
Si è appena conclusa la mia ennesima visita a Bilbao.
Quest’anno ci sono stata due volte e confesso che se ne avessi la possibilità
ripartirei domani, anzi ora. Al mio rientro a Bologna, ad aspettarmi, un caldo
infernale, un forno a cielo aperto che non lascia possibilità di scampo, una
vera cappa sopra la città. Il mio pensiero ritorna li, al Guggenheim, alle
torri di Arata Isozaki e alla metro di Norman Foster. Il mio cuore batte ancora
per le passeggiate a San Juan de Gaztelugatxe, per la playa di Bakio e per la
brezzolina che senti mentre attraversi Plaza Moyua. Il mio sguardo si è fermato
in modalità “pause” per il Casco Viejo, il ponte di Calatrava e la vista
dall’alto della terrazza del Domine. Ma soprattutto, con questa afa, la mia
gola necessiterebbe uno di quei cocktail interminabili che trovi in alcuni bar,
i migliori di Bilbo. A Bilbao tutto il mondo “sale de copas por la calle”, è un
rito. Uscire a prendere una “cana” (birretta) o un Cubata è qualcosa che non
puoi proprio non fare. Ti devi adattare. Devi prendere le abitudini del posto
che visiti altrimenti rischi di perdere qualcosa di prezioso, non puoi
viaggiare con l’idea che il tuo mondo sia quello giusto, devi sempre
sperimentare le novità e seguire l’onda lasciandoti trasportare.