domenica 14 novembre 2010

Matrimonio mon amour...

Rientrata da due mostre, un sabato pomeriggio passato a divertirmi a scorrazzare in bicicletta tra le vie di Bologna, rigorosamente contromano e rigorosamente di fretta per non perdermi la mondanità. Sto aspettando che le mie amiche Newyorkesi tornino dalle Cinque Terre e sinceramente non ho proprio idea di dove le porterò a divertirsi..cavolo non ho idee oggi, e poi dove le porti due amiche che vivono nella città dei divertimenti per eccellenza….!!!
Entro in doccia per schiarirmi un pò le idee ma qui nulla…nemmeno l’acqua che scorre mi aiuta a trovare una buona soluzione che possa farci passare una serata degna di ricordi. Facendo attenzione a non bagnarmi i capelli altrimenti chi mi sopporta stasera con il bulbo alla Tina Turner, mi infilo il mio accappatoio Hallo Kitty e con il cippo in testa come da massaia che si rispetti mi rifaccio il trucco e prendo tempo con i miei pensieri e sfoglio la rubrica dell’iphone per cercare qualcuno che mi salvi e mi dica quale festa potrebbe essere ad hoc per me.
Nulla di fatto, dopo due ore sono ancora qui con il mio Mac che mi guarda ma che non mi da alternativa…dio sono in panico..rovinata.. arriveranno Joanna e Melanie e io sarò ancora qui a girarmi i pollici costretta a dire che la città stasera non offre nulla..
Drinnnn Drinnnn...oooo squilla il cell. Mi chiama un amico e mi dice che è appena rientrato da un matrimonio al Carlton Hotel e che è stanco morto, perché è iniziato alle 17.00, la rumba è ancora in atto e gli sposi sono in baracca dice, l’alcool ancora sui tavoli e la pista piena di danzerini nei loro completi della domenica con le ascelle imbrattate di champagne, ma lui non ce la faceva più.

“Troppa fatica i matrimoni” mi dice: “ Io vado a letto..”

Con non “chalance” chiedo come si chiamano gli sposi e tra uno sbadiglio allargato e uno sbuffo trascinato il mio amico mi dice beh..”lei si chiama Francesca lui..Boh…non mi ricordo…” Ho deciso cosa farò e sarà davvero diverso…chiamo le mie amiche le incito a muoversi che l’occasione è da non perdere, Hotel a cinque stelle, musica a palla e soprattutto alcool gratuito…ARRIVIAMOOOOOOOO..
Mi lancio nell’armadio, ho un pò di dubbi, non mi sono comprata nulla per l’evento, in fin dei conti non era programmato, ma la provvidenza mi aiuta facendomi sbucare un borsina di H&M con vestitino stampato tigressa verde militare tagliato ad impero -dimenticato li sicuramente da qualche anno-, naturalmente c’era ancora l’etichetta altrimenti non l’avrei messo.
Sono salva vestitino più jeans e stivaletto color crema trattata scura.. un filo di fard arancione, un po’ di Patchouly e sono pronta.

La Bana e la Melly in compagnia della campionessa di cambio monete Spicci, il fidanzato Spicciolino Junior, Fol il Folle e Cippi il brasiliano, suonano alla porta e io mi infilo la mia adorata Betsey Johnson fucsia e come da copione esco di corsa sotto una pioggia torrenziale che mi bagna anche le mutande di Victoria Secret, inciampo nella pozzanghera davanti al portone e arrabbatandomi salgo in macchina.

Uffff…Ufffff…mi sento molto la ragazza della pubblicità Gocce di Napoleon, che cantando e ballando sotto la pioggia con il suo ombrellino bacia il gattino e si’innamora di lui…ma io ahimè non mi innamoro di un gattino ma il mio ombrellino rosa di hallo kitty mi sta talmente tanto appiccicato che quasi quasi sto pensando di fidanzarmi con lui.
Sfrecciamo sui viali, evitiamo il traffico intenso del saturday night nell’ora di punta e tra un semaforo e un altro ci troviamo davanti all’ingresso maestoso del Carlton hotel. Ci fermiamo, respiriamo, io mi sistemo un pò di DiorKiss sulle labbra per sembrare appena uscita dalla truccatrice poi prendiamo coraggio e con passo lungo e deciso ci dirigiamo verso la reception, anche se in realtà la nostra attenzione viene attirata gia dalla musica che proviene sicuramente dalla sala del matrimonio. C’è un cartello stupendo lungo il corridoio ad annunciare il matrimonio di Francesca e PinKo Pallino e noi ci dirigiamo proprio in quella direzione. Nel percorso tappeti persiani da Taji Mahal di incerta provenienza, fanno da passerella a oggetti fastosi e apparentemente costosissimi, la sala è sempre piu vicina e la musica sempre piu alta, noi sempre più eccitati nell’intruffolarci alla festa per bere a sbaffo e per conoscere gli sposi. Eccoci entrati, sembra che tutti ci osservino ma in realtà tra le espressioni si legge un alto tasso alcolico e tutti paiono fissarsi su di noi, ma la realtà dice ben altro.
Noi con i nostri vestiti non sgualciti da dieci ore di grande abbuffata, noi con gli occhi lucidi e il sorriso Durban’s per la felicità, noi che con i tacchi stiamo ancora in piedi e balliamo pure, noi che siamo riusciti ad entrare ad un matrimonio di due perfetti sconosciuti, ballare, gridare, per poi sederci a bere e incazzarsi pure con il cameriere perche aveva portato via i bicchieri mezzi pieni… è incredibile ma ad un certo punto la sposa è venuta persino a chiederci se eravamo stati bene e se tutto era stato di nostro gradimento… Dio mio non ci si può credere…credo che fosse talmente ubriaca in quel momento da non rendersi nemmeno conto che noi non eravamo suoi ospiti, o meglio si..lo eravamo ma abusivamente…

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