mercoledì 16 febbraio 2011

Breakfast at Barrow


La domenica è sempre una giornata strana, si dorme fino a tardi, ci si rigira nel letto come se fosse l’unico posto al mondo ad avere il ricordo del grande amante, ci sentiamo rapite da Morfeo senza possibilità di essere liberate, ma in fondo è un pò ciò che vogliamo. Quel calore diffuso di seta tigrata, quel telefono che non squilla mai, quella voglia di caffè che come per magia esce dalla Nespresso e ci viene recapitata direttamente sotto le coperte da un piccione viaggiatore. Come amo questo giorno, lo aspetto come si attende l’innamorato che rientra dalla battaglia o come  una sorella di Donne in attesa di Ingmar Bergman. Me lo prendo come riposo assoluto dal caos e dalla frenesia, dallo studio e dalla continua scrittura, dai problemi e dagli inghippi, ma anche dagli appuntamenti a champagne e polletti ai carciofi con uomini che non sanno far altro che parlare di lavoro. La mia alcova sta sempre li, mi ospita, mi coccola, mi consola, mi rammenta e alle volte mi costringe ad alzarmi come oggi. Cosa fare in una giornata dove tutte le amiche sono ancora a letto perché è troppo presto.? Quale strana idea può venirmi perché tutto prenda una piega di novità.? 
Se hai una sorella che ha fatto della sua vita un’innovazione decidendo di aprire un’impresa di imbiancature allora hai la chiave dell’enigma che tanto ti attanagliava sotto le coperte, se quell’angelo alato della Capreccion è al lavoro con la sua tutina bianca, tra pennelli a crine morbide, secchi di colore bianco e nastri di carta e se il suo aiutante è DarioDariotto il romano, allora ecco la soluzione: prendere un’auto blu e andare a colazione da Barrow.

Ore 9, mi infilo una calza 100denari, stivaletto Berska tortora un vestitino da brava ragazza con cinturino color fumo con fiore applicato, estraggo dal pozzo dei desideri una sella di Dior e compongo il numero della CosePuri che mi porterà a destinazione. Con fare gentile la centralinista Anna mi annuncia che in 7 minuti saranno da me, colgo l’occasione per comprare un paio di briochine integrali con il miele, succhi di frutta, cestini di leccornie al cioccolato e parto spedita sperando di trovare un’edicola e un tabaccaio. DIREZIONE  zona SAN FELICE.


Davanti alla vetrina di una delle botteghe uomo più In della città mi accorgo che è stata messa una carta mimetica sui toni dell’azzurro per impedire ai passanti di vedere ciò che sta succedendo all’interno, una scelta oculata che non fa cadere la raffinatezza che contraddistingue questo luogo. Con fare sicuro busso alla porta ed entro, mi ritrovo in un cantiere di teli copritutto e mobili da riassettare, ma anche di fronte ad uno degli spettacoli più ecclatanti degli ultimi mesi. In fila, come se mi stessero aspettando, belli più che mai, nelle loro tute alla moda, con cardigan a scollo V, perfettamente sbarbati e sorridenti, lo staff mi accoglie con un CIAO che mi fa dimenticare perché sono li. Fede, Simone, Andrea, Franz e Fabio, tutti insieme e per tutti i gusti dispensano complimenti e gentilezze per il mio arrivo. Ho pensato per un attimo di essere in paradiso, mi sono anche chiesta perché non fossi mai stata ad acquistare qualcosa in questa splendida fabbrica di sogni, forse perché sono single, ed essendo un negozio che veste solo uomo è impossibile che mi cimenti nell’acquisto di un capo spacciandolo per me o che dia da bere bugie su ipotetici regali da fare ai miei potenziali ma inesistenti spasimanti. Fatto stà che quella mattina mi sono trasformata in un’imbianchina esperta per poter godere di tanta bellezza, davvero ragazze non ci si può credere noi abbiamo un potenziale cosi in città e nemmeno ne siamo al corrente, andiamo a cercare uomini quando in realtà lì fanno delle selezioni spietate perché tutti siano strafighi e stracurati. Non capiamo proprio nulla, tra camicie di TomFord, completi di Gucci e piumini Moncler questa si che è stata una domenica all’insegna del lusso e della novità, ho imparato a dipingere i battiscopa mentre guardavo salire e scendere i commessi dalle scale, mi hanno insegnato a coprire i pavimenti per non sporcarli di vernice, ad attaccare nastri ai bordi degli angoli e a rifilare con un pennellino bianco le piccole sbavature di colore in giro per il negozio. Il tutto, mentre quell’Adone del proprietario a carponi intento a lavare il pavimento faceva scorgere un centimetro di schiena e quel gran pezzo di figliolo di Franz si cimentava nell’avvitamento di un tassello mostrando quella goccina di sudore sul viso che potrebbe veramente far perdere la testa ad uno stormo di cavallette impazzite.


È bello sapere che esistono uomini come loro, che ridono, gioiscono, lavorano ma soprattutto che amano le loro donne.

















3 commenti:

  1. Ecco l'avevo detto che devi guardarti in giro e cambiare ambito d'incontri per trovare veri uomini che non parlano di lavoro, ma lavorano, che non fanno i finti fighi ma sono veramente fighi!Bella domenica....

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  2. i proprietari di barrow amano le donne e io mi chiedo che uomo possa essere ,quello che non ama piu' te.
    Ti meriti tutti quegli uomini insieme, ma in 1 unico grande uomo.Davvero.
    ciao
    http://www.oneredcherry.com

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  3. Anonimo_ grazie in effetti avevi ragione...esistono uomini meravigliosi che lo sono ancora di piu quando capisci che hanno donne fantastiche al loro fianco e le amano come il primo giorno.

    RedCherry_ Cara Red la prendo come un amuleto porta fortuna...tu porti bene

    ti adoro

    baci Blue

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