Ogni età ha il suo sogno erotico. A 14anni le ragazzine classe
77’ sognavano di sposare Simon Le Bon mentre i ragazzini giocavano ancora ai
soldatini. Qualche anno dopo, noi femminucce, eravamo già alle prese con
sottovesti trasparenti indossati nelle fiere di paese mentre gli uomini, sempre
in ritardo, giocavano sull’autoscontro. Erano gli anni di Basic Instinct, del
vedo – non vedo, dei rossetti rossi e del fondotinta rosa sulle guance. Erano
gli anni dei “culi in pompa”, dei baci rubati e delle minigonne cosi corte da
far voltare anche i pali della luce. Ma gli uomini erano sempre una spanna lontano
da noi.
Passati i 20, fantasticavamo di diventare ballerine nello
staff della nostra discoteca preferita, ci eccitava mostrare le grazie toniche
e ammiccare sguardi al buio di una sala, i capezzoli diventavano turgidi al
pensiero di danzare in console vicino al super dj e non vedevamo l’ora di
poterlo conoscere e magari vaneggiavamo su un possibile flirt. Mentre ballavamo
sudate sopra una pedana e il corpo si dimenava sensuale, i maschietti, dal
basso della pista, sbarravano gli occhi in cerca del colore delle mutandine,
sempre troppo piccole per essere avvistate, loro erano la, lontani, in un altro
pianeta, su un’orbita sconosciuta, in una galassia distante anni luce. A 25
anni, il nostro sogno erotico era l’uomo maturo e con esperienza, perché i tuoi
coetanei non capivano nemmeno cosa fosse il clitoride. A quei tempi ti lanciavi
tra le braccia di signorotti attempati con un look improbabile che potessero
farti provare emozioni sotto le lenzuola, uomini con almeno il doppio della tua
età, stanchi delle rughe della ex moglie e in cerca di carne fresca ma
soprattutto in cerca di conferme sulla loro virilità ormai al limite. I magici
anni novanta stavano trascorrendo, un giorno eri bionda, quello dopo mora e
quello dopo ancora rossa. Un momento ti piaceva la montagna e quello dopo il
mare. Passavi la tua giovinezza a
provare e riprovare, a sperimentare quale cosa ti eccitasse di più. Ti
svegliavi un mattino e il latte con il cioccolato era l’antidoto contro la
pancetta mentre il giorno dopo il the verde ti rinvigoriva la pelle. Tutti gli stratagemmi
erano concessi per risultare sempre più sensuale ed eccitante all’altro sesso.
I tuoi sogni erotici spaziavano dal sesso in stazione sulla fotocopiatrice
all’amore selvaggio davanti alla fermata dell’autobus, dalla scopata fugace nel
letto di mamma e papà all’avventuretta con l’attorucolo di turno. Poi si cambia, si cresce, le esigenze
diventano altre e tu ahimè cerchi di contenere i tuoi brividi sotto alla
sottana, ma la voglia di sognare non ti è scomparsa. Anzi.
Quando si diventa grandi è necessario tirar fuori dal
cassetto tutti i sogni, soprattutto quelli erotici, per non cader preda della
routine del lavoro e dello stress. Il sesso, anche quello solo pensato, è un ottimo
antidoto contro l’isteria,
(vedi qui) è una parentesi liberatoria che ti distende, è un ricongiungimento
tra corpo e mente. A 30anni ti accorgi
che ciò che volevi da adolescente è molto diverso da ciò che desideri oggi. I
segnalatori dell’eccitazione impennano per una stretta di mano robusta, per un
bottone di camicia slacciato o per un odore potente che esce dalla macchia
bagnata sotto l’ascella. A 30anni, o più, ti fanno venire i brividi gli uomini
con la divisa da chirurgo, i tatuaggi che fuoriescono dalla manica del
maglioncino o i pantaloni a sigaretta che celano un culetto inesistente. A 35
riapri il cassetto della memoria e rammenti di aver avuto tanti sogni erotici
che sono passati dalla voglia di fare sesso in una redazione di un quotidiano a
quello di circuire il tuo dentista sopra la sua sedia da lavoro, dal brivido di
essere scoperta dai carabinieri sui colli mentre copuli con il tuo fidanzato di
turno a quello di farti sedurre sopra il lavandino di un ristorante cinese.
Ma ce n’è uno solo, di sogno, quello vero, quello che mai
avresti immaginato, quello sul quale scrivi da sempre, quello che ti fa
impazzire al solo pensiero, quello che non pensavi ti succedesse. C’è solo una
situazione che mette in tilt tutti i tuoi sensi, li fa andare all’impazzata, la
testa ti gira, le mani ti sudano, gli occhi si ribaltano, la pelle si alliscia
e si prepara a ricevere. Il tuo corpo esiste. Il tuo sesso risponde. Sei in
cucina. Benvenuta nella realtà del sogno che ti sei andata a prendere. Ma
questa volta la realtà ha superato di gran lunga la fantasia e ora tocca a te.
Devi cucinare. Questo è il sogno più erotico che tu abbia mai fatto.

Un uomo, una donna. Due corpi,
un corpo. Due pentole, la pasta e olio.
Pasta bianca.
Cosa c’è di più erotico al mondo. Una stella o nulla.
the turning (ON) point. finalmente!
RispondiProprio così mia cara. Il punto di svolta. Finalmente. Chissà.
Mi manchi
Blue
punto di svolta con grande eccitazione:))) non male va'
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