Al mondo esistono diverse categorie di donna.
La bionda e la mora, (poi c’è la rossa che è un discorso a
parte), la magra e la morbida (e la giunonica dove la mettiamo?), la riccia e
la liscia (e quella rasata, non la prendiamo in considerazione?). Ci sono le
Madre Teresa di Calcutta e quelle che la darebbero anche al cane, le svitate
per eccellenza e quelle con la testa fin troppo sulle spalle. Ci sono le “sto
per perdere l’aereo” e le “fammi fare un giro in moto”, le “non posso vivere
senza la mia bicicletta” e quelle che “ senza un sacco per dare pugni sarebbero
morte”. Esistono le “One Shot” e per fortuna esistono “quelle per la vita”. Ma
quelle di cui io amo di più parlare sono le due categorie di donne che, a
prescindere dai loro caratteri somatici e dal loro trascorso, racchiudono alti
e bassi, destri e sinistri e si nascondono dietro ad ognuna di noi: quelle che
in un rapporto d’amore preferiscono essere o comodino o lanciafiamme. Ebbene
si, le donne si dividono in due grandi categorie di complementi d’arredo: la
pianta o la mazza da Baseball.
Cosa c'entrano le mazze e le piante direte voi. Beh, c'entrano
eccome. Si, perché nella vita o hai in casa una mazza da baseball o hai una
pianta, che proprio la stessa cosa non è.
La donna mazza da
baseball è quella donna che invece di litigare, alza i tacchi e se ne va,
senza dimenticare di darvi un bello schiaffone. Una donna talmente dura e ferma
nelle sue idee che difficilmente riuscirete a spostarla, una che vi fulmina con
lo sguardo, vi ammazza con un’alzata di dito e che vi fa diventare le ginocchia
di “gelatina perché possiede un cervello pensante”. Questo tipo di donna
predilige la crostata di marmellata di fichi, non ama le bevande gassate, a
meno che non siano state prodotte in Franciacorta, e non sopporta la cioccolata
- tranne in momenti altamente stressanti- come il giorno prima delle mestruazioni (in
quei giorni è altamente sconsigliato starle vicino, a meno che non abbiate
voglia di morire).
È quel tipo di donna che fa l’amore con il vostro il cervello,
vi rende schiavo del suo carisma, del suo apparente menefreghismo e del suo
modo saccente di alzare il mento con fare di disprezzo. È una donna composta,
in ordine, stoica per certi versi e cazzuta nell’anima. Una di quelle alle
quale non vorreste mai chiedere se deve accendere una sigaretta, perché a una
così non si chiede, si fa e basta senza aspettarsi nemmeno un grazie. Ha un
fare educato ma in fronte pare abbia scritto:
“non mi guardare troppo, io non sono per te” e non perché sia snob,
tutt’altro, lei è una semplice ma sa bene ciò che vuole e non le va di
confondersi con le migliaia di altre donne che vorrebbero un uomo al loro
fianco solo per dire: “sono fidanzata”. Questa donna è come un tatuaggio sul
cuore, si conficca come un ago nella pelle e ne monopolizza il territorio, che
non è più solo superficie ma diventa cratere perforato. È una con carattere, di
quelle che non stanno mai ferme, ne con la testa ne con il corpo, una che devi
rincorrere e quando pensi di averla afferrata è li che ti sbagli, lei è già
scappata. Scappa da tutto e da tutti, e non per debolezza, ma perché non vuole
casini, non vuole aggrovigliamento di stomaco, sussulti dell’anima, cemento sul
cuore. Stare alla larga da certe emozioni la fanno rimanere più lucida, una mazza
deve sempre sapere dove e quando battere, non può permettersi di sbagliare. Una
mazza da Baseball ha una missione precisa, mandare in meta. Ecco perché queste
donne sono così tanto pericolose, perché sanno picchiare forte ma sanno anche
rimandare al mittente con la stessa forza con cui battono energiche la palla.
Sono donne che amano in una maniera tutta loro, di quell’amore che non ha nulla
a che vedere con la routine, nulla con la quotidianità. Loro sono la boccata d’aria
in mezzo a una città piena di smog, il vestito colorato a un funerale, la
suoneria musicale nel bel mezzo di una messa domenicale. Sono donne che sai di
non poterti permettere ma che in fondo vorresti avere al tuo fianco per sempre.
Non sono ne troppo belle ne troppo appariscenti ma i loro occhi sono la reale
causa di incidenti emozionali così travolgenti da far tremare la terra di
un’intera nazione. Quando ti si avvicina una donna così ti si creano tsunami
epidermici, ti si cementano i battiti e ti s’ingravida il cuore in un tempo talmente
veloce da far sembrare Speedy Gonzales un dilettante della corsa. Sono donne
rare, di quella rarità simile al miraggio, un’illusione ottica per pochi
eletti, un mazzata sulla testa, vera. Non so perché la maggior parte di loro
sia sole, non credo sia una questione di carattere difficile, ma forse, la
donna strutturata spaventa, allarma per la sua indipendenza, forse gli uomini
hanno bisogno di una scendiletto che sa lavare calzini e cucinare surgelati,
forse è molto più facile pensare di stare con una trita meningi che elemosina
amore, piuttosto che avere una che ti sbatte una mattonella in faccia. Avere
una mazza da Baseball come fidanzata richiede un certo tipo di impegno
intellettuale, necessita di amore vero, quello per una donna che sotto la gonna
nasconde la vera femminilità a forma triangolare. Sposarsi con lei significa
essere felice di avere una montagna di maglioni da lavare e un esercito di
libri da studiare. Significa avere paura che non torni a casa per diversi
giorni perché il lavoro l’ha inghiottita, significa escogitare ogni giorno
stratagemmi per stupirla. In parole povere, significa vivere per lei.
La donna Pianta,
beh, che volete che vi dica, il mondo ne è pieno. Vincono loro, sempre. La descrizione è semplicissima, fin troppo.
La pianta sta in un angolo; ascolta, non parla, abbassa lo sguardo, ti perdona
sempre, ti fa trovare la cena pronta e le camicie stirate. Generalmente emana
un profumo decisamente troppo forte che
nasconde la sua debolezza. Una pianta è quella donna che sopporta
l’insopportabile perché ormai ha appeso - radicato la sua vita al chiodo, o al
vaso. La pianta è verde, ma non sempreverde,
è dotata di un cervello basico, altrimenti non potrebbe stare con un uomo (medio) e diciamocela tutta spesso usa lacci
per i capelli che una ragazza di città non userebbe mai. Ma -e come dice Blue-
c’è sempre un ma, sono mogli perfette, accondiscendenti, premurose e devote.
Sono quelle che non userebbero mai una mazza da Baseball contro il compagno ma
piuttosto la farebbero diventare un Sexy-Toy. Le piante piangono. Piangono
lacrime, piangono miseria, piangono amore. Piangono perché si è rotto il
lavandino, perché hanno sbagliato candeggio e perché l’orifizio per water si è
otturato. Le piante piangono quando vedono una telenovela, quando avvistano un
paio di scarpe troppo alte (e che loro non saprebbero mai portare) e quando il
telefono squilla incessantemente. Le piante piangono se perdono il potere di
casalinghe disperate, se il colletto della camicia non è inamidato e se il cane
cammina troppo veloce. Si disperano se il marito non arriva puntuale a cena (si
raffredda il brodo) se il bucato non è perfetto e se sul cucuzzolo della loro
inutile quotidianità succede qualcosa che le sposta dalla sedia, come per
esempio il cane che fa i bisogni nel prato invece che sul tappeto. Le piante
sono donne che dedicano la loro vita ad ottenere cose per il solo fatto di
essere piagnucolone professioniste iscritte ai campionati mondiali.
Insomma tra una pianta e una mazza la differenza sta nelle
lacrime. Si, c’è chi le sparge e chi le fa spargere, tutto qui.
Lucidissima analisi dell'universo femminile.. io mi sa che sono una mazza da baseball conficcata in un vaso.. :-/ metà e metà, sempre in bilico e in equlibrio precario! che fatica ragazzi... un bacione Simo!
RispondiCara Francy, tu sei una magnifica mazza conficcata in un vaso con un super accento bolognese. In più sai cucinare benissimo e le raviole poi, sono spettacolari.
Bacio mia cara
Verooooo! Sono molto ma molto mazza da baseball?
RispondiA.F.
L'ho letto tutto d'un fiato... A-D-O-R-O!"
RispondiSerena P.
Blue, una mazza da baseball che pulsa della forza libera, possente, vitale, selvaggia, centenaria dell'albero da cui è stata estratta, del bosco che l'ha nutrita.
RispondiPina
Per l'argutezza. Perchè lei (e la conosco ed è uao) è tagliente. E' un tango. Viva.
RispondiE per ricordarsi che il principe azzurro ha la barba ed i tatuaggi ed in harley non porta certo una pianta da comodino. Al massimo un cactus dai fiori preziosi.
C. C.
cara C.
In effetti i nuovi principi azzurri hanno i tatuaggi e la barba e a noi forse piacciono tanto così. La cosa che più importa, comunque sia il principe, che sia un vero principe capace di amare e non di raccontare cazzate
A volte si passa da mazza da baseball a pianta e viceversa. La perfezione, come nella maggior parte delle cose sta nel mezzo ma chissà perchè nel mezzo non ci fermiamo mai!
RispondiM.G
Blue, leggo spesso quello che scrivi e su alcune cose mi rivedo in te anche se ti trovo monotematica con continue allusioni al sesso sia che si parli di libri piuttosto che di abiti facendo spesso perdere ai tuoi scritti qualità e valore.
RispondiQuesta Blue, ovviamente, non è una critica ma il semplice parere di una comune lettrice.
F.
Cara Fra,
Rispondigrazie per essere passata di qua e per aver lasciato un commento.
Sono molto felice che una lettrice mi esprima la sua opinione, le critiche servono per crescere e per me è importantissimo sapere ciò che pensa ogni mio lettore.
In effetti l'erotismo, o il sesso stanno alla base di tanti miei testi, nella vita vera (quella non del blog) scrivo di arte sesso e cucina e inevitabilmente questo influenza anche il mio blog.
Spero di ritrovarti presto qui.
un caro saluto
Blue
continuerò a leggerti con piacere..Fra