domenica 29 aprile 2012

La resa dei conti



Siamo alla resa dei conti. Non ci salva nessuno dalla morsa del tempo. I trentacinque (anni, intendo) sono alle porte, si affacciano alla vetrina della vita, non hanno chiesto permesso, si sono presentati senza invito. Fuori il sole risplende, le rose stanno nascendo e come sempre Maggio risveglia la consapevolezza che un altro anno, per me, è passato.

Sul ciglio del dirupo che mi separa dall’essere grande quanto basta per prendere decisioni importanti, io scelgo di crescere rimanendo un po’ Peter Pan un po’ Trilli, un po’ Cenerentola che perde ancora la scarpetta e anche un po’ Biancaneve in attesa del  bacio dal principe figo. Al risveglio ad aspettarmi, sicuramente, ci sarà un rospo e non un belloccio sale e pepe, ma questa è la realtà, non la favola.
La vita, si sa, riserva sorprese e alle volte speri di addormentarti al fianco di un magro e muscoloso uomo tatuato mentre ti rendi conto che all’alba del nuovo giorno un panciuto essere peloso (che non è il tuo cane) ti sosta vicino e ancora non sai il perché. Peccato che quell’uomo che tanto avevi snobbato e che pensavi non potesse avere nemmeno una speranza al tuo fianco, ora lo vedi straordinariamente meraviglioso. Lo trovi bellissimo (parolone), magro (eresia), intrigante (diciamo stronzo quel tanto che basta per destare la tua attenzione), vedi in lui un’aura di dolcezza inspiegabile (te ne accorgi solo tu) ogni sua parola, la leggi come una poesia, (hai una bella fantasia) e non per ultimo trovi che il suo essere cosi fuori dalle mode sia eccitante (sei pazza! Tu e la moda siete unite dalla nascita, come farai a sopportare un uomo dal look agghiacciante).

A trentacinque anni le cose cambiano, il bianco diventa rosino e il nero può assumere qualche sfumatura grigina. Il cielo è bello anche quando è plumbeo e il sole anche se un pò debole. Le rose non sono più solo rosse ma anche gialle e bianche e gli abiti firmati passano il testimone alla comodità. La radio non suona solo musica brasiliana ma ti rendi conto che a volte il jazz ha il suo perché. Ti piace il cioccolato in piccole dosi e il fegato alla veneziana inizi ad apprezzarlo. A trentacinque anni hai capito che è meglio essere felici piuttosto che lavorare solo per costruirsi un futuro.

A trentacinque anni puoi cambiare la tua esistenza in un attimo solo se hai la consapevolezza che l’unica cosa che cambia la vita è l’amore.

2 commenti:

  1. 35 anni, ma sei una "pupa", io con 10 di più che dovrei dire!! Un abbraccio SILVIA

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  2. buttati nell'amore sempre con la leggerezza dei 20 anni, abbandona i pregiudizi, moda, bellezza, schemi e sii frivola all'amore :-) i bellocci non mi sono mai piaciuti!

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