domenica 23 giugno 2013

Frettolosamente SI


Avete presente cosa significa organizzare il proprio matrimonio?
Quando qualcuno vi chiede se siete pronta a fare il passo insieme, a stare tutta la vita uniti e nel guardarvi con gli occhi innamorati tira fuori un anello che mai avreste pensato di vedere in vita vostra, addirittura tra un attimo quell’anello sarà posizionato nell’anulare sinistro, beh, quel momento capirete che tutto quello per cui avete lottato: l’indipendenza, la parità lavorativa, il bagno rigorosamente rosa e assolutamente vietato l’accesso agli uomini, il letto con mille cuscini che non lasciano spazio nemmeno ad un orsacchiotto, la carriera manageriale, beh in quel momento, quel fatidico SI manda a fanculo tutto. Ma proprio tutto.
Gli occhi si riempiono di lacrime, il cuore inizia a correre all’impazzata come fosse in preda al panico, le gambe tremano, le mani sudano (cavolo tra poco mi metterà l’anello, perché sudate?), tutti i muscoli sono protesi verso l’altro e non ci capite più niente, avete solo un desiderio, urlare, ma non potete farlo perché siete al ristorante e la gente non capirebbe perché nell’era dell’amore liquido, ancora c’è qualcuno che chiede a una donna di sposarla.

Fatto sta che dopo un attimo di nodo in gola, prendete la testa dell’uomo che amate tra le mani e gli stampate un bacio sulla bocca così intenso che mai vi è sembrato di darne uno pieno di tanta passione.
Organizzare il proprio matrimonio non è affatto facile, soprattutto se siete Blue. Blue non ha dimestichezza con queste cose, ha sempre vissuto con lo zaino in spalla pensando che gli uomini dovessero stare alla larga dalla sua gonna, ha sempre pensato che dormire con un uomo fosse un privilegio solo per i cugini maschi, ha sempre creduto che il matrimonio fosse un sacramento inutile, per persone che non avevano ben chiaro che per amarsi non è necessario mettere firme o annoiarsi ascoltando il prete che predica messa. Blue è arrivata a 35 anni pensando che la sua unita missione fosse lavorare, lavorare, lavorare. Lavorare senza pensare che sarebbe potuto arrivare qualcuno che avrebbe cambiato la sua vita.

Da bambina qualche volta le era capitato di fantasticare sul matrimonio, ma aveva immediatamente capito che non faceva per lei, anche se non mancava volta che andando a visitare la Rotonda di San Lorenzo a Mantova, non sbirciasse il negozio che aveva otto vetrine e che si trovava proprio dietro quel bellissimo scorcio che lei amava tanto. Rimaneva incantata nel vedere quegli abiti meravigliosi di Atelier Aimée e nella sua testa si diceva da sempre che se mai si fosse sposata avrebbe indossato uno di quei vestiti. Se avesse incontrato il principe azzurro sarebbe andata con sua madre e sua sorella a sedersi sulle poltroncine di velluto rosse che intravedeva dalla strada birciando dentro al negozio. Anche se non voleva sposarsi, come tutte le donne sognava l’abito bianco, che poi bianco non è, perché Blue non ama il bianco, troppo insignificante e eccessivamente banale per una come lei. Blue amava il color latte e menta e se mai avesse detto SI lo avrebbe fatto con un abito del colore di una delle bevande che amava di più da bambina. Il suo matrimonio sarebbe stato celebrato il 7 di un mese non qualsiasi, cioè Giugno che poi è il sesto mese. Aveva in testa il 7 perché quello è il suo numero preferito, perché il 7 le fece guadagnare un 30elode all’esame di teoria della percezione, perché il 7 era la data di nascita dei suoi nonni, perché Blue è nata nel 77’. Da piccola Blue desiderava sposarsi il 7/06 perché il suo nome intero era composto da 6 e 7 lettere, perché Giugno le faceva pensare all’estate e allora avrebbe potuto celebrare il suo matrimonio in piscina, all’aperto, con gli amici che arrivavano da ogni parte del mondo. Prima di dire SI, Blue ha fantasticato da bambina, come fanno tutte le bambine anche quelle come lei che fanno finta che il matrimonio sia una cosa per donne deboli. Aveva fantasticato su suo padre Giorgio che, con gli occhi lucidi, l’accompagnava a bordo piscina e sulla mamma Germana che in crisi per aver preso peso si sarebbe presentata, quel giorno, più magra che mai. Aveva fantasticato che le sue amiche del cuore le avrebbero fatto da damigelle con un piccolo mazzolina di roselline rosse in mano e che sua sorella, Capreccion, l’avrebbe aspettata al termine della marcia nuziale (che non sarebbe stata quella che suonano tutti ma sicuramente una melodia brasiliana) con un sorriso da Mentadent. Blue (con il prezioso aiuto di una wedding Planner) in quei mesi che la separavano dal giorno più eccitante della sua vita, aveva pensato proprio a tutto: i mazzolini di fiori sui tavoli, i palloni in piscina, la musica da discoteca, lo show-cooking della sua chef preferita, le sdraio con i cuscini rossi e così tanto vino da far ubriacare chiunque anche al solo pensiero. Sarebbe arrivata in bicicletta, con il suo chihuahua nel cestino e come torta avrebbe preso un gelataio pazzo, come quello che ogni giovedì, quando era piccola, arrivava nella corte dove abitava con la nonna gridando “GELATI!!!”, allora per 200lire ti dava un cono schifoso ma a lei piaceva tanto e le sembrava di essere ricca quando la nonna si poteva permettere di comprarlo e l’estate era meno torrida con quel gelato al pistacchio che non sapeva di niente.

E poi c’era lui, l’uomo che amava, il sogno che si avverava, l’uomo che ogni donna avrebbe voluto con se per la vita. Lui che l’aspettava li per metterle quella fede che portava inciso quella data così importante e così evocativa. Lui che rappresentava tutto ciò che lei aveva sempre desiderato. Lui che dal primo giorno le aveva cambiato la vita, il pensiero, il corpo, il sorriso, il desiderio. Con lui è sempre stato tutto facile, come se il matrimonio fosse normale. Blue non ha mai avuto nessun dubbio, e poi anche l’iniziale del suo nome era la settima lettera e quindi non poteva che essere lui quello che l’avrebbe rubata all’arte.

Avete presente organizzare un matrimonio? Bene, ora immaginate che sia stato tutto un sogno e fate finta di nulla.

Cara Blue, svegliati e ricordati di essere felice, se puoi!

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