martedì 23 aprile 2013

Con il naso all'insù. Io e Hidetoshi Nagasawa


A volte è proprio vero che basta volere intensamente una cosa per trovarsela sotto gli occhi. Certo non è così per tutto, ma se si desidera sentitamente qualcosa prima o poi ti troverai faccia a faccia con il tuo sogno. La vita è così meravigliosa da donarti anche questa possibilità gratuita, quella di esaudire, avverare, rendere reale ciò che prima pensavi fosse solo scritto sui tuoi appunti. Per me è sempre stato così, mi bastava visualizzare un obiettivo per poterlo toccare da li a breve. Questo non significa che sia stato sempre facile, anzi ci sono state volte in cui ho perso il sonno, l'appetito e la voglia di lottare, ci sono state situazioni in cui la meta mi sembrava così lontana e irraggiungibile quasi da rinunciare ma poi ad un passo dal traguardo ho preso la grinta per il collo e me lo sono tirato, il collo, per correre più forte e afferrare ciò a cui ambivo. I sogni si avverano sempre basta andarseli a prendere. Basta avere il coraggio di partire e sfidarsi un po', basta non avere paura di sbagliare, tutti fanno errori, la cosa importante è esserne consapevoli e custodirne l’insegnamento.

Gli errori sono fondamentali nel nostro percorso, lo sono quando cerchiamo risposte, quando rimaniamo a testa in su a guardare il cielo e lo sono quando diamo benzina al motore quando era necessario dare gasolio. Gli errori fanno parte di noi, della crescita, sono quelli che ti conducono abilmente per mano, sono gli amici instancabili che si pongono sempre al bivio tra due strade, destra o sinistra? Dopo averci pensato nemmeno tanto, imbocchi la strada, che per magia ti accorgi essere quella giusta, che non è sinonimo di dritta, attenzione, Giusto e sinonimo di adeguato (per te, chiaramente), quello è il sentiero che calza per la tua vita, che non è vita assoluta ma è solo un pezzo di vita. Comunque dopo elucubrazioni che non servono a nessuno, a me per prima, rieccomi sul cammino dei desideri che si avverano.

E ti ritrovi un giorno a guardare per terra e poi ad alzare il naso all’insù e poi a voltare le pagine della tua storia. E prendi in mano un libro, quello che hai tenuto come una reliquia per tutti questi anni, un libro scritto nel 1997, al tuo secondo anno di università, che poi l’università la facevi con tanta fatica perché dovevi lavorare tutti i giorni e a stento arrivavi a fine mese, anzi a fine giornata. Ti ricordi ancora quella carta intrisa di inchiostro, scritta dalla penna di una giovane appena laureata che aveva dedicato i suoi studi ad un grande artista, Hidetoshi Nagasawa

Ti ricordi ancora certe frasi che sembrava uscissero dalla tua testa, “…è necessario coinvolgere tutti i sensi per intraprendere un percorso conoscitivo che va oltre la semplice esperienza estetica…” parole che ti rimbombavano dentro da quando avevi associato il concetto alla materia, da quando avevi visto con i tuoi occhi un’opera di quell’artista giapponese arrivato in Italia con la sua bicicletta. Quanto sognavi pensando a lui che attraversava l’Asia per arrivare in Italia, come ti piaceva fantasticare sui pensieri che faceva mentre pedalava rapido verso la meta, chissà se anche Hidetoshi si sarà trovato ad un bivio tra due strade, chissà se avrà titubato nella scelta della direzione. Chissà se i materiali di cui sono fatte le sue opere sono il frutto di visioni verso la libertà. Fatto sta che ripescando quel libro fatto di tante pagine e di foto grandissime ancora ti emozioni, ancora ripensi alla tua spensieratezza e ti ritorna a mente quel periodo difficilissimo della tua vita in cui l’unica cosa che ti sembrava salvifica era andare a vedere una mostra. Erano gli anni dei ma e dei non so, per gli altri, tu lo sapevi bene e scrutavi le opere come se non ci fosse un domani.

Quel libro raccontava di opere d’arte che svelavano ciò che è nascosto portando il non-visibile sotto ai nostri occhi, opere che rivelavano ciò che sfugge alla nostra vista che però le materializza. Oriente e Occidente a confronto. 

Sono passati tanti anni. Ma dopo ieri (22 Aprile 2013) non dimenticherò mai che un grande artista come Hidetoshi Nagasawa mi ha permesso di guardarlo. Mi ha consentito di stare al suo fianco mentre montava una delle mostre più commoventi che io abbia mai visto allestire. Come si possono cancellare i suoi occhi mentre fissano il modellino di Yugao-Yole o mentre, inginocchiato a pavimento, scrutano i bozzetti preparatori.



Yugao Jole 2005-2013 rame alluminio cavo d’acciaio e acido 150x400x400cm

Ieri il libro si è materializzato, la scrittura è diventata reale, le opere sono uscite dalla carta, Hidetoshi mi ha abbracciato e guardato dicendomi grazie.
Questo non si può dimenticare. Nagasawa è un altro sogno che mi sono andata a prendere.

Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi” e Hide questo lo sa bene.

Ombra Verde | Hidetoshi Nagasawa
A cura di Bruno Corà e Aldo Iori
Museo Macro
Via Nizza 138, Roma
Con il contributo di Giacomo Guidi Arte Contemporanea




4 commenti:

  1. Grazie Simona!!! Avevo già voglia di Roma...ero in crisi di astinenza!!! dopo questo post, la voglia è diventata saudade: DEVO assolutamente andare a Roma!

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  2. Cara Ivana,

    vedrai una mostra che ti lascerà senza parole. Da vedere assolutamente.
    Un bacione grande
    Blue

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  3. E' questa la vita che sognavi da bambina <3

    Ti adoro. Antonia.

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  4. Tutti hanno un paio di ali ma solo chi sogna impara a volare. (J. Morrison)
    evviva i sogni e chi ha il coraggio di impegarsi per avverarli! ;)
    ps. anch'io ho una gran voglia di andare a vedere questa mostra e di fare un bel giro a Roma!

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