A volte è proprio vero che basta volere intensamente una cosa
per trovarsela sotto gli occhi. Certo non è così per tutto, ma se si desidera
sentitamente qualcosa prima o poi ti troverai faccia a faccia con il tuo sogno.
La vita è così meravigliosa da donarti anche questa possibilità gratuita,
quella di esaudire, avverare, rendere reale ciò che prima pensavi fosse solo
scritto sui tuoi appunti. Per me è sempre stato così, mi bastava visualizzare
un obiettivo per poterlo toccare da li a breve. Questo non significa che sia
stato sempre facile, anzi ci sono state volte in cui ho perso il sonno,
l'appetito e la voglia di lottare, ci sono state situazioni in cui la meta mi
sembrava così lontana e irraggiungibile quasi da rinunciare ma poi ad un passo
dal traguardo ho preso la grinta per il collo e me lo sono tirato, il collo,
per correre più forte e afferrare ciò a cui ambivo. I sogni si avverano sempre
basta andarseli a prendere. Basta avere il coraggio di partire e sfidarsi un
po', basta non avere paura di sbagliare, tutti fanno errori, la cosa importante
è esserne consapevoli e custodirne l’insegnamento.
Gli errori sono fondamentali
nel nostro percorso, lo sono quando cerchiamo risposte, quando rimaniamo a
testa in su a guardare il cielo e lo sono quando diamo benzina al motore quando
era necessario dare gasolio. Gli errori fanno parte di noi, della crescita,
sono quelli che ti conducono abilmente per mano, sono gli amici instancabili
che si pongono sempre al bivio tra due strade, destra o sinistra? Dopo averci
pensato nemmeno tanto, imbocchi la strada, che per magia ti accorgi essere
quella giusta, che non è sinonimo di dritta, attenzione, Giusto e sinonimo di
adeguato (per te, chiaramente), quello è il sentiero che calza per la tua vita,
che non è vita assoluta ma è solo un pezzo di vita. Comunque dopo elucubrazioni
che non servono a nessuno, a me per prima, rieccomi sul cammino dei desideri
che si avverano.
E ti ritrovi un giorno a guardare per terra e poi ad alzare il
naso all’insù e poi a voltare le pagine della tua storia. E prendi in mano un
libro, quello che hai tenuto come una reliquia per tutti questi anni, un libro
scritto nel 1997, al tuo secondo anno di università, che poi l’università la
facevi con tanta fatica perché dovevi lavorare tutti i giorni e a stento
arrivavi a fine mese, anzi a fine giornata. Ti ricordi ancora quella carta
intrisa di inchiostro, scritta dalla penna di una giovane appena laureata che
aveva dedicato i suoi studi ad un grande artista, Hidetoshi Nagasawa.
Ti ricordi ancora certe frasi che sembrava
uscissero dalla tua testa, “…è necessario
coinvolgere tutti i sensi per intraprendere un percorso conoscitivo che va
oltre la semplice esperienza estetica…” parole che ti rimbombavano dentro
da quando avevi associato il concetto alla materia, da quando avevi visto con i
tuoi occhi un’opera di quell’artista giapponese arrivato in Italia con la sua
bicicletta. Quanto sognavi pensando a lui che attraversava l’Asia per arrivare
in Italia, come ti piaceva fantasticare sui pensieri che faceva mentre pedalava
rapido verso la meta, chissà se anche Hidetoshi si sarà trovato ad un bivio tra
due strade, chissà se avrà titubato nella scelta della direzione. Chissà se i
materiali di cui sono fatte le sue opere sono il frutto di visioni verso la
libertà. Fatto sta che ripescando quel libro fatto di tante pagine e di foto
grandissime ancora ti emozioni, ancora ripensi alla tua spensieratezza e ti
ritorna a mente quel periodo difficilissimo della tua vita in cui l’unica cosa
che ti sembrava salvifica era andare a vedere una mostra. Erano gli anni dei ma
e dei non so, per gli altri, tu lo sapevi bene e scrutavi le opere come se non
ci fosse un domani.
Quel libro raccontava di opere d’arte che svelavano ciò che è
nascosto portando il non-visibile sotto ai nostri occhi, opere che rivelavano
ciò che sfugge alla nostra vista che però le materializza. Oriente e Occidente
a confronto.
Sono passati tanti anni. Ma dopo ieri (22
Aprile 2013) non dimenticherò mai che un grande artista come Hidetoshi Nagasawa
mi ha permesso di guardarlo. Mi ha consentito di stare al suo fianco mentre
montava una delle mostre più commoventi che io abbia mai visto allestire. Come
si possono cancellare i suoi occhi mentre fissano il modellino di Yugao-Yole o
mentre, inginocchiato a pavimento, scrutano i bozzetti preparatori.
Yugao Jole
2005-2013 rame alluminio cavo d’acciaio e acido 150x400x400cm
Ieri il libro si è materializzato, la scrittura è diventata
reale, le opere sono uscite dalla carta, Hidetoshi mi ha abbracciato e guardato
dicendomi grazie.
Questo non si può dimenticare. Nagasawa è un altro sogno che mi
sono andata a prendere.
“Non si vede bene che col
cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi” e Hide questo lo sa bene.
Ombra Verde |
Hidetoshi Nagasawa
A cura di Bruno Corà e Aldo Iori
Museo Macro
Via Nizza 138, Roma
Con il contributo di Giacomo Guidi Arte Contemporanea
Grazie Simona!!! Avevo già voglia di Roma...ero in crisi di astinenza!!! dopo questo post, la voglia è diventata saudade: DEVO assolutamente andare a Roma!
RispondiCara Ivana,
Rispondivedrai una mostra che ti lascerà senza parole. Da vedere assolutamente.
Un bacione grande
Blue
E' questa la vita che sognavi da bambina <3
RispondiTi adoro. Antonia.
Tutti hanno un paio di ali ma solo chi sogna impara a volare. (J. Morrison)
Rispondievviva i sogni e chi ha il coraggio di impegarsi per avverarli! ;)
ps. anch'io ho una gran voglia di andare a vedere questa mostra e di fare un bel giro a Roma!