sabato 30 agosto 2014

DONNE. Accorgersi di avere un cervello può fare male. Ma accorgersi di non averlo può essere peggio


Passo le mie giornate a scrivere. Passo le mie giornate a leggere. Passo le mie giornate a rispondere alle mail. Passo le mie giornate a scervellarmi sulla grammatica che spesso sbaglio. Passo le mie giornate a riempire l’agenda di appuntamenti che spesso mi alienano l’esistenza. Passo le mie giornate a tenere occupato quel disgraziato cervello di cui mi hanno dotata.

Avere un bel sedere è utile. Avere due belle tettine pure. Avere un cervello, invece, è la cosa più ingombrante, terrificante, mostruosa e inutile che una donna possa possedere, qualcuno ha mai sentito gridare un uomo: “Hei, che bel cervello che hai?”. Ma è mai possibile che un dono così prezioso debba metterci all’angolo? È mai possibile che, di questi tempi, avere un cervello pensante debba essere una sfiga al pari di un foruncolo cresciuto sul naso prima di un colloquio di lavoro? È mai possibile che quel maledetto organo, pure un po bruttino, collocato al vertice del nostro corpo debba darci cosi tanti problemi? La risposta è si. Donne, se avete un cervello e siete pure carine, rassegnatevi, la fuori non c’è posto per voi.
Con un bel fondoschiena la vita ci sorride, con un encefalo ingrassato la vita vi deride. Non lo dico per esperienza, io di cervello non sono dotata, o meglio, è talmente inutilizzato, il mio, che nemmeno mi accorgo di tenerlo con me ogni giorno. Parlo per sentito dire, perché di amiche con cervello ne ho, e pure parecchie. Amiche che le vedi alla mattina e sono fighe fino al midollo, di quelle che con il tacco 12 ci fanno colazione e con la sintassi pure, amiche di quelle che il fashion ce l’hanno dentro e gli errori di battitura li lasciano fuori. Amiche che riescono a mangiarsi un cappuccino leggendo Lacan o addentarsi una pizza imbastendo un discorso con Agamben. Donne che riescono a tenere un piede in mille scarpe, ma non perché hanno uno stormo di amanti, ma uno sciame di idee che cercano di conficcare tutte nella stessa giornata. Quelle con il cervello riescono a fare troppe cose ma, e c’è sempre un ma, rimangono sono sempre sfigate perché tanto il cervello non è nella classifica delle parti del corpo apprezzate da un uomo normodotato (certo, a me piacerebbe uno super dotato, ma insomma parliamoci chiaro, i miracoli li fa la madonna di Lourdes).

Volete mettere una donna che fa una sola cosa per volta. Volete mettere una che come obiettivo mattutino ha quello di mettersi lo smalto. Beh, pensateci. Quella cristiana lo smalto se lo metterà come la migliore delle onicotecniche della città, poserà con così tanta cura il suo Rouge-Chanel sulla tip rifatta che nemmeno una campionessa di attacco all’unghia potrebbe fare. Una donna celebrolesa si alzerà la mattina, starà un’ora a guardare su internet i cataloghi on-line delle nuove colorazioni, farà raffreddare il caffè pensando a come limare, se a punta o quadrata, rovisterà nei cassetti per cercare le perline da applicare alle sfortunate unghie artificiali e poi, arrivati a mezzogiorno chiamerà il deficiente di turno per raccontargli che lo smalto non si intona al vestito che aveva deciso di indossare per la cena.

Mica è la stessa cosa per le donne con il cervello. Quelle per mettersi lo smalto devono inviare una richiesta in carta bollata al loro assistente perché programmi l’agenda e inserisca l’evento tra una riunione, un appuntamento con un fornitore, una chiaccherata con l’ufficio stampa, il rompicoglioni di turno e magari la vasca da bagno. Le donne con il cervello hanno tanti impegni e per questo sono considerate donne impegnative. E allora per vederle devi prendere un rendez-vous con almeno sei mesi di anticipo, sperando che quel giorno non abbiano il ciclo, altrimenti si slitta a novembre dell’anno successivo. Quelle con il cervello hanno da pensare alla casa, alla salute, alla palestra, all’ufficio, alla libreria, al ristorante e alla famiglia che generalmente, al massimo contempla un cane, nel migliore dei casi un figlio, che naturalmente la donna con il cervello con le palle alleva da sola (incastrandolo sempre tra un appuntamento e l’altro). Quelle con il cervello sono donne complicate che non si possono gestire e fanno venire le ginocchia di gelatina a omuncoli che amano vincere facile. Beh, che gli vogliamo andare a dire a questi attaccati al capezzolo della madre? Vogliamo forse spiegargli che il cervello di una donna non sta sotto l’ombelico ma sopra, molto sopra. Tempo perso. Spiegare a un uomo che esiste un cervello con il cromosoma X è come spiegare a una lumaca che se fosse dotata di fibra ottica andrebbe più veloce.

Cosa vogliamo raccontare a questi migranti digitali, figli di mondi virtuali che scopano con una chat e riescono pure a venire? (beati loro). Raccontiamogli che Biancaneve è morta dal freddo e Cappuccetto Rosso ha sposato il lupo cattivo. Raccontiamogli che il Principe Azzurro è una principessa e che Alice nel Paese delle Meraviglie è scappata a New York.

Raccontiamogli che sono cose che capitano il giorno prima. Prima di che? Il giorno prima della felicità.


Accorgersi di avere un cervello può fare male. Ma accorgersi di non averlo può causare danni peggiori.

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