mercoledì 15 dicembre 2010

…Tu mi hai gettato nell’abisso di un pensiero fisso…


Ti ho perso nel caos di una vita frenetica, di giornate passate a correre, di momenti consumati a lavorare agitatamente. Mi sei scappato mentre tutto intorno a me mi sembrava perfetto, mentre la mia carriera si stava delineando, la mia sicurezza cresceva e il mio amore era sempre più infinito. Se l’avessi potuto evitare o se avessi capito ciò che stava succedendo avrei combattuto con tutte le armi che conosco, come un cavaliere si batte per la giustizia, come una mamma protegge suo figlio, se solo mi fossi accorta che la mia vita stava cambiando, se solo fossi stata più attenta a te e non a ciò che mi circondava, in fondo la mia vita eri tu… o forse lo eri solo per un lasso di tempo, quello che ti permette di crescere, chissà magari eri la linea di crepuscolo che separava la mia tarda adolescenza dalla maturità. Avrei dato la mia vita per non sentire quel senso di vuoto che mi ha lasciato la tua assenza, per non sentirmi come un’imprigionata ad Alcatraz senza possibilità di uscita, speravo che tu non buttassi via la chiave della cella nell’oceano più lontano che si conosce, in un’altra galassia senza la probabilità di recuperarla.

Pensavo di essere ancora piccola per fare certi passi, vivere insieme mi sembrava un vincolo alla mia libertà, avevo paura che mi sarei stancata di dormire con te tutti i giorni, l’angoscia di una possibile routine, Dio come mi intimoriva. Se solo penso a quando mi svegliavo cinque minuti prima di te per lavarmi i denti e mettermi il mascara, se solo tu sapessi che ti guardavo mentre dormivi e ti scoprivo per guardarti per ore avvicinandomi al tuo corpo per vivere il tuo odore, e respirare la tua bocca per assaporarne il profumo mattutino. Quante volte sfioravo la tua schiena e mi inebriavo della tua pelle, mi ubriacavo tra le tue ascelle e poi scendevo a baciare il tuo ombelico che mi pareva incredibilmente sexy.

Una specie di sliding doors di come sarebbe andata se io non avessi preso quell’aereo, quel giorno in quel minuto in quell’istante in cui tu mi chiedevi di esserci per noi.

Se avessi varcato quella soglia urlandoti che ero felice di vivere la mia vita sempre e solo con te …io te e la nostra Blue…

Ora è inutile ricordare ciò che ti è sfuggito come la sabbia tra le mani, inutile pensare a cosa avresti potuto fare, non hai sbagliato mai nulla nella storia e non hai nulla di cui pentirti, l’amore può finire ma ciò che devi tener ben saldo è che i ricordi non si cancelleranno mai e ciò che hai vissuto non verrà mai annullato, non abbiamo una gomma da matita, non abbiamo inchiostrato le pagine del nostro libro con una Bic cancellabile, le pagine della nostra vita sono piene di amore che mai verrà spazzato via dall’uragano anche se Dorothy ne è stata messa a dura prova.
Ora a pochi giorni da quello che sarebbe stato il nostro anniversario, 10 dicembre, ti ripenso come ogni giorno da quando ti conosco con l’unica variante che tu non ci sei e non ti posso chiamare per dirti quanto mi manchi, per ricordarti che avrei passato i miei giorni solo, sempre e solo con te. Ora non so più cosa voglio, non riesco più a focalizzare il mio obbiettivo, forse l’unica cosa che desidero veramente è crescere nel lavoro, magari non mi sono accorta che avevo accantonato tutto per questo…ma in fondo non è un errore avere dei sogni e lottare per conseguirli, non è sbagliato correre per avere un futuro migliore a discapito della propria vita privata, bisogna solo saper scegliere se diventare mamma o manager, se moglie o donna in carriera, se essere felice o far finta di esserlo. Non so se questa sia la strada giusta ma sicuramente è quella che mi è capitata, che sia stata volontaria o meno, è quella che mi è dato di percorrere nel bene o nel male. Succede così e non ci si può fare nulla, stai davanti alla finestra come quando fuori arriva un ciclone e la pioggia scende con una violenza imprevedibile, scorre dalle grondaie, scroscia dai tetti, quella pioggia, che ti ricorda un po’ il tuo pianto, irrompe violenta e improvvisa a raffreddare il tuo cuore. Come una metafora naturale, gli agenti atmosferici sembrano sentire il tuo umore, li seguono, lo assecondano, non cercano di coccolarti ma ti rendono più fragile e tortuoso il cammino verso la fine del tunnel. E cosi continua a piovere e a scendere interperrita mentre tu la guardi al di la del vetro, non ti bagni ma la puoi sentire parlare, senti il rumore che produce mentre arriva a terra, mentre batte contro l’asfalto e tutto ciò che ti sta intorno, sembra non smettere mai, insieme al freddo che dilaga mentre tu stai li ad osservarla.
Non potrà piovere per sempre … ti dici e lo vorresti urlare forte ma sai che nessuno ti sentirebbe, perché tutto intorno a te è desolazione, le persone che subiscono una tempesta stanno a casa mentre tu hai preso il coraggio tra i denti, apri quella finestra e ti ci butti in mezzo, senti un gelido brivido che ti percorre mentre i vestiti ti si inzuppano addosso, ti fermi in mezzo alla strada, nulla intorno a te solo ombre immobili e luci di case che non ti appartengono. Dorothy è stata spazzata via…ma nel suo cammino ha incontrato l’uomo di latta e ora sta un pò meglio…ha bisogno solo che qualcuno le dica che presto smetterà di piovere.

Non ci sono storie, non ci sono novelle e non ci sono favole che meritino di essere raccontate se al loro interno non contengono un qualche recondito significato d’amore, se tra le righe si legge quel gonfiore di cuore, quel sentore di emozione e quel non so che di respiro affannato quanto quello che provai io la prima volta che mi successe di innamorarmi. L’amore distrugge ma non dimentichiamo che se ci è stata data la possibilità di amare siamo persone fortunate…

Senza l’amore sarei solo un ciarlatano, come una nave che non esce mai da un porto…(jovanotti)

3 commenti:

  1. "Non esiste una gomma per cancellare i ricordi però esiste qualcosa che può ripulirli da tutto il dolore che contengono"
    Cry

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  2. Amore finalmente ho un blog pure io.
    Ai tempi qualcuno ti aiuto' con MySpace ora tocca a te aiutarmi con blogspot.
    Da layout in poi capisco ma non concretizzo 'na mazza.

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  3. Non esiste la gomma...no quella proprio no...ma esistono le amiche...

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