mercoledì 10 luglio 2013

Giubilare lo sguardo verso un'alba bolognese


Bologna all'Alba vista dai tetti

La cosa che amo di più di Bologna è quando, nelle mattine d’estate, rientrando da una nottata con le amiche, arrivo in via Murri e aspetto che apra il CapoNord per bermi il cappuccino con la schiuma fredda dell’Anna. Seduta fuori, con una leggera brezza che m’inturgidisce la pelle, il mio sguardo si perde nell’Orizzonte. Silenzio, calma, uccellini che cinguettano. Fresco, serenità, vento che ti accarezza.
Mentre la schiuma mi rimane inevitabilmente sui baffi, apro il giornale. È domenica, o forse sabato o un qualsiasi giorno d’estate in cui Bologna viene baciata dall’Alba. Io sono li che osservo distrattamente un panorama che amo, immersa dal silenzio di una città che tra poche ore sarà invasa dal traffico. Penso, leggo, mi getto a capofitto sul mio Cappuccino, la città in quel momento parla. Mi sussurra il suo amore, mi dichiara la sua passione, mi promette che sarà mia per sempre. È proprio così, Bologna sarà mia per sempre, lo sarà perché ci arrivai poco più che adolescente e ci rimasi nonostante, di case, nel mondo, io ne abbia cambiate tante, Io la mia casetta bolognese non l’ho mai abbandonata. 

Bologna sa essere il caldo abbraccio di un’amica, la dolce stretta di un padre o l’appassionato bacio di un amante. è calda come un forno d’estate e gelida come un ghiacciolo d’inverno ma, io, proprio non ce la faccio a separarmi da lei. Devo sempre tenere qualcosa li, da qualche parte, lasciare una traccia di me tra le vie, buttare bricioline di pane sul percorso, spargere il filo di Arianna, perché in ogni parte del mondo io sia, il filo mi ricondurrà sempre da lei. Bologna la grassa, la dotta e la rossa, sì la rossa come i miei capelli, la grassa come penso di essere e la dotta che spero di diventare. Bologna con i suoi portici, con la Basilica di San Luca, con le Tagliatelle, la Mortadella e il Pignoletto. Bologna che ha le ciclabili che fanno a botte con i marciapiedi dei pedoni, che ha i ristorantini con i dehors fuori e che ha più di 400 gelaterie anche se l’unica vera buona è quella dello Sciroccato Andrea Bandiera (Scirocco appunto). Bologna che quando esci in estate vai alla baracchina del Codivilla e ci trovi sempre qualcuno con cui farti uno Spritz, che sulla camminata che sale a San Luca ti fermi da Billy per farti un caffè e che se devi consigliare un ristorante tipico l’unico al quale pensi è La Bottega.
La Basilica di San Luca

Noi qui ci stiamo bene, lavoriamo tanto sì, ma poi, a un certo punto del pomeriggio ci prendiamo mezz’oretta per farci fare uno Shakerato al caffè Letterario di Palazzo Fava, noi che incontriamo le amiche di sempre mentre scorrazziamo in bicicletta e troviamo sempre una scusa per dire che siamo in ritardo, e intanto ci sta un frizzantino da Eataly. Noi che leggiamo ApranzoconBea per essere aggiornate sulle novità gastronomiche cittadine e sbirciamo CurvyFoodieHungry per sincerarci di non essere le sole alle quali piace mangiare. Noi, che non vediamo l’ora di incontrarci e ogni scusa è buona per andare al Marconi dalla nostra chef preferita, che poi è una di noi; Aurora Mazzucchelli. Noi, noi, noi, che a Bologna ci viviamo e che con il cuore non la lasceremo mai.

L’alba sta salendo, è passata un’altra notte insonne, come tante, a pensare che non importa chi ti ha spezzato il cuore, non ce la farai mai senza le tue amiche.

2 commenti:

  1. "Non importa chi ti spezza il cuore, non ce la farai mai senza le tue amiche".

    Il concetto di "alba", in questo periodo, lo incontro spessissimo. Quasi che l'Universo voglia mandarmi un segnale. Forse di tramonti ne ho visti troppi. Ora merito qualcosa che inizi, che nasca, come l'alba al mattino? Incrocia le dita per me, mia adorata Blue, nella tua adorata Bologna che, a Settembre, spero si faccia anche mia.

    Ti voglio bene. A.

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  2. quando una cosa ci emoziona, io e le mie amiche (appunto), diciamo: "pelino" per riferirci al pelo che si raddrizza a causa alla pelle d'oca :)
    Ecco, questo post è da pelino.

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