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giovedì 15 agosto 2013

Se non sei PRONTO a mordere è inutile che ringhi


Agosto di cambiamenti. Di valige da fare, e da disfare, e poi da fare un'altra volta. Una volta in più. Una ancora. Agosto di resa dei conti. Agosto di conti che devono tornare. Agosto che è un ultimo sforzo di pazienza e, poi, chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scurdammece 'o passat, se il passato s'è scordato di noi.
Agosto di cavalli di razza che si vedono all'arrivo. Nel senso che, giunti alla fine, al traguardo, al capolinea, aquellochecazzovipare, bisogna stare a vedere com'è che si rimettono in corsa, e si lanciano nuovamente al galoppo.

Agosto che mi devi portare bene. O, almeno, mi devi portare. Da qualche parte. Una qualunque. Basta che mi porti. L'immobilità mi manda al manicomio. Agosto di coraggio preso a due mani. E di prese di posizione. Perché va bene tutto. Tranne le prese per il culo. Per quelle, abbiamo già dato. Abbi pazienza. Agosto che, col caldo, ci si deve spogliare non soltanto dei vestiti: via pure le maschere, le bugie che feriscono, gli inganni che fanno lo sgambetto alla fiducia. E quella, povera, inciampa. Agosto senza saldi. Senza sconti di onestà.
Agosto che un vincente trova sempre una strada. Un perdente una scusa. Agosto di punti di rottura. Non più di sutura. Ho finito ago e filo. Adesso è dentro. O fuori. Agosto senza scuse.

(Antonia Storace da Il giardino dei ciliegi)

sabato 27 agosto 2011

44°Gradi di contraccettivi

Dopo una giornata confinata in casa davanti al Mac a scrivere e a leggere sui problemi della Modernità, mentre fuori il termometro sfiora i 44° mi accorgo di aver finito le sigarette.  Quelle compagne fedeli che ormai accompagnano le mie giornate stressate passate tra il divano e la scrivania, tra le pagina di un libro e un foglio bianco, tra uno schermo vuoto e un evidenziatore azzurro, quelle piccole bacchette sottili e bianche che accompagnate alla bocca e respirate producono fumo che sicuramente ha già danneggiato un bel pezzo dei miei polmoni, quelle sorelle delle quali non posso fare a meno e che ormai sono un accessorio onnipresente nelle mie pochette firmate.