mercoledì 7 agosto 2013

Giorno e notte A Spasso con Blue


Questo post è dedicato a Voi. A Voi che mi leggete, mi seguite, mi scrivete. A Voi che anche se posto a tarda notte un commento arriva sempre. A Voi che dal 2009, anno di nascita di AspassoconBlue, siete sempre di più. A Voi che non c’è caldo o freddo che tenga, non c’è segnale tolto dalla gita in barca o dalla gola di una montagna. A Voi che fa sempre bene leggere AspassoconBlue prima di dormire, come se fosse una favola notturna che aspettate. A Voi che mi date coraggio, mi fate sorridere e spesso, mi date le perle di vita che poi io trasferisco sullo schermo. A Voi, donne o uomini, che avete deciso che leggermi è un piacere mattutino, come un rito quotidiano insieme al cappuccino o al giornale. A Voi che quando avete scoperto la mia vera identità vi siete stupiti immensamente, perché Blue è Blue e non può essere nessun’altra persona. In effetti Blue è una gemelli e voi avete scelto quella che scrive di vita, non quella che fa un lavoro normale (che poi se vogliamo vedere tanto normale non è). A Voi che mi mandate messaggi in privato, perché scrivere in platea a volte diventa faticoso.
A Voi che mi pregate di scrivere, ancora una volta, magari raccontando cosa vi è successo. A Voi dedico questo post perché ciò che in questi giorni mi ha fatto riflettere è l’immensa quantità di messaggi privati e mail che ho ricevuto.


Ci sono periodi in cui il blog ha dei picchi emozionali molto alti e i lettori aumentano, forse perché trovate in questo piccolo spazio un pezzo di coraggio che non avete la forza di tirare fuori, allora Blue diventa la paladina delle parole taglienti, delle frasi scagliate come frecce, delle lettere impresse come chiodi. La scrittura si va affilata ma non certo perché io sono brava, ma perché leggete nelle mie parole una condizione d’animo che vi sta attraversando.

Vorrei avere il coraggio di riportare sulla carta (schermo) tutto ciò che mi raccontate, ma spesso sono storie talmente private e pesanti che stento a credere possano verificarsi.

Una volta mi scrisse una ragazza meravigliosa, mi pregava di raccontare la sua condizione di donna maltrattata dal compagno, una di quelle storie che si sentono solo nei film, di quelle che fanno accapponare la pelle e non sai proprio come fare. Non l’ho scritta, non ci sono riuscita perché sarebbe stato troppo crudele farle rivivere quel momento tremendo, anche se era lei stessa a chiedermelo. E poi ci sono le altre mail. In questi giorni si sono susseguite storie in cui davvero la realtà ha superato la fantasia. C’è stato chi mi ha scritto del suo coraggio di andarsene dopo una notte di umiliazione, tra litigate e pianti che si sono susseguiti fino all’alba di un nuovo giorno, quell’alba passata in un letto che non era più il suo e che l’ha vista su un treno ritornare con il suo dolore a casa, con le sue amiche. C’è chi mi ha raccontato di una notte rimasta fino alle 5 di mattina a parlare con un uomo che le continua a dire che la ama ma sta con un’altra, e continua a fracassarle il cuore con frasi del tipo: “ Non posso stare con te, tu sei una donna complicata, io ti amo, ma non sono pronto” “Con un’altra perché è più semplice stare con chi non mi sfida ogni giorno”. C’è chi mi ha scritto che a volte il deserto la attraversa, e mai come ora ciò che vorrebbe è una crostata. E poi c’è chi crede di avere tutte le colpe di un amore finito, di un figlio perso o di un rapporto con i genitori andato a puttane. C’è anche chi piange in silenzio, ma mi scrive in modo sottile, non raccontandomi esplicitamente di un tradimento, sperando che io capisca ciò che sta passando e io rispondo: “certo che ti capisco tesoro mio, siamo esseri con un cuore”.
A tutte Voi chiedo di non scrivere in privato, vi chiedo di postare un commento, magari anonimo, con una sigla, tanto io so chi siete e vi riconoscerò sempre.
So le vostre storie, che poi sono anche le mie perché lo diventano dal momento in cui la scrittura si fa carne e sentimento.
Non abbiate timore di scrivermi pubblicamente di voi, non abbiate paura di gridare al mondo la vostra rabbia. Scrivere è una terapia, per me lo è ogni giorno. Io voglio rispecchiarmi in Voi e diventare portatrice sana delle vostre gioie e dei vostri dolori.

Ricordatevi sempre che qualsiasi cosa vi sia successo, i diamanti siete Voi, non lasciate che qualcuno vi tratti come uno zircone.

6 commenti:

  1. E sia. Niente commento anonimo. Perché io sono quella che fa le cinque del mattino accanto ad un uomo che ama e che, a sua volta, a suo modo, la ama di un amore che non sa gestire, forse perché l'ha investito troppo presto, forse perché ha ancora troppi coltelli piantati nella schiena, forse perché, semplicemente, non ci crede fino in fondo. Eppure, col cuore a pezzi e le gambe stanche, si rimane in piedi, un po' ammaccate, ma in piedi.

    Grazie. Per aver pensato a me.

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    1. Cara Antonia,

      io ti penso sempre. Siamo legate io e te, ormai da anni e non solo virtualmente. Anima gemellino mia, guerriera instancabile. Ricordati che i sogni si avverano sempre, basta andarseli a prendere

      ti stringo forte

  2. cara Blue, ma cosa significa questo "non sono pronto" che gli uomini pronunciano ad un certo punto di una relazione? Cioè. Tu vai a ritirare la bicicletta e ti dicono "non è ancora pronta". Quindi ripassi un altro giorno, perché la riparazione non è finita. Oppure vai dalla sarta dove ti sei fatta prendere le misure per un vestito e lei ti dice "mi spiace, l'abito non è ancora pronto". Ok, ci deve lavorare un altro po' e poi sarà tuo. Oppure ordini due pizze al take away, dopo 20 minuti ancora non sono arrivate, chiami la pizzaexpress e ti dicono: "guardi, non sono ancora pronte, stasera c'è un sacco di gente, ma tra 10 minuti arriviamo". Le cose spesso non sono pronte nei tempi prestabiliti, ma non ci vuole molto. Quindi, mi chiedo, per tutti questi poveri maschi che non sono pronti, esiste un ricovero di aggiustaggio, riparazione, collettivo? E cosa vuol dire non sono pronto? Se fino a un mese prima lo eri e se hai fatto un casino tale che nessuno te lo aveva chiesto? Ma questo "non sono pronto" è come un cartello "lavori in corso", "chiuso per ferie", "non abbandonate le biciclette nell'ingresso" che uno può estrarre a piacere quando ne ha bisogno? Cara Blue, a questo punto scatta il decalogo, perché io so che un po' di verità in mano tu ce l'hai e sei PRONTISSIMA: come si fa a riconoscere la specie "non sono pronto". E soprattutto: come si fa a sbarazzarsene, più o meno, senza ferite profonde? un bacio bebe

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    1. Cara Bebe,

      ti rispondo con una cosa che mi è capitata nella vita. Mio padre, donnaiolo, uomo affascinante, uomo amante delle donne, altrimenti non porterebbe il cognome che ha, da ragazzo portava sempre una maglietta con scritto dietro "tranquilli stiamo lavorando per voi", nel senso che non era pronto ma che ci stava provando a non fare ritardo. Stava cercando di essere pronto per quello che gli avrebbe riservato la vita, la donna dei suoi sogni. Quella scritta era posta a caratteri cubitali dietro alla schiena ed era un chiaro segnale, un messaggio del tipo... non sono ancora pronto per una storia seria ma sto lavorando per voi, sto lavorando per migliorarmi, per non arrivare in ritardo, per costruirmi un futuro, per dare tutto me stesso a chi sarebbe riuscita a spostare quella scritta. Beh, dopo alcuni anni sai dov'è andata a finire quella scritta? Ora sulla maglietta che mette sempre la scritta sta dalla parte del cuore, sempre Tranquilli stiamo lavorando per voi, ma non ha lo stesso significato perché è talmente piccola che significa "tranquilla amore, sto lavorando per te".
      I lavori in corso, il chiuso per ferie, il non abbandonate la bicicletta all'ingresso sono cose che fanno incazzare da morire, soprattutto se tu sei prontissima a saltare su quella bicicletta e a buttarti in picchiata giù per una discese. Ma cara Bebe, la verità, come dici tu, l'abbiamo in mano.

      ti penso sempre.

      ti adoro
      Blue

  3. Provo ad intromettermi in un discorso "di donne".
    L'uomo, quello che si vanta di avere qualche cosa che le donne non hanno, e non mi riferisco al cervello perché di quello, secondo me, ne avete in abbondanza, esiste e sono la maggioranza degli uomini.
    La vita è fatta di storie che spesso durano pochi giorni ma che a volte si snodano per strade segrete e che durano più di una intera vita.
    Come evitare quel tipo d'uomo è impossibile. La maturità non è quella rilasciata su di un pezzo di carta alla fine della scuola dell'obbligo. La maturità di un uomo la si scopre frequentandolo. Solo il tempo vi svelerà i segreti e le immaturità che un uomo si tiene dentro. Ricordatevi sempre che il maschio standard è come tutti gli animali, per conquistare una donna mostra tutte le sue capacità, scatena tutti i suoi ormoni perché ha bisogno di accoppiarsi. Il primo approccio è solo ed esclusivamente uno scontro tra i vostri ed i loro ferormoni, poi scatta un' altra chimica che fa fondere le due anime. Ci sono uomini che vogliono prendere decisioni, che hanno sogni che solo con la donna giusta possono realizzare. Molti hanno solo voglia di libertà ed al solo accenno di un legame un po' più stretto, passano dalla gioia più alta a quella del soffocamento. Tutto quello che esula da quel senso di libertà li opprime. Quel genere di uomini va lasciato senza mettersi problemi. Le ferite ci saranno comunque ma saranno inversamente proporzionali al livello di delusione che vi hanno lasciato. In questo caso la delusione sarà la medicina che curerà le ferite del cuore. Non esiste un'età precisa per cui un uomo possa definirsi pronto per certe scelte, non esiste il momento giusto per fare certi passi. In amore è l'incoscienza, una sana incoscienza, che ti porta a prendere le giuste decisioni. L'uomo giusto è quello che condivide con la donna giusta le scelte, qualunque esse siano. Tutti gli altri sono uomini standard.

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    1. Caro Luca,

      io credo fermamente in ciò che hai scritto, lo credo ogni giorno di più.
      Credo che esistano uomini che fanno di tutto per avere ciò che vogliono e spesso giocano anche a carte coperte, per non dire sporche, fanno promesse, mettono in piedi castelli che poi si dimostrano di sabbia, regalano fiori, scrivono lettere con parole che sono di carta e tali rimangono perché poi al momento di arrivare ai fatti la carta su cui hanno scritto brucia in una vampata veloce e tu, donna, che hai creduto in tante promesse rimani li come una ebete e non ti sembra vero.
      Non sono pronti, ma pronti a cosa dico io, pronti a fare il salto, pronti a scommettere, pronti a giocarsi tutto per te, pronti a dedicare la loro vita a te, pronti a condividere le scelte con te, pronti ad amare.
      Si perché probabilmente è questa la questione la linea sottile che separa l'amore vero da una fiamma gemella di passaggio. La linea sottile che divide l'amore da un semplice desiderio di possesso.
      Ci sono uomini che non sono pronti, anche se in un certo tempo della loro vita ti hanno fatto credere di esserlo, e poi tutto sfuma perché? perché ormai è più semplice parlare che agire. é facile fare promesse, per questi uomini, che forse uomini non sono, sono solo bambini immaturi che vogliono tutto e non hanno la coscienza di capire che i cuori si spaccano e certo non è il loro quello che si sta rompendo.
      Rispondo con ciò che mi viene in mente ma approfondisco in un post nei prossimi giorni e intanto rifletto sulle promesse e sulla facilità con cui una persona le fa e poi non le mantiene.
      Non so Luca, tu sei un uomo incredibile e io di questo ne ho una certezza assoluta,
      ti stringo e questa notte penserò alle tue parole così potenti e significative.
      Blue ti segue sempre