In principio fu il nulla. La
vibrante assenza di qualunque anelito emotivo. Lo stetoscopio dei sentimenti
sembrava dimostrare la prematura dipartita: “Siamo addolorati per la vostra
perdita. Abbiamo fatto il possibile, ma non c’è più battito. Il cuore ha dato
forfè”. Amen
.
Tuttavia, i miracoli esistono, i grattacapi anche, le
disgrazie pure e spesse volte arrivano dalla direzione opposta rispetto a
quella verso la quale lo sguardo si orienta. Succede, allora, che - dopo anni
di vuoto cosmico - del tutto inavvertitamente e senza alcun preavviso, ci
s'innamori. Succede anche che, dopo anni di vuoto cosmico, illusioni
annacquate, iettature emotive ed esperienze che avrebbero, ma “avrebbero”
soltanto (il condizionale è messo servile di fregature cocenti), dovuto
insegnarci qualcosa, del tutto consapevolmente, e con ogni sorta di terreno e
celeste presagio, ci s’innamori… di Quello
Sbagliato.
Quello Sbagliato è una categoria, un ordine preciso cui
appartengono esemplari tipici di nota (ma non sempre) e bizzarra (di sicuro)
fattura: sessodipendenti, cuccatori da strapazzo, traditori seriali, finti
onesti e stronzi molto più che veri.
Quello sbagliato è un genere di uomo che spereresti di non incontrare
mai, ma nella vita si sa, il mai non esiste, e allora becchiamoci pure questa -di
esperienza- e portiamo a casa le ossa rotte per non parlare del cuore, tanto
quello poveretto già è nella bara, morto quasi da un secolo. Quello sbagliato è
del genere che ha fatto teatro da quando era nella pancia della madre, anzi
forse la madre era un’attrice e già da prima di concepirlo gli ha trasmesso,
con i poteri della telepatia, l’arte del commediante. Quello sbagliato è una
categoria che andrebbe abbattuta sul nascere, un po’ come i “gramoni” o i
“fiori del diavolo” che distruggono l’erba buona e fanno di tutta un’erba un fascio. Categoria di spezzacuori patentati -da
non si sa chi-, si prendono la licenza di uccidere anime spargendo non sangue
ma parole d’amore, che puntualmente noi donne sentimentali, e forse anche un pò
acredulone, prendiamo per verità. Ma quali verità? Un ammasso di bugie dettate
da un unico scopo: portarti nel letto. Ma se fosse solo questo, non sarebbe
così grave. Il reale problema è che questi sanguinari del sentimento,
sesso-fobici, bugiardi seriali, rimorchiatori senza morale sono mezzi-uomini
travestiti da principe azzurro. Capaci, non si capisce come, di far cascare ai
loro piedi ragazze per bene e con dei valori e convincerle che l’amore vero sta
proprio di fronte a loro.
Con paroloni che spaziano - e qui avremmo bisogno di una risma di fogli-
dal più classico, ti ho cercata tutta la
vita al sei l’idea che ho sempre
avuto di donna. Da ti amerò per
sempre a ti renderò felice come mai
lo sei stata (ma a chi la vuoi raccontare non sono nata ieri, l’unico modo
per rendermi felice è che tu sparisca immediatamente dalla mia vista). Diari e
diari di frasi sdolcinate che fanno venire il diabete, che se le mettessimo
tutte insieme faremmo una fune cosi lunga da poterli impiccare tutti, questi
sicari bulimici d’amore (che amore non è, sia chiaro). E allora, aprendo la tua nuova agenda che
scocca l’anno nuovo, trovi: “Sei un meraviglioso
mare blu intenso che vive di calma e onde che culla ciò che ama e che scuote
ciò che gli va incontro… Voglio essere la spiaggia in cui arrivi e giaci… La
linea dell’acqua e della terra che si fondono e sovrappongono con perfezione ma
senza rigidità, solo con morbida naturalità e tanto vento che ci accompagnerà
sempre, amore mio!! Io starò sempre a braccia aperte come una spiaggia enorme
che abbraccia e protegge il suo mare blu! Siamo l’uno nell’altro”.
Sui post-it in giro per casa, sei ancora incredula quando le rileggi, ma
come si dice VERBA VOLANT SCRIPTA MANENT (hai le prove non te lo sei sognato, e
li, ti chiedi, ma come cavolo faranno a inventarsi certe cazzate? Ma
soprattutto come cavolo stavi tu, che ci hai creduto?) trovi a caratteri
“gallineschi”: “Sei arrivata nella mia
vita perché è con te che la passerò. Voglio darti la massima serenità e
tranquillità... Ti aiuterò e ti proteggerò! Sei il mio amore e ti amo”.
E poi continua la sagra della minestra che non si raffredda con un bel
bigliettino lasciato attaccato allo schermo del tuo Mac-Valentino (unico tuo
fidanzato possibile perché unico uomo che non potrà mai tradirti, al massimo va
un attimo in assistenza ma poi torna.): “Vedi
amore... Tutto ciò che immaginavamo sta prendendo forma e immagine!!!...è
proprio destino”.
Una carrellata di cazzate alle quale credi – ma perché poi?- forse hai
bisogno di crederci almeno una volta nella vita, forse anche tu vuoi credere
che esista l’amore vero, quello da favola, quello che fa fermare il cuore,
quello che non dormi se non senti la sua voce e non ti alzi al mattino se non
leggi un suo messaggio e allora eccoti altre stronzate travestite da festa, con
l’abito con scollo a balconcino e guanti di velluto.
“Amore mio
voglio riuscire a darti quel conforto che può venire soltanto da chi ti sta
vicino quanto il battito è lo stesso del tuo stesso cuore...”.
“Come posso farti capire quanto ti
amo... e che ti voglio per la mia vita... ti amo immensamente e sei tutto
quello che volevo in tutto e per tutto!!!...amiamoci tesoro...fino in
fondo...dobbiamo solo continuare a dare benzina a questo fuoco!!!non posso
pensare a vivere senza di te!”
“Amore tu non sei più un
sogno....sei finalmente la realtà che ho sognato sempre...sei reale possibilità
dell’idea di vita che per me è perfetta...avremo tutto tesoro te lo prometto!”
Il mercato capitalistico dei sentimenti è una landa
sciagurata di emozioni al ribasso, amori che si portano addosso il cartellino
del prezzo e del compromesso morale, relazioni tristemente somiglianti a
palazzi condominiali, camere subaffittate, alloggi provvisori, ingiunzioni e
notifiche di sfratto. Da quelli fidanzati a quelli sposati, passando per i
conviventi - che si tengono stretta la compagna di rappresentanza, salvo poi
cornificarla in tutti i modi che l’umano ingegno possa concepire: la lista di
tizi improbabili, emotivamente tossici, psicologicamente deleteri, è lunga quanto
una coda di traffico, sull’autostrada del Sole, nella canicola estiva di un
fine settimana vacanziero. Gagà, tomber
de femme, seduttori patologici - con la straordinaria capacità di farti
sentire una pallina, uguale a molte altre, su un pallottoliere da conteggio -
manager e uomini d’affari, pettoruti e potenti nei completi sartoriali d’alta
moda che vestono, su misura, il loro ego s-misurato e che pure si ritrovano con
le ginocchia di gelatina davanti ad una donna fornita - ma tu guarda - di un
cervello pensante.
In questa giostra impazzita a metà tra la calcinculo e il tagadà,
sinceramente sentirsi parte di un mucchio
selvaggio al ribasso, in cui vieni pescata come una carta dal mazzo e vali
come un due di picche quando in tavola di
gioca spade, meglio lasciare il campo. Mai avuto ambizioni di giocatrice
d’azzardo e non amo le orge inconsapevoli (a saperlo magari mi attrezzo).
L’amore è altra cosa, non solo paroloni lanciati al vento. Forse noi donne
saremo delle allocche ma ancora (qualcuna) crede che i fatti valgano molto di
più. I gesti – anche piccoli – possono fare la felicità, un fiore, un
cioccolatino sul tavolo quando sei triste, un sciarpa quando ti viene il mal di
gola o magari un fazzoletto per asciugare una lacrima che è scesa per un lavoro
non andato proprio come volevi. Questo, forse, potrebbe essere amore. Rispetto,
stima, condivisione, se non hai le basi meglio scappare dal mazzo e risultare
la carta Jolly con la puzza sotto al naso perché non ti sei adeguata ai tempi.
Affanculo i tempi moderni, io sto ancora con il 100% e sotto non scendo, io
voglio quello GIUSTO.
Quello Giusto è una categoria, un ordine preciso cui
appartengono esemplari tipici di rara e pregiatissima fattura. Lo riconosci
facilmente: è l’uomo che si infila tra una crepa e l’altra e la guarisce; tra
una toppa e l’altra e pure gli strappi rende belli; tra un tizio sbagliato ed
un altro tizio sbagliato e ti mostra la differenza; sa fare l’amore con la tua
testa e il solletico alle tue paure; non si spertica in promesse di eterna ed
immutata felicità, ma combatte dallo stesso lato della barricata e resta saldo
quando la vita si fa un pò carogna; appoggia il suo cuore contro il tuo cuore e
si inventa un nuovo battito
.
Non smettete di cercare.
Ma se posso darvi un consiglio non cercatelo a San
Valentino.
(Questo pezzo è stato scritto a quattro mani, in nero, Blue in blu, Antonia)
Nice post :D
Rispondihttp://closertotheedgeblog.blogspot.com/
Davvero un bel post!! :)
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