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martedì 15 maggio 2012

Una Cinderella contemporanea.


A volte mi chiedo perché dovrei crederci ancora, all’amore. Perché dovrei sprecare il mio tempo con un uomo. Perché dovrei ritagliarmi spazio per un’altra persona che non sia io. Perché dovrei credere che esiste l’uomo per me e soprattutto perché dovrei credere agli uomini. I maschi sono una razza strana, incomprensibile, diversa, aliena. Un universo che non capiremo mai, vivono la loro esistenza nascondendosi dietro a frasi tipo “ non mi voglio impegnare”, o “ non è il momento giusto”. Ma quando cavolo è il momento giusto per loro? E poi cosa significa. Certo quando siamo a letto è sempre il momento giusto, si per durare otto minuti e mezzo, per dire che sono la donna perfetta, per disarmarti per la mia bellezza. Quando sono nuda sopra alle lenzuola con i capelli che accarezzano la schiena, supina con le gambe unite, con le mani sotto al cuscino è il momento giusto per qualsiasi cosa, ma poi fuori dall’alcova mal consumata le parole cambiano.

domenica 29 aprile 2012

La resa dei conti



Siamo alla resa dei conti. Non ci salva nessuno dalla morsa del tempo. I trentacinque (anni, intendo) sono alle porte, si affacciano alla vetrina della vita, non hanno chiesto permesso, si sono presentati senza invito. Fuori il sole risplende, le rose stanno nascendo e come sempre Maggio risveglia la consapevolezza che un altro anno, per me, è passato.

Sul ciglio del dirupo che mi separa dall’essere grande quanto basta per prendere decisioni importanti, io scelgo di crescere rimanendo un po’ Peter Pan un po’ Trilli, un po’ Cenerentola che perde ancora la scarpetta e anche un po’ Biancaneve in attesa del  bacio dal principe figo. Al risveglio ad aspettarmi, sicuramente, ci sarà un rospo e non un belloccio sale e pepe, ma questa è la realtà, non la favola.