Maestri di Saggezza
A volte vorrei scrivere ma la scrittura risulta difficile, inutile…cose mai scritte , cose mai dette, parole che rimangono sospese nell’aria, nella mente contorta delle persone. Parole non trasmesse, interrotte, bloccate, tappate, soffocate. Se dovessi spiegare questa storia in verità non saprei da dove cominciare perché mi ci sono trovata in mezzo senza nemmeno rendermene conto, perchè ci sono situazioni in cui ti trovi coinvolta senza la tua volontà, persone che entrano nella tua vita senza chiederti permesso, buttano giù la porta del tuo cuore e tu stai li, ferma, inerte senza poter reagire…e quando ti accorgi cos’è successo è gia troppo tardi per tornare indietro. (Ma la verità è che non vuoi tornare). Inizierò dalla fine (Forse) perché sarà più lieve il dolore, partirò dalla sofferenza, dal senso di vuoto, dall’abbandono, dalle notti insonni e dai pianti ricorrenti che per mesi hanno avvolto lo strato sottile di un cuore che non riesce più a battere, ha smesso di respirare, ha cessato di pensare. Il cuore, lo scrissi diverso tempo fa in occasione di una mostra “è la sede delle nostre emozioni, buone o cattive che siano, passano tutte attraverso il cuore o meglio partono dal cervello e poi vengono filtrate e inviate nella sua direzione. L’amore l’odio la solitudine e tutti quegli stadi prodotti dal cervello e trasferitisi in direzione del cuore sono causa del nostro umore, del nostro benessere o malessere e provocano uno stato d’animo che influenza, sia lo stato fisico che quello mentale. “
Non c’è vita se non c’è amore, non c’è esistenza se non hai mai rischiato di rimanere incastrata dalle pulsazioni e dai battiti veloci di un’emozione che sale. E anche se sai che un giorno potrebbe finire, vivi ciò che ti regala il momento, perchè se non hai mai amato non hai mai vissuto…e allora ti butti, scali le montagne, vai incontro ad una bufera, ti getti da un dirupo sapendo di poterti far molto male, ma chi se ne frega…DI PIU DI PIU…potresti distruggerti, ferirti lacerarti ma tutto quello a cui vai incontro vale anche per un solo giorno insieme a quella sensazione di calore diffuso, di fiato spezzato, di mani sudate che solo la presenza dell’uomo che ami ti può dare..
Volete sapere se mi sono mai innamorata..? La risposta è si.
Ho anche sofferto tanto, ho interrotto il mio sonno per mesi al solo pensiero che il suo respiro non potesse più essere vicino al mio, dalla paura che il suo profumo non rimanesse più sui miei vestiti, dall’angoscia che i suoi occhi verdi non potessero più incontrare i miei, e ancora piango, anche se è passato molto tempo quando penso a ciò che ho vissuto e ciò che per tre anni ho provato per lui e provo ancora, perché care le mie amiche, non si dimentica il grande amore, puoi vivere sopportando la sua assenza, puoi continuare a lavorare distraendoti, cercar di far finta di nulla , ma se lui è l’uomo della tua vita rimarrà indelebile nella tua memoria,. Avrai ogni mattina al tuo risveglio il suo viso stampato nei ricordi, ogni qualvolta andrai un negozio penserai che quella maglietta di Berska era perfetta sul suo corpo, ogni ristorante ti ricorderà di quella volta a Madrid quando gli hai regalato il menù dedicato dallo chef e quando guarderai il tuo cane ricorderai di quando lo baciava amandolo più di quanto lo amassi tu…Non si dimentica un uomo speciale, non si dimentica colui che la prima canzone che ti dedicò diceva “ Ma cos’hai messo nel caffé, che ho bevuto su da te…? C’è qualche cosa di diverso adesso in me; se c’è un veleno morirò ma sarà dolce accanto a te perchè l’amore che non c’era adesso c’è…” Non si dimentica e nemmeno PASSA, puoi solo vivere sperando che ci sia un’altra occasione che ti faccia provare almeno in parte ciò che lui è riuscito a darti.
I suoi occhi, li ricordo ancora, me ne sono innamorata il primo attimo in cui li ho incrociati, nel buio di una festa tra duemila persone, io ho visto solo lui, solo il suo sguardo, ho sentito uno schiaffo potente arrivarmi sul viso, ho saputo e sperato fin da subito che sarebbe stato mio, PER SEMPRE. In realtà nulla è per sempre o meglio a volte se pensi che lui sia l’uomo della tua vita non è detto che tu sia la donna della sua vita…e li è un casino.
Alla festa della Diesel ci sono arrivata per caso, reduce da una splendida cenetta di cruditée e Dom Perignon Rosée con un amico…ma si quelle sere dove stai bene, tutto perfetto, tutto fantastico ma ti accorgi che anche con questo non può funzionare…ormai single da più di tre anni, agenda piena di cenette e aperitivi con uomini più o meno simpatici, abulica a tutto IO…prendi le cose un pò cosi, stavo molto bene ma quella sera ho chiamato mia sorella perchè avevo questi due ingressi Exclusive per un party. Passo un semaforo rosso fuoco, smart in sesta marcia, passo da casa e mi vesto da battaglia. Il mio volo Jumbo Paris-New York è iniziato quella notte, 23 Novembre di un anno che non ha data, il mio orologio si è fermato li, Ho allacciato le cinture pronta per il decollo.
Giacchettina verde fluò, leggins rosa shocking… giusto per gradire. La festa è in un ex museo, salgo la scalinata bianca interminabile un po’ svogliatamente e gattono verso un FreeBar per un gelido “CokaeRum”…regina… con il culetto disegnato nei miei calzoni rosa mi sento una draga, la gente mi ferma, molti mi parlano e ci provano guardandomi compiaciuti ma io non sono mai stata una che nei locali scambia molte moine e fa molte conoscenze, un pò non mi interessa un po’ ho sempre voglia solo di divertirmi con mia sorella e le mie amiche. Serata freddina, Bologna in novembre ha gia abbassato la temperatura ma io non ci faccio troppo caso e a quanto pare nemmeno mia sorella che sfodera un corpetto nero risucchia anima e spara bombe di almeno 5 taglie in meno della sua…un jeans scolorito dipinto addosso e uno stivaletto di cavallino nero modello nitrisco ma non faccio danno. Alla consolle BoyJorge con il suo splendido cappellino Philippe Tracy, inconfondibile, sound da perdere la testa…serata fantastica da club newyorkese, gente giustissima e divertimento al top. Gironzolo danzando a ritmo del Boy, salto, mi dimeno, sfioro i corpi sudati di uomini che mi stanno intorno, la musica mi possiede e io mi faccio cullare, bevo un po’, il giusto per essere solo frizzante e poi mentre scuoto i capelli presa da uno strano calore, alzo il viso e il mio sguardo si blocca.
Tutto si ferma, la musica ha smesso di suonare, la gente è immobile, il tempo ha detto STOP non capisco cosa stia succedendo, ho la sensazione di essere la sola a riuscirmi a muovere. I miei occhi si posano su un Figo altissimo, capelli corti, occhi verdi, labbra carnose e naso importante… indossa una giacca da motociclista nera e sorregge con la mano destra un casco scuro. Dietro di lui c’è una bionda magrolina, capello riccio stretto, una tipetta senza sale che comunque sembra essere con lui. Il mondo intorno a me ricomincia a funzionare quando lui ammicca un sorriso nella mia direzione. Dio mio…ho completamente perso il senso dell’orientamento, mi gira la testa non ci posso credere, contraccambio incredula un sorriso tipo “Santa Madonna ti prego fai che abbia sorriso a me e non a quella di fianco”e con un fare da isterica impazzita prendo sotto braccio la mia amica Enry e mi dirigo sul terrazzo in zona fumatori. La brezzolina autunnale inturgidisce i capezzoli e rende le guance rosse, tiro fuori una Slim e l’accendo, il mio accendino con cuoricini non funziona e in quel momento esce lui “Mister X” si proprio li a tre metri da me, posso sentire il suo profumo, avverto le sue vibrazioni e il suo timbro di voce, tremo come una foglia, stranamente ho il cuore che mi pulsa cosi forte da non stare più dentro la cassa toracica, ho bisogno di accendere ma non ho il coraggio di chiedergli il fuoco, non ho saliva, ho le mani sudate. Enrica prende in mano la mia sigaretta e va da lui a farmela accendere.
Lui mi guarda. IO MUOIO… risuonano forti le parole di Enrica in quel momento : “Simo… ti ha guardato…!!! Tra una settimana sarà nel tuo letto”
Io annuisco e penso…”Macchè uno cosi…mica avrà guardato me…”
Finita la serata, sono ormai le tre e mezzo…scendo le scale, lo cerco, è sparito nel nulla, avrei voluto baciarlo, stringerlo, tenerlo vicino a me, avrei voluto dirgli che lui era diverso da tutti e avrei voluto spiegargli che la mia vita è iniziata da li. QUELLA SERA HO PENSATO CHE NON L’AVREI MAI PIU INCONTRATO…
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