Blue G. con martina Liverani e Massimo Bottura - Bloggers al lavoro |
Come diceva Charles
Bukowski: “La scrittura è stata la mia fonte di giovinezza, la mia puttana, il
mio amore, la mia scommessa. Gli dei mi hanno viziato”.
Ho sempre scritto ovunque. Non so se
bene o male, ma la verità è che da bambina scrivevo con i gessetti sull’aia di
casa di mia nonna, da adolescente mandavo lettere lunghissime alle mie amiche e
da grande ho imparato a scrivere con i tasti del mio Mac di ultima generazione.
Ma, nonostante i tempi siano cambiati, non ho mai abbandonato carta e penna e
ciò che ora scrivo utilizzando Word è frutto di appunti presi su fogli,
foglietti, quadernini e pezzettini di carta che infilo nel portafoglio e poi
tiro fuori all’occorrenza. Ho una scatola ricolma di ricordi in cui conservo i
tasselli della mia vita e che ogni tanto apro. La mia vita è conservata li,
dentro quel contenitore di cartone che emana profumo di esistenza e che porto
sempre con me.
Per me
scrivere è una questione di URGENZA. Qualcosa della quale non puoi fare a meno,
un’entità che ti tiene sveglia la notte, un pensiero fisso, una maschera che ti
permette di respirare. Scrivere è una malattia che ti prende anima, cuore,
pancia e cervello.
Quando ho
deciso di aprire il mio blog era per condividere con altri la mia passione. Era
per rendere partecipi gli altri dei miei pensieri, se pur confusi e bizzarri.
Era per relazionarmi con il mondo, quello della BlogCommunity.
Il 20
Dicembre 2009 è nato AspassoconBlue, un condensato di emozioni, vita,
chiaccherate tra amiche sedute davanti a un caffe, passeggiate con il mio cane
osservando la vita mia e degli altri he scorre. La mia idea era quella che la
“romantica visionaria” Blue sarebbe andata a spasso per la città a carpire
storie di sentimenti, cucina, arte e sesso nell’era dei Social Network.
In questo
cammino fatto di occhi spalancati, palati taglienti e orecchie sbarrate ho
incontrato altre/i che, come me, amavano scrivere e con le/i quali ho
instaurato rapporti di amicizia. Perché la blogosfera, se usata con
moderazione, crea dipendenza –si- ma fa
anche nascere amicizie vere.
E allora ecco
alcuni blog che amo e che reputo importanti per il percorso di Blue.
A Pranzo con Bea |
Nato dalla
penna di Bebe Naif, il 10 Dicembre 2008, debutta nella blogosfera con un post
chiamato: “
il caffe Mandarino
”. “...
traccia digitale dedicata al cibo,
al gusto, al sapore, ai profumi delle pietanze e all'atmosfera unica che le
cose di cucina sanno sempre creare. Per inaugurarlo volevo qualcosa di molto
personale. …Caffè Mandarino. Mai più senza, durante i lunghi pomeriggi di
scrittura in Bolognina Town....sarà forse la vicinanza della nostra ChinaTown?
Io amo questo spazio virtuale, racconta della nostra città da un punto di vista gastrofissato, proprio com’è la sua autrice. Bea è la miglior amica di ognuna di noi, quella con la quale perdi ore e ore a far chiacchere davanti a un tramezzino (ma che sia buono però), l’amica con la quale provi i pranzetti migliori, le caffetterie, le cocktailerie e i ristorantini dove si mangia davvero bene.
In un mondo in cui ancora vince la CupCake perchè le persone non hanno
idea di come si debba davvero mangiare bene, Bea gironzola con la sua
bicicletta viola per localini per far scoprire a noi, fanatici del gusto e FoodAddicted,
il vero sapore del cibo.
Nato
dalla mente e dalla penna frizzante e burrosa di Martina Liverani, Curvy,
Foodie, Hungry racconta di donne fuori dagli schemi
.
Dal suo blog : “Curvy,
è un modo di essere, non solo di apparire. Le donne curvy sono le nuove
donne, quelle che resistono ai modelli stereotipati, irreali,
non salutari della magrezza ad ogni costo, come unica forma di bellezza. Le
nuove donne sono consapevoli, forti, disincantate, libere, autoironiche;
smettono di lottare contro se stesse, ma si accettano e si amano; non perdono
tempo a volersi cambiare, piuttosto decidono di cambiare il mondo attorno a
loro. Le nuove donne sono foodie: riscoprono il piacere di un
cibo che non solo è nutrimento, ma che mette in relazione con se stessi e
con gli altri. Un cibo buono, legato alla terra, alle tradizioni e alla
scoperta. Un cibo facile, alla portata di tutti. Un cibo quotidiano, che è come
un abbraccio. Non c’è niente di più sensuale di una donna hungry, che
apprezza mangiare, si diverte con un buon bicchiere di vino, ama la compagnia
di una tavola apparecchiata. Una donna con quella fame curiosa e sana che
le permette di abbordare la cucina, l’amore e la vita con un certo temerario abbandono. Il mio post
preferito, anche se è difficile stilare una classifica, è: “Cronache dalla Romagna. Per VOI Snob che non capite”. Per chi non lo sapesse Martina è romagnola INside e OUTside e
questo la rende più divertente e autoironica che mai.
Nato il 2 Giugno 2008 dalla follia “cucinesca” della Cappellaia Magica
Veronica Frison, che nel 2009 si prese un anno sabbatico, questo blog è
l’essenza pura della follia causata da un viscerale desiderio di condividere
con chi ami qualcosa di molto special come la cucina. Già dal nome si evince
Veronica. Per lei essere
un
foodblogger non è solo una passione, ma è uno stile di vita. Veronica legge,
scrive, viaggia e vive e -nel mentre fa
tutte queste cose- conia termini come “Puttana Galera” (nessuna di noi
ha mai capito cosa significhi, ma a noi
ci piace lo stesso e lo usiamo).
Quando l’ho conosciuta stava scrivendo una interessante tesi dedicata a un libro che amo e che ha fatto la storia della letteratura
mondiale: Come l’acqua per il cioccolato
di Laura Esquivel
(che naturalemnte io ho letto, intendo la tesi). Veronica è convinta che la cucina sia amore; dalla colazione che ci cucinava la mamma fino ad arrivare alla preparazione dei dolci che si cucinano per la propria dolce metà. Il suo blog è un condensato di amoreXl’amore, che celebra la cucina attraverso uno specchio a due riflettendo il battito del suo cuore. Il mio post preferito è: “ Morirò senza amore ma con la mia torta di more ”. Sarò anche di parte ma quando ho letto questo pezzo mi è venuto un nodo alla gola.
(che naturalemnte io ho letto, intendo la tesi). Veronica è convinta che la cucina sia amore; dalla colazione che ci cucinava la mamma fino ad arrivare alla preparazione dei dolci che si cucinano per la propria dolce metà. Il suo blog è un condensato di amoreXl’amore, che celebra la cucina attraverso uno specchio a due riflettendo il battito del suo cuore. Il mio post preferito è: “ Morirò senza amore ma con la mia torta di more ”. Sarò anche di parte ma quando ho letto questo pezzo mi è venuto un nodo alla gola.
Non per forza una GastroVictim come Blue deve leggere solo blog di
cucina, anzi. Nato dalla mente brillante di Antonia (15 Novembre 2008), sicuramente
una delle penne più lucide che abbia conosciuto in questi ultimi anni, è un
condensato di amori in prestito, storie con le gonne, amore al ribasso e
ricerca della felicità, il tutto condito con quella ironia tipica di chi le
parole le sa usare davvero. Tra un “Cornute&Contente: regalami la verità,
oltre che fiori” e “Agosto dicambiamenti”, tra la consapevolezza che i nuovi
inizi non esistono, ma esistono solo i “ricomincio da” Antonia passa la sua
vita tra la carriera universitaria e la scrittura. Un rigo successivo che le fa
voltare pagina, tra il desiderio di una finestrella che affacci sul mare e qualcuno
che le guardi le spalle è alla base della sua immensa scrittura. Non saprei
quale post, essere il migliore, lo sono stati tanti.
Lei è tanto. Ma mai troppo.
Nel suo profilo si racconta dicendo: “ La verità è che sono sempre stata contesa tra quello che la gente affermava di me e quello che veramente sentivo io di essere.
Unica voce comune: ” tu sei la donna del tutto e subito”. Sì, lo sono! Il punto è che io l’ho sempre visto come un pregio; chi mi stava accanto come un difetto.
Adoro: Leonardo (mio figlio), il Brasile, mia sorella, il Buddismo, il mio cane grasso, mia nonna che a 73 anni è Facebook dipendente, le persone smielatamente romantiche, le sfide, i super tacchi feticissimi, la lingerie, il sesso dove non si può, il mare, il sole, il 24 dicembre, San Valentino, C.S.I., le sorprese, le scene di vita vera.
Detesto: le donne che si piangono addosso, la forma a dispetto della sostanza, il perbenismo, la mediocrità, il calcio, i calciatori, il falso moralismo, scarpe e borse da giorno usate per la sera, essere accomodante.
La cucina: amo il soffritto alle 8 di mattina, la sfoglia a mattarello, il sugo di spuntature arancione con due dita di olio, la mozzarella, le salse vecchia scuola francese, le interiora, il pranzo della domenica, mio figlio che mi dice “mamma ancora ancora”, lo spaghetto con le cozze, mangiare al mare, mangiare alle tre di notte (dopo l’amore), mangiare a terra con le mani ( tipo pic-nic, ma a casa), i panini, la pizza romana, le cotture delle carni, il Tabasco”.
Ma quello che più mi ha colpito è stato quando
ho letto: “Io non ho vizi, ho lussi”.
Chi conosce Blue sa che di fronte a tale affermazione, non si può far voto di omertà.
Chi conosce Blue sa che di fronte a tale affermazione, non si può far voto di omertà.
Ci sono poi molti altri blog che amo. Raccontarli tutti in un post sarebbe arduo. Vi lascio con questo pezzo uscito sulla Repubblica di G.Gentile ( leggi qui). Buona lettura.
Io non mi sento degna di entrare in questo olimpo ma non posso che ringraziarti per il pensiero e le parole, stupende, che non credo di meritare. Molte di voi sono l'amicizia per cui vale la pena farsi km di distanza solo per vedersi e fare chiacchiere, esprimere opinioni sul cibo e condividere. Credo sia la parola "condividere" il cuore e il motore di tutto quanto. Spesso nei rientri a notte fonda pensavo a quanto la parola gratuità sia un dono di pochi, di certo di noi tutte. Cosa rara in un pollaio di donne
Rispondi;)
Quando ti ho scritto, questa mattina, sapevo già che, in serata, avresti sfornato uno dei tuoi post. Me lo sentivo.
RispondiOgni volta che la tua penna cita la mia, un senso di gratitudine ed orgoglio mi pervade.
Peraltro, molte delle blogger che hai citato le conosco ed amo anche io, con particolare riferimento all'ideatrice di: "Puttana Galera" :D
Abbiamo il cuore uguale, Noi.
Mi mancate.
Un sorriso, Antonia.