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mercoledì 27 febbraio 2013

Macchè Mela del Peccato!!!


Io non so cucinare, non faccio arte, ma la osservo e probabilmente non so nemmeno fare l'amore, ma in questi anni ho sempre cercato di applicarmi. Certo cucinare non mi riesce benissimo, anzi diciamo la verità proprio non mi riesce. Dipingere, fotografare o scolpire nemmeno, diciamo che sono più ferrata a guardare l'arte e fare l'amore, beh qui, certo non dovrei essere io a dirlo, ma se pur non mi senta una tigre della branda mi applico con tanta dedizione, quando mi è possibile. Mangiare, guardare e fare l'amore sono verbi che alludono ad azioni legate al piacere, in tutti, l’atto che si compie soddisfa un bisogno, un desiderio, una voglia. Potrebbe essere più semplice e istintivo pensare che il piacere che più ci è necessario sia quello legato al cibo, atto del mangiare, in realtà non è cosi, tutti e tre sono dettati da qualcosa che va molto oltre una semplice esigenza. Certo cibarsi, in prima battuta è fondamentale per vivere, ma non lo è forse anche fare l’amore o osservare un’opera d’arte? Potremmo mai prescindere da una di queste tre cose? Potrei, io, vivere senza cibo, senza arte e senza sesso? La risposta è NO.

giovedì 8 dicembre 2011

Gola VS Lussuria VS Sguardo


Dovrei a questo punto affermare o, meglio, confessare che sono una peccatrice.
Di risparmiarmi in fatto di Gola non se ne parla. Di smettere di pensare e, ahimè, in quest’ultimo periodo, ribadisco solo pensare, al peccato che più mi si addice, la Lussuria, non ne ho la minima intenzione.

Santa pazienza e santa Blue che abbandonata la religione da ormai vent’anni si è data a pratiche peccaminose come l’atto del mangiare e quello del pensare sensualmente che ci sia un rapporto stretto tra cucina e sesso (e poi vedremo arte) e che ogni volta che introduciamo un alimento all’interno del nostro corpo questi ha un riflesso sulla nostra sessualità, ma non è finita qui. A mio avviso anche l’atto del guardare implica una sottomissione al peccato. Si, perché se c’è gusto nel portare alla bocca una carota sbucciata, nell’immaginarla mentre la introduciamo lentamente nella cavità orale, per poi succhiarla, assaporarla e in fine morsicarla avidamente pensando non solo alla proprietà benefiche e vitaminiche che ha questa splendida verdurina, ma pure al simbolo fallico che stimola la nostra fantasia, allora esiste un peccato primordiale che anticipa gli altri sopra citati. È la vista.