martedì 29 maggio 2012

Blue BDay


“Era questo che mi spaventava: che dietro la grande amoreuse si nascondesse una piccola borghese che cercava la sicurezza nell’amore. Quel che mi attrae in te è che tu sei rimasta l’amante. Mantieni il fervore e l’intensità. E poi c’è il fatto che non è il piacere che posso darti che ti attrae a me, infatti lo ripudi quando non sei emotivamente soddisfatta. Ma sei capace di tutto e io lo sento. Sei aperta alla vita, e ti ho aperto io… Come ti amo quando ti rifiuti di comunicare col corpo, cercando altri mezzi per invadere l’intero essere. Eppure all’inizio non sopportavo la capacità che avevi di chiuderti, mi sembrava di perdere il mio potere…”
Anais Nin

Un vestitito arancio fluò avvolge il corpo cosi stretto da far quasi male. La spilla con una gigantesca vedova nera si arrampica lungo il collo. I capelli hanno già il caldo colore del sole, sembrano accesi da un rosso peperoncino provocante. I sandali aperti mostrano le unghie più laccate che mai. È primavera. I capezzoli si inturgidiscono al minimo alito dio vento, sono cosi sensibili da apparire persino sfacciati. Le labbra gonfie di lipgloss stampano sorrisi di desiderio. Le rose emanano il loro profumo più forte mentre si schiudono i boccioli nelle mattine di Maggio.
È l’alba di un nuovo giorno. Prendo la macchina senza pensare alla destinazione. Una fresca brezza mi bagna la pelle. La tangenziale è vuota. Corro più che posso con il piede sull’accelleratore e il finestrino abbassato. Risuonano le note di Madelaine Peyroux e mi accorgo di essere felice. Mi accendo l’ultima sigaretta prima di arrivare sotto una casa che non è la mia. Parcheggio, ha iniziato a piovere.
Scappo sotto al porticato e veloce mi infilo nel portone, salgo le scale in affanno e il cuore mi batte forte. Un battito che esce dallo sterno, trapassa l’abito e salta oltre il limite, quel limite che mi sono imposta di superare, varcare, affrontare, sfidare. Chi se ne frega della paura di correre senza freni, chi ha detto che non si possa frenare con i talloni, chi potrebbe giurare che è meglio fermarsi prima per non gareggiare rischiando. Io non ci sto. Non ci sto a rimpiangere un sogno, a rimanere seduta a guardare che cupido prenda di nuovo il volo dal condominio, il mio. Questa volta aprirò la porta e succeda quel che succeda, conterò i gradini della scala che mi dividono dall’emozione di stringerti.
Mi spoglio, mi infilo sotto la doccia, mi sciacquo l’idea di me e del mio odore, scivolo sotto le coperte. Profumo di sesso, si corpi avvinghiati, di carne bollente che suda sotto a un piumone senza memoria. Il cervello mi parte, non controllo più nulla. Non voglio più controllare nulla. Non m’importa.
Svengo.
L’odore del caffe mi sveglia. Ho sognato? Si, Come sempre. Ho sognato che un uomo meraviglioso mi amava senza paura di ciò che sarebbe successo dopo. Ho sognato un amore di quelli che non respiri più senza il cuscino impregnato del suo aroma. Ho sognato che sarei stata felice a pensarti scrivere di me.
Mi alzo, oggi è il mio compleanno.
Penso a ciò che mi dice sempre mia nonna e sorrido: “ Trova un uomo da amare fino all’ultima alba della tua vita”.
Mi vesto. Colazione, cappuccino estivo e amore.

Auguri Blue.


“Non sapeva che, quando in una donna l’erotico e il tenero si mescolano, danno origine a un legame potente, quasi una fissazione".                      Anais Nin







1 commento:

  1. Chic, Chic baby! do you like the ideea of following each other?;X

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