mercoledì 29 agosto 2012

Zaka Bilbao. Cocktail y amor.



Si è appena conclusa la mia ennesima visita a Bilbao. Quest’anno ci sono stata due volte e confesso che se ne avessi la possibilità ripartirei domani, anzi ora. Al mio rientro a Bologna, ad aspettarmi, un caldo infernale, un forno a cielo aperto che non lascia possibilità di scampo, una vera cappa sopra la città. Il mio pensiero ritorna li, al Guggenheim, alle torri di Arata Isozaki e alla metro di Norman Foster. Il mio cuore batte ancora per le passeggiate a San Juan de Gaztelugatxe, per la playa di Bakio e per la brezzolina che senti mentre attraversi Plaza Moyua. Il mio sguardo si è fermato in modalità “pause” per il Casco Viejo, il ponte di Calatrava e la vista dall’alto della terrazza del Domine. Ma soprattutto, con questa afa, la mia gola necessiterebbe uno di quei cocktail interminabili che trovi in alcuni bar, i migliori di Bilbo. A Bilbao tutto il mondo “sale de copas por la calle”, è un rito. Uscire a prendere una “cana” (birretta) o un Cubata è qualcosa che non puoi proprio non fare. Ti devi adattare. Devi prendere le abitudini del posto che visiti altrimenti rischi di perdere qualcosa di prezioso, non puoi viaggiare con l’idea che il tuo mondo sia quello giusto, devi sempre sperimentare le novità e seguire l’onda lasciandoti trasportare.

mercoledì 22 agosto 2012

Ir de copas y de Pintxos. Donde? En Bilbao




Di fronte a uno “Spritz” il mondo cambia colore e si tinge di arancione come il tramonto estivo. Davanti a un “Mojito ti immagini distese verdi in cui correre all’impazzata. Con in mano una “Caipirinha Passion Fruit” ghiacciata ormai sei talmente “fradicio” che non stai più sulle gambe. Ma ancora non ti va di smetterla di godere di questo immenso piacere che a stomaco vuoto ti fa letteralmente piroettare il cervello. A me bere piace al naturale. Mi piace che il drink scenda libero senza impedimenti, che faccia il suo percorso verso il basso per poi salire alla testa e farla frizzare un po’. L’alcool dà alla testa e per questo bisogna berlo con moderazione ma se aggiungi un pò di cibo e qualche sorso d’acqua ogni tanto, se vai a piedi e sei in compagnia allora vedrai che bere non sarà così male.

giovedì 16 agosto 2012

Caffé. Amore o Lussuria


“La donna è come un frutto che esala la sua fragranza solo quando una mano la strofina. Prendi, ad esempio, il basilico: se non lo scaldi tra le dita non sprigiona il suo profumo” 
 da Il giardino profumato

Proviamo a concentrarci un attimo. Chiudiamo gli occhi. Distendiamo le gambe. Liberiamo il cervello da tutto e cominciamo a respirare. Se il nostro naso è fino a  sufficienza riusciremo a percepire diversi odori, non sempre piacevoli, che entreranno dalle narici e si propagheranno in tutto il nostro essere. In quel momento di totale rassegnazione olfattiva potremmo trovarci a respirare l’odore di erba fresca (se siamo reduci da un temporale estivo), di fiori di pesco (con la primavera alle porte), di salsedine (se siamo di fronte al mare), di rose rosse (se il giardino della nonna è appena stato annaffiato), di more (se siamo a ridosso di un fosso nella campagna mantovana), di grano essiccato (se siamo su un campo in pianura padana) o di caffé della moca (se ci troviamo con la finestra aperta davanti alla scrivania di casa nostra e la vicina puntualmente, ogni giorno, alle tre, mette sui fornelli una moca da sei per berlo con le amiche).

lunedì 13 agosto 2012

Amore, biscotti e torte da credenza


Ognuno di noi ha una memoria. Una memoria spesso legata a ricordi dell’infanzia, alle corse sull’aia, al nascondino tra le casette piccole del paesello d’origine, al profumo dei biscotti che il fornaio sfornava puntualmente la mattina durante il mercato. A noi quei ricordi piacciono. Ci fanno stare bene. Ci ricordano che siamo stati bambini e in un attimo dimentichiamo lo stress della vita moderna, del lavoro e dei troppi problemi che attanagliano la nostra esistenza. Non c’è nulla di meglio che prendersi un attimo per sé e sedersi ad annusare i ricordi che piano piano riaffiorano, nulla è più terapeutico come il pensiero dei momenti gioiosi dell’infanzia in cui tutto era da scoprire, dove il sole era sempre splendente e dove bastava un attimo per essere felici.

venerdì 10 agosto 2012

Diabolicamente cucina


Noi donne non possiamo resistere agli uomini che sanno cucinare.
Perdiamo letteralmente la testa davanti a gaudenti maschi che scelgono gli ingredienti più freschi e sensuali, trasformandoli meticolosamente in preparati che aprono le porte della percezione e dell’anima. Rimaniamo ammaliate da uomini che sanno stappare una bottiglia di vino narrandone l’essenza e che sanno descrivere il colore, la delicatezza, l’aroma, la golosità e la consistenza di un “Pacchero” quasi stessero addentando delicatamente una parte del nostro corpo.

lunedì 6 agosto 2012

Ricordati di dimenticare



Ricordati di dimenticare chi ti ha fatto del male. Chi ti ha detto brutte parole. Chi ha insultato la tua intelligenza. Chi ti ha preso in giro. Chi ti ha fatto perdere tempo. Chi ha fatto crollare le tue sicurezze. Chi ti ha abbandonato alla fermata dell’autobus. Chi ha pensato tu fossi impegnativa. Chi ti scrive solo via messaggio. Chi non ha capito quella che sei. Chi ha creduto a false dicerie. Chi ti ha tradito. Chi ha vestito i panni del salvatore e chi si è finto un mite. Ricordati di dimenticare, le cattive lingue, le persone invidiose, i voltafaccia, i parolai, le amiche o gli amici bugiardi, i commedianti per natura e gli ipocriti sul tuo cammino. Ricordati di dimenticare per proteggerti dal passato o da un possibile disastroso futuro. Ricordati di dimenticare, ma non farlo troppo, altrimenti ritornerai a essere come un fanciullo senza filtri e dovrai ricominciare da capo a ricostruire ciò che poi dovrai dimenticare.

sabato 4 agosto 2012

Pasta Bianca



Ogni età ha il suo sogno erotico. A 14anni le ragazzine classe 77’ sognavano di sposare Simon Le Bon mentre i ragazzini giocavano ancora ai soldatini. Qualche anno dopo, noi femminucce, eravamo già alle prese con sottovesti trasparenti indossati nelle fiere di paese mentre gli uomini, sempre in ritardo, giocavano sull’autoscontro. Erano gli anni di Basic Instinct, del vedo – non vedo, dei rossetti rossi e del fondotinta rosa sulle guance. Erano gli anni dei “culi in pompa”, dei baci rubati e delle minigonne cosi corte da far voltare anche i pali della luce. Ma gli uomini erano sempre una spanna lontano da noi.