lunedì 10 giugno 2013

L'olofrase che amiamo di più


Così è la vita:
Cadere sette volte
E rialzarsi otto.

Io alla fine sono caduta sette volte, il 7 del settimo mese, del settantasettesimo anno, il 7 che dovrebbe rappresentare un numero magico ma che a volte proprio per la sua magia ti fa trovare con il culo per te e tutto perché?
Perché ho analizzato l’espressione Io-ti-amo da un testo di Roland Barthes.


Io-ti-amo. Passato il momento della prima confessione, il ti amo, non significa più nulla.

Io-ti-amo è senza impieghi.  Al pari di un bambino, questa parola non è soggetta ad alcun obbligo sociale, può essere una parola sublime, solenne, superficiale, come può essere anche una parola erotica, pornografica. È una parola socialmente sradicata.

Io-ti-amo è senza sfumature. Paradosso esorbitante del linguaggio dire Io-ti-amo
è come se non esistesse un teatro della parola e questa parola è sempre vera.

L’ Io-ti-amo è senza altrove. È la parola della diade (materna, amorosa), in essa nessun divario, nessuna difformità giunge a disunire il segno, Io-ti-amo non è metafora di niente.

Lacan afferma che Io-ti-amo non è una frase, non trasmette un significato bensì s’aggrappa a una situazione limite  in cui il soggetto è sospeso in un rapporto speculare all’altro. Io-ti-amo è un’olofrase.

Io-ti-amo non ha casa nel dizionario, è una figura la cui definizione non può accedere al lemma.

Questa frase ha senso solo nel momento in cui la si pronuncia.

Ma quindi dopo essermi impastrocchiata con Barthes che ha sempre un suo perché ho capito o no a quale ordine linguistico appartiene questo bizzarro essere che a volte si pronuncia e che vede il suo significato dentro di noi o forse anche un po’ fuori da noi, in quanto bisogna essere un pò fuori  (di testa) per pronunciarla. L’ Io-ti-amo fa parte, quindi, di un finto linguaggio, troppo enunciata per rientrare nel campo delle pulsioni e troppo conclamata per rientrare nel campo delle frasi. MMM davvero un bel problema.

Cara Blue, tu hai mai detto Io-ti-amo? E se l’hai detto hai pensato al fatto che la stavi dicendo? E se hai pensato, hai pensato alle conseguenze che l’olofrase ha sulla tua vita? E se la tua vita fosse cambiata dal momento in cui l’hai pronunciato hai mai analizzato il cambiamento che ha portato?

Cara Blue ogni volta che scrivi mi sorprendi e mi sorprende come tu riesca ad analizzare ciò che sta intorno a te con una tale lucidità da far risvegliare la voglia di pronunciare mille e mille volte ancora Io-ti-amo.
Se fossi in te non analizzerei troppo, in fondo non siamo davanti a un’opera d’arte ma solo di fronte a un sentimento che probabilmente è l’unico motivo che ti induce a pronunciare Io-ti-amo.

Buona notte cara Blue fai bei sogni, anzi fantastici.

Ps. Non pensare alle cadute, chi cade di solito ha la forza di rialzarsi.

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