Tutti sanno quanto io sia appassionata di terrazze, quanto
vada in giro per il mondo a cercare ristoranti, caffetterie o cocktail-bar ai
piani alti di grattacieli, musei o di hotel. Proprio alcuni mesi fa, parlai di
una delle terrazze più belle che avessi mai visto, quella dell’Hotel Domine di Bilbao dove si poteva sorseggiare un calice di Cava scorgendo il Guggenheim in
tutto il suo splendore. Bologna ne offre poche ma in estate se vai nella
terrazza dell’hotel I Portici puoi vedere davvero una città inimmaginata, ti
sembra di toccare le due torri e San Luca è proprio li a portata di mano, o
quasi.
Beh, non è certo da meno la terrazza del Centre Pompidou, li c’è il
ristorante Georges al 6piano di uno dei centri per l’arte contemporanea più
importanti d’Europa. Salendo con l’ascensore hai la sensazione di essere
travolto e se è vero che la bellezza
salverà il mondo, Dio mio i francesi hanno capito tutto convogliando tutta la
bellezza lassù. Tutta insieme. Notre-Dame, la Tour Eiffel, la Basilique du
Sacré
-
Cœur
, il cuore ti si spacca e lo
sguardo ti si giubila in un pullulare di architetture e di stili diversi.
Parigi è davvero una città magica anche per questo, non solo è la città
dell’amore, lo è anche dell’arte della cucina e del bel vivere. Da quella
terrazza ti sembra di avere il mondo in mano, potrebbe succedere qualsiasi
cosa, tanto tu sei li, da Georges a farti coccolare dai suoi innumerevoli
camerieri, quasi uno ogni cinque tavoli, il lusso impera in questo posto dove
si parlano svariate lingue e dove comunque la percezione non è di stare in un
grande ristorante ma di stare in un grande luogo dove l’arte e la cucina
convogliano a nozze in un matrimonio perfetto.
Lo spazio è infinito, le vetrate
ti danno una percezione a 180° della città e quando ti siedi sulle seggioline
bianche la sensazione è quella di stare al centro dell’universo con il mondo
fuori che ti osserva mentre tu sei li a sorseggiare Ruinart.
Tra le proposte
del menu puoi trovare proposte francesi cosi come internazionali, sono presenti
infatti piatti italiani rivisitati come I
Raviolis de Homard o il Risotto aux
gambas snackées. Ottima la Tartare
cru ou aller retour aux herbes e Saumon
bio vapeur, un trait d’huile d’olive. Per chiudere in bellezza dopo aver
mangiato tutto il cestino di pane con il burro è d’obbligo il Sorbet aux fruits rouges.
Cucina
semplice, leggera perfetta per chi, come me, è sceso al piano di sotto a vedere
la collezione permanente del museo.
Ultima
boccata d’ossigeno prima di immergermi tra le opera di Jesus Soto, ultima sbirciatina
allla panoramica di Parigi.
Le Georges
19
Rue Beaubourg, 75004 Paris, France
+
33 1 44 78 47 99
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