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domenica 9 ottobre 2011

Chi dice donna non dice cucina.

Fino a qualche anno fa eravamo abituati ad associare la donna solo alla cucina. Chi potrebbe dimenticare l’immagine della propria nonna regina della casa con il grembiulone a righe bianche e blu mentre si divincola, tra mestoli e terrine, per preparare vivande da servire a tutta la famiglia. Le nonne e le mamme, non tutte, sia ben chiaro, –la mia mamy non riusciva nemmeno a fare gli spaghetti al pomodoro, ma all’attivo aveva altre fantastiche doti, come riuscire ad andare sui pattini incinta di nove mesi– riuscivano a mettere in piedi un cenone pre-natalizio con quattro cosine raccattate qua e la tra frigo e frizer. Mi sono sempre chiesta come potesse, mia nonna, preparare i tortelloni di zucca stando tranquillamente seduta a charlare due ore con le amiche, mentre sul fornello aveva il brodo di gallina con bollito al seguito, e come fosse in grado di fare la crostata di marmellata di fichi mentre sul fuoco girava la polenta. Talento da vendere, si perché in cucina lei ci sapeva stare, ma sapeva anche tenere la casa, cucire, lavare, stirare, accudire quattro figli, otto nipoti, amare suo marito e farci l’amore due volte al giorno. Donna d’altri tempi.? Si, forse! Ma in realtà ora che sono diventata grande, mi accorgo che tante donne sono come lei.