho il numero 712 e haimè ho solo una vita davanti quindi a quel paese la mensola. Arrivo a casa, faccio una sgommata che quando parcheggio mi accorgo che sull’asfalto ho lasciato le mie nuove gomme appena cambiate, entro e vedo le belve li al capezzale degli orsacchiotti del mio cagnolino, forse stanno facendo il funerale anche a loro, mi dirigo verso lo scatolone dei libri e lancio tutto per aria per cercare il mio libro blu degli indirizzi utili. Per indirizzi utili, come donna che si rispetta, trovo, Linda l’Estetista, Alessandra la Massaggiatrice, Adolfo il riequilibratore energetico, Marilia l’Unghiologa, Vincenzo il Chirurgo, Susanna la Manicure, Caterina la personal trainer, Cristina la Scrabista, Teodora specialista in massaggio con le pietre, di parrucchieri nemmeno una traccia…ma alla fine del libro come un miracolo cade un foglietto bianco e grigio con stampato sopra un’immagine Punk con i capelli a cresta che mi lascia perplessa…mi metto gli occhiali…mi siedo…leggo…Abel….El Peluquero de Madrid, Spain. Ormai non penso piu in italiano, sto gia ragionando in spagnolo…stampato leggo il nome del negozio “LA PELU” riferimento Abel, mi ricordo quando ci sono stata, uno splendido ambiente fashion nella zona gay della capitale spagnola, Chueca. Chiamo immediatamente lui mi potrebbe salvare.
Drin Drin Drin.
“La Pelu Buenas Dias digame soy Carlos”.
“Hola Buenos dias Carlos soy Simona le estoy llamando por una cita por hacerme el pelo lisado tienes citio en la tarde…?”
“ Si perfecto a las 6 te espero”…
Sospiro di solievo ho trovato chi mi pettina, c’è solo un problema è a Madrid.
La prima cosa da fare quando ci si trova in una condizione del genere è chiamare la Capreccion che sicuramente sarà al lavoro sopra ad un ponteggio, perché fa l’imbianchina a tempo perso, quando non fa quello lavora per Facebook, e chiederle se può venire con me a fare un salto a farmi bella. Naturalmente la Capreccion mi dice che è impegnata in una conversazione molto animata con la sua amica Dina-
Drin drin drin
“ Pronto Secca”
“ Simo dimmi velocemente perchè non ho tempo”
“ Sei su un ponteggio..? è una questione di vita o di morte..”
“ No Simo, sono con la Dina su Fb “.

…Doppio panico…mi tocca di chiamare l’aeroporto di Bologna e prenotare due voli senza il suo consenso, il tempo stringe. Trovo un volo alle 12,15 con Iberia, caccio due magliette e un jeans nella valigia, prendo mascara, lip-gloss, fard, e anche i tampax perche mi sa che il periodo è quello giusto non si sa mai che mi ritrovi seduta sulla sedia
anatomica della Pelu lasciandogli una bella macchia colorata mentre lo shampista gratta ferocemente il mio bulbo. Scelgo le scarpe da portare, due stivali grigi di tonalità differenti, un decoltè nero una All Star Rosa e una ciabattina Havahianas, chiaramente per tutto il resto c’è Blanco . Richiamo la Secca-alias Capreccion- e le ordinò di prenotare un’auto blu e di aspettarmi sotto al numero 70 di strada Maggiore con un fazzoletto addosso e un tacco 12…direzione Madrid. Schizzo per le strade della city cantando a squarciagola “ Tutta mia la città—un deserto che conosco…la la la la –“ quando dietro di me una pattuglia della polizia accende la sirena come se stesse inseguendo Toto Riina scappato dal carcere…mi fermano..
”Buongiorno Signorina…fornisca patente e libretto”…
Dio che paura che mi fanno i poliziotti …cavolo di fanno sempre la predica e sono sempre cosi seri…uff…Mi controllano e poi mi chiedono se ho bevuto..
“ma come sono le 10 del mattino agente secondo lei ho bevuto..?”
“Signorina lei andava a 110 con il limite dei 50…”
“ma agente ho fretta devo prendere un aereo…come faccio se sto qui con lei a chiacchierare…” !no guardi…devo farle la multa…”
oddio mio ma perchè tutte a me…”la prego”
Come l’arcangelo Gabriele che scende dal cielo benedico Facebook e ringrazio che mia sorella ci lavori cosi intensamente e costantemente in quel momento mi accorgo che il poliziotto che mi stava dando la multa è un suo amico, e gli dico..”
“ma scusi non si ricorda…sono la sorella della Capreccion”
Rimane un pò attonito dalla mia affermazione, diciamo piuttosto che la mascella gli si sposta e una specie di bavetta gli scende lateralmente dalla bocca, sembra un cane Corso in amore, gli occhi gli si fanno a cuore e cambia subito espressione e tono.
“Cavolo…scusami non ti avevo riconosciuta subito ma notavo una certa somiglianza, a parte i capelli, (al pronunciare questa frase avrei voluto avere una sciabola per farlo secco) sai ho visto anche le tue foto negli album pubblici”.
Mi fa strappare una promessa di aperitivo, non con me sia ben chiaro, a me non mi caga nemmeno di striscio e si raccomanda di far mettere a mia sorella nuovi album di momenti vacanzieri con lei ritratta in costume da bagno sotto le palme.

Questo giochetto mi fa evitare una multa salata come una crescenta con i ciccioli, tolgo la folle metto in prima accendo il noss e lascio il resto delle gomme che mi erano rimaste sull’asfalto di Porta Maggiore. Mi sento Desy di Azzard, braghino corto e cappello da Cowboy, e penso al perchè il poliziotto non mi ha riconosciuta. Arrivo davanti al numero 15 di Via Mazzini apro manualmente il cancello verde e di corsa infilo la Smart nel garagino, nella manovra la fretta mi regala un graffio in più sullo specchietto ma non posso pensarci ora sono al limite del ritardo consentito dal taccuino di bordo.
Faccio presente a tutti che siamo in dicembre e che la temperatura media è sui 9 gradi e che c’è quella pioggia piccolina-piccolina diciamo pure stronza che ti entra nella carne frantumandoti le ossa e che la Secca è li bella come il sole di luglio ad aspettarmi con la sua piuma da corsa-alias capelli da urlo-, con indosso il suo fazzolettino corto che non oso chiamare vestito perche i padri della lingua italiana potrebbero rivoltarsi nella tomba e con un tacco 12 rosso fuoco modello fiamme di Fast and Fourious. L’elegante auto CosePuri arriva, una bellissima Mercedes scura ci carica e dirette e veloci ci dirigiamo verso l’uscita tangenziale 4-Aeroporto. Il viaggio fila liscio, durante la corsa ho tempo di mettermi un po di lip-gloss, telefonare al mio socio, Luca, che sta ancora dormendo, per ricordargli che deve aggiornare il Sito e fare gli inviti per i prossimi eventi e riesco persino a dormire 4 minuti mentre siamo in coda in uscita. Mi sembra fantastico, mia sorella non fa domande io non ho voglia di spiegarle niente tanto prima o poi capirà cosa sta succedendo e quando si renderà conto che dobbiamo uscire dall’Italia entrerà in depressione perché non le detto di portarsi il Mac. Beh, userà il mio per lavorare su facebook, in fin dei conti mi costerà solo un abbonamento 24h per qualche giorno, potrei cavarmela con una cifretta bassa tipo un centinaio di Euro. Sono felice siamo al Check-in dell’Iberia il volo parte tra poco, imbarco la valigia vuota e cerco un posticino, dopo il controllo passaporti, per poter stare seduta a leggere la posta elettronica. Un mare di gente mi passa davanti, quando guardo le persone me le immagino sempre a letto chissà perché...che schifo vedo una famigliola felice con un poppante di pochi mesi, la moglie è almeno quindici kg in più il marito fissa la Capreccion-strano-tutti fissano sempre lei…beh sarà forse perché si è appena comprata una nuova quarta coppa C che fa voltare i pali della luce per non dire altre cose sconce..o forse perché con quel fazzolettino addosso e il tacco a spillo modello Pulp Fiction si è appena messa a cucciare in modo un po ambiguo un povero pezzo di cioccolata Lind con le nocciole…? Quel signorotto con la moglie obesa per il parto e il bambino che fregna mi fa un po schifo…come tanti paparini di famiglia appena si volta la mogliettina tentano di intortare qualunque femmina si presenti nel circondario, con qualsiasi caratteristica somatica non importa se gnocca o meno basta abbia una speciale fessura all’estremità bassa del pube e va benissimo tutto.. Mi rendo conto che in questa particolare occasione a questo povero Cristo gli è andata bene-si sta lustrando gli occhi ammirando un paio di caviglie da premio Nobel-ma haimè vorrei dirglielo che la Secca non si tocca perché è in crisi e troppo presa dal controllo cybernetico di Pinna Gialla. Il megafono della Hostess annuncia l’ultima chiamata per il volo Iberia 007, faccio una pipi e mi imbargo. Mi siedo e nel giro di 22 secondi cado in un sonno profondo, per fortuna perchè la mia vicina di sdraio puzza come una capra. Apparentemente una signora distinta sulla cinquantina capello grigio e corto nasino rifatto piuttosto segaligna, quando si toglie la giacca mi graffia con il suo sudore fetido e stagnante…Dio mio signora ma oggi è Venerdi e in teoria ci si dovrebbe lavare di più in prossimità del week end..macchè lei ha deciso che visto che la Hera l’aveva chiamata per annunciarle la chiusura temporanea dell’acqua per un guasto ad un tubo lei ha mandato il suo sapone in vacanza. Dormo dormo e dormo...

La Capreccion mi sveglia siamo gia arrivate, il tempo sereno una bella brezzolina mi smuove i capelli, prendo un taxi e vado in direzione Hotel, rigorosamente cinque stelle, rigorosamente nella Gran Via, tempio dello shopping e della perdita dei sensi…

1 commento:

  1. Simo ma è un racconto bellissimo! Surreale, tonico, quasi beat! Mi sono divertito molto a leggerlo, hai guadagnato un follower!

    Bacio,

    L.

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