Siamo alla resa
dei conti. Non ci salva nessuno dalla morsa del tempo. I trentacinque (anni,
intendo) sono alle porte, si affacciano alla vetrina della vita, non hanno
chiesto permesso, si sono presentati senza invito. Fuori il sole risplende, le
rose stanno nascendo e come sempre Maggio risveglia la consapevolezza che un
altro anno, per me, è passato.
Sul ciglio del
dirupo che mi separa dall’essere grande quanto basta per prendere decisioni
importanti, io scelgo di crescere rimanendo un po’ Peter Pan un po’ Trilli, un
po’ Cenerentola che perde ancora la scarpetta e anche un po’ Biancaneve in
attesa del bacio dal principe figo. Al
risveglio ad aspettarmi, sicuramente, ci sarà un rospo e non un belloccio sale
e pepe, ma questa è la realtà, non la favola.