Un altro anno
è
passato.
365 giorni di
passioni, tormenti, esperienze, emozioni, sorrisi strappati, amore con la A
maiuscola, amicizie consolidate e altre perdute. Dodici mesi in cui NON mi sono
seduta a guardare la vita che scorreva, l'ho presa di petto, ho afferrato il
tempo tra le mani e ho gareggiato con lui. Se mi guardo indietro penso a quante
cose ho fatto, a quanto sono cresciuta e a quante persone ho incontrato che mi
hanno insegnato, nel bene o nel male, che il mondo
è
un contenitore
meraviglioso e che siamo fortunati a camminare su una terra cos
ì
piena di tutto.
Il primo Gennaio
2014
è
iniziato
all’insegna di una litigata furibonda. Un inizio con il botto, avrei dovuto
saperlo che chi inizia litigando, litiga tutto l’anno, ma io sono sempre stata una
testarda. Un primo a dir poco tormentato che si
è
consumato con un pianto lunghissimo e una notte
che non finiva mai lontana dall’uomo che credevo di amare ma che in realt
à
era diventato solo
un’ossessione malata. Una notte passata tra un drink e una sigaretta dietro
l’altra ad aspettare un messaggio d’auguri che arriv
ò
il 6 gennaio.
Una
notte seduta su un gradino, incurante del freddo, con la musica di sottofondo,
un mojito tra le mani e il telefono che a un certo punto ha preso il volo
dentro ad un fosso pieno d’acqua. Un inizio d’anno in cui speri che le cose
cambino, consapevole del fatto che solo tu puoi modificare le cose che ti
stanno intorno e solo tu puoi arginare l’appetito bulimico di persone assetate
di emozioni falsate, distorte e cementate.
È
stato un anno in
cui mi sono chiesta ripetutamente cosa avessi fatto di tanto malvagio da dover
scontare una pena cos
ì
esageratamente dolorosa. Un anno di pianti sopra al cuscino, in
cucina, in bagno davanti allo specchio, di buchi allo stomaco che mi sembravano
morse mortali. Un anno in cui, se i vaffanculo
si sono sprecati, si sono sprecati pure i perdoni e i TI AMO rubati tra un AltaVelocit
à
e un campanello che
suonava improvvisamente tra Bologna e Roma. Si sono sprecate le mandate di una
porta lasciata sempre mezza aperta, e mai definitivamente chiusa. Si sono
sprecate le parole accondiscendenti di una donna innamorata di un deficiente,
troppo innamorato di se stesso per esserlo di qualcun altro. Parole che
mancavano quando era necessario ed eccedevano quando sarebbe stato utile tacere.
Parole delle quali non mi pento, cos
ì
come non mi pento della sincerit
à
delle mie emozioni
e della certezza di aver messo tutta me stessa nel provare a ricucire un amore
ormai diventato un condominio sovraffollato di presenze ingombranti.
È
stato un anno
complicato. Un anno in cui il risollevarsi sembrava un obiettivo lontano, in
cui il letto di un ospedale ha cambiato la forma del mio corpo e in realt
à
non solo quella. Un
anno in cui mi sono resa conto che nessuno
è
invincibile e che non conta l’et
à
anagrafica, conta
solo l’amore che metti nel voler tornare quella che eri. Un anno in cui un
taglio sotto l’ombelico ha determinato la mia nuova bellezza, la bellezza di
essere imperfetta. E allora ho dovuto ricominciare a osservarmi, a riprendere
confidenza con un corpo diventato troppo magro ed esile, un corpo che non era
pi
ù
quello di una
ragazzina, un corpo che aveva combattuto contro un mostro cresciutogli
all’insaputa dentro, un corpo nuovo. Un corpo con una grande cicatrice: il mio
nuovo corpo.
È
stato un anno in
cui ho ripensato molto a ci
ò
che mi era successo e sono arrivata alla conclusione che tutto
è
bene ci
ò
che finisce bene,
si perch
é
mi amo e in fondo
l’anello di matrimonio che ancora porto al dito, non
è
un anello di legame
con qualcuno,
è
un anello che determina un legame che io ho con me stessa e con
la mia gioia di vivere.
Un anno d’arte, di
giovani artisti che ho conosciuto e grandi artisti che ho avuto l’onore di
veder lavorare. Un anno pieno di gioie, tra cui quella di ricominciare a
camminare da sola e anche un anno di grande dolore che mi ha costretto
all’assenza della persona che pi
ù
ho amato nella mia vita e che mi ha imposto di salutarlo lacrimante
in una stanza fredda, in posizione prona. Un anno in cui ho cambiato il mio
modo di vivere, ho rivisto strategie, comportamenti, decisioni. Un anno in cui
la parola mai si
è
trasformata in possiamo parlarne.
Un anno in cui ho perdonato tanto e ancora lo farei, si, perch
é
il perdono ti fa stare bene ed
è
un atteggiamento da persone mature.
Un anno in cui ho
gettato il cuore oltre all’ostacolo per poi rendermi conto che il mio cuore
deve stare dove sta e non continuare ad avere balzi, -non fa bene alla salute
passare da 60 battiti a 180 in pochi secondi-.
In quest’anno ho
cercato di crescere dentro, studiare e studiarmi, cercare e ricercare ci
ò
che andasse meglio
per me per poi accorgermi, che
è
inutile andare lontano quando tutto quello che cerchi sta
intorno a te. Basta solo tenere gli occhi aperti, basta aprirsi alle possibilit
à
e coglierle al
momento giusto.
È
sufficiente lasciarsi andare agli eventi e non averne paura.
In questo anno ho
acquisito ancor di pi
ù
la consapevolezza che non si debba abdicare da se stessi
e permettere alle persone di dirti bugie, le bugie fanno male a chi le riceve
ma anche a chi le dice e allora smettiamola con tutte queste cazzate che
complicano solo l’esistenza. Meglio una sana verit
à
che una stupida
bugia, soprattutto se a dirla
è
una persona alla quale tieni molto. Impariamo un po’ di pi
ù
a essere onesti,
con tutti, ma soprattutto con le persone che amiamo.
In questo splendido,
quanto difficile 2014, sono cambiata ma ci
ò
che non ho modificato
è
la voglia di amare,
la stima per alcune persone e l'amicizia profonda che mi lega a queste e allora
nel 2015 mi porto ci
ò
che pi
ù
mi ha reso felice, loro.
La Capreccion.
Difficile definirla
solo un’amica, com’
è
altrettanto difficile classificarla solo una sorella. E stato
un anno molto complicato per il nostro rapporto, ad un certo punto sembrava si
stesse squagliando il nostro amore, in realt
à
ha subito solo una semplice salita, in
crescita. Il nostro bene e la stima reciproca
è
aumentata, il 2014 ha messo alla prova il
nostro amore e lo ha fortificato rendendolo pi
ù
tonico, esattamente come lei. Avevo gi
à
scritto di lei e
del suo essere unica, la Capreccion ama la vita pi
ù
di ogni altra
persona che io conosca, la prende con un sorriso e la affronta con giovialit
à
danzando sui suoi
tacchi a spillo. Per lei la frase giusta per aprire il nuovo anno
è
:
“
La bellezza salver
à
il mondo”
di
F
ë
dor Dostoevskij
.
La Lety.
La riconfermo uno dei miei
più grandi amori. Col musetto saccente e il ditino sempre alzato, Maria
Letizia è una donna molto speciale. Mi sento molto fortunata ad averla come
amica e a poter condividere con lei anche la passione per l’arte. Lei, è un
caterpillar e un pozzo di risorse. Notti e notti di confronti al telefono per
finire progetti che parevano impossibili, settimane di stanchezza, occhi
assonnati, stomaco in subbuglio per ritrovarci a scrivere d’arte tra una chiacchierata
sull’amore e una tortina al cioccolato. Un’amica, prima di essere una curatrice
con la C maiuscola, una donna che ama oltre misura e sa riconoscere il vero
valore dell’amicizia. Quando penso a lei mi viene in mente una frase di
Virginia Woolf “
Perché una volta che il male di leggere si è impadronito
dell'organismo, lo indebolisce tanto da farne facile preda dell'altro flagello,
che si annida nel calamaio e che suppura nella penna
”.

La Robby F.
La porto con me nell’anno
nuovo per il suo modo di essere, la sua spontaneità, unita alla tenacia tipica
della bresciana Doc. E’ riuscita ad entrare nel mio cuore dal primo momento,
circuendomi con una collaborazione lavorativa e poi due, tre, quattro fino
quando non ho potuto più fare a meno di lei e della sua amicizia. Con lei
abbiamo intrapreso tante avventure e spero ce ne siano sempre di più. La mia
Robby è una donna singolare e se posso dirla tutta, mi ricorda tanto come ero
io alla sua età: un fiume in piena, una tempesta perfetta e un uragano vero. Denis
Diderot diceva: “
Quando si scrive delle donne, bisogna intingere la penna
nell’arcobaleno
”
.
Questa
Biondina al punto giusto con caschettino al seguito, gambe esili
e addome piatto è un vero condensato di energia multicolor e la porto con me
nel 2015 non solo come amica ma anche come compagna di lavoro.
Aurora Mazzucchelli
. Semplicemente Aurora. Ne
abbiamo combinate di cose in questi anni di amicizia. É la mia complice in
cucina, in amore, in viaggio. É la mia salvezza, la mia parte tranquilla, la
mia metà imprescindibile. Miglior chef donna 2012 per identità Golose, miglior
amica di sempre per Blue G. Con Lei, cucinare, amare e riflettere è speciale
come ogni cosa che fa. Aurora è esattamente come i suoi piatti, il concetto di
interiorità e di racchiuso, di passione e amore trapelano perfettamente
nel suo modo di essere così come nella sua cucina. La cucina è un modo di
donare e di donarsi, il Raviolo di Parmigiano (suo cavallo di battaglia e mio
tallone d’Achille – ne mangerei un kg a volta-) non è solo un esempio di piatto
che viene dal cuore ma è anche un concetto di vita, un riflesso dell’interiorità
della nostra chef, del senso materno, del suo rinchiudersi al mondo per poi
aprirsi allo stesso con amorevolezza ed energia. Pensando alla mia chef ricordo
una frase di
Michel
Bourdin che mi sembra calzi a pennello per lei:
Cucinare è un modo di dare
.
Potty e Viky.
Rispettivamente, il mio
fantastico vicino e la sua cagnolona allietano le mie giornate con vino e
ululate mattutine. Sono inseparabili e innamorati l’uno dell’altra. Senza la
vicinanza di Paolo e le scodinzolate di Viky la mia vita sarebbe più vuota. Gli
voglio un mondo di bene. Paolo ha saputo starmi vicino e consigliarmi con la
sua esperienza, è riuscito a darmi la carica per andare avanti e farmi capire
quanto è bello avere dei sogni e inseguirli. Quando li incontro nell’atrio di
casa penso che L. Sabin avesse ragione nel dire “
Non importa se non avete
denaro o possedimenti, il solo fatto di possedere un cane vi rende ricchi
”.

La Bebe. “I sogni si
avverano sempre, basta andarseli a prendere
”
Un altro anno passato
insieme, noi, il Club de Pirottines, le nostre avventure cibesche, l’universo e
la nostra immensa e, spero, eterna amicizia. Saremo insieme anche quest’anno,
in bicicletta per la città a cercare localini dove rifucillarci e raccontarci
delle nostre vite. Amo leggere il suo blog
ApranzoconBea
, adoro leggere Bebe sulla
parte Cultura del Resto del Carlino. Come dissi già in altri post in cui
tessevo le lodi della nostra conoscenza, sei un pezzettino della metà della mela
dell’amicizia che mi mancava e che speravo di incontrare da sempre. Per
conoscere Bebe
clicca qu
i.

Alice.
Ormai un’amicizia
consolidata dal progetto comune di cambiare il mondo attraverso l’arte, Alice è
una compagna di merenda, di notti insonni, condivisioni di scrivanie, divisione
di compiti, Alice è la mia socia in SetUp. Indispensabile, inimitabile,
senza di lei nulla di ciò che è ora e di ciò che sarà avrebbe potuto essere. Alice
è una donna molto sensibile e dolce, anche se all’apparenza sembra dura e
spigolosa. Il suo corpicino racchiude una montagna di amore.
Consapevolmente malata della
“sindrome di Salieri”, per la quale è provvista del dono di capire la bellezza
ma di non saperla produrre, sopperisco alla mia tara creativa con una scrittura
incisiva e potente... anche se "
L'arte è una mediatrice
dell'ineffabile, perciò sembra una stoltezza il volerla trasmettere nuovamente
a parole
" (Goethe). Più che critica ama definirsi
"osservatrice contemporanea".

La Re.
Noi siamo amiche. Lo siamo
state da una telefonata casuale in cui io ti ho chiamata e tu con una voce
squillante mi hai risposto con il tuo modo carino e gioviale. Siamo amiche
confidenti, di quelle che quando saremo vecchie saremo delle gran pettegole,
perché poi, si sa le donne sono un bel po’ chiaccherone. Siamo amiche di
telefonate in notturna, di risvegli mattutini, con il buongiorno ciccia che
fa sorridere tutta la stanza e fa entrare il sole anche in inverno. Siamo
amiche di coccole dispensate nel lettone, sdraiate sopra alle lenzuola che
raccontano una favola e che dondolano le parole, buonanotte amore, mille
volte buonanotte. Siamo amiche di aperitivi a Bologna, Milano, Roma e
chissà quali altre città. Amiche di cene studiando i piatti di portata, quelli
che scruti con diffidenza e poi introduci in bocca avidamente. Siamo amiche di
passeggiate per negozi, di visite alle mostre e di discussioni sull’arte
contemporanea. Siamo amiche, punto. Perché un punto c’è ed è bel saldo su di
noi e sulle nostre teste. Il punto di partenza che ci ha fatto arrivare fino a
qui. Quel punto che ci ha unite e che spero non ci separi mai più. Se penso a
lei penso alla frase che un giorno ti ho sentito pronunciare
Mai abdicare
da se stessi.

Martina Liverani.
Amiche dal 2012, ormai ne
abbiamo da raccontare di storie. Lei è il mio momento di gioia, la mia felicità
costante, sa darmi gioia e serenità anche solo con un messaggio. Lei con il suo essere una donna da DISPENSA mi permette di scrivere ciò che voglio, permettendomi di parlare di cibo, sesso e arte senza tabù .È uno dei
sogni che volevo si avverassero, è la donna che avevo bisogno di conoscere
mentre ero alle prese con una stupida dieta. Lei con la sua filosofia Curvy mi
ha fatto capire che la felicità non sta chiusa in una 40 bensì in una cena
luculliana con le amiche in cui alcol cibo e risate allargano le prospettive.
Pensando alla filosofia Curvy mi viene in mente una frase di Adele che cita: “
fino
a che inizierò io stessa a non piacermi, o fino a quando avrò problemi di
salute o non riuscirò più a trovare un fidanzato... fino a quel momento non mi
preoccuperò affatto di dimagrire. Del resto, non mi è mai capitato che
qualcuno, vedendomi nuda, abbia detto: puoi lasciare la stanza per
favore?".
Catia S.
e poi c’è lei. Di una bellezza imbarazzante, di una
simpatia contagiosa, con un cuore che fa provincia. La nostra amicizia è
inziata perchè l’ho scoperta sul web leggendo il suo blog cibettiamo.it, del
quale sono completamente innamorata. Di lei so tutto. Insieme condividiamo la
grande passione per il cibo e quest’anno abbiamo vissuto momenti straordianrio,
tra chiacchere e altro, attorno alle tavole degli chef più importanti del
mondo. Abbiamo pianto, riso, giocato e amato assaggiando quelle portate
strepitose. Dal Perù a Parigi, lei la mia italo Brasiliana del cuore.
Nel suo profilo si racconta
dicendo: “La verità è che sono sempre stata contesa tra quello che la gente
affermava di me e quello che veramente sentivo io di essere.
Unica voce comune: ” tu sei
la donna del tutto e subito”. Sì, lo sono! Il punto è che io l’ho sempre visto
come un pregio; chi mi stava accanto come un difetto.
Catia,
come me, detesta
le
donne che si piangono addosso, la forma a dispetto della sostanza, il
perbenismo, la mediocrità, il calcio, i calciatori, il falso moralismo, scarpe
e borse da giorno usate per la sera, essere accomodante.
La frase per lei è
Io non ho vizi, ho lussi
.

Nicola
. AMOREEEEEEEEEE ma esclusivamente
con la R moscia. Nicola è tutto quello che vorrei essere io: spregiudicato, esageratamente
se stesso, a culo con il mondo (anche
più di me). Non potrei più pensare a una giornata senza le nostre telefonate a
raccontarci cazzate amorose e a pianificare strategie improbabili per diventare
i Re del cazzeggio. È un amico
fedele, un uomo molto preparato ed estremamente intelligente. Quando penso a
Nicola mi si stampa un sorriso. Lui mi da gioia, mi fa vedere le cose in
maniera completamente differente da come le avevo pensate. È capace di
mescolare le carte e metterci quel tocco di cazzitudine, sana e obbligatoria, per
rendere il nostro lavoro una vacanza. La frase per lui? Tante, troppe. Ma forse
Lev Tolstoj, scrivendola pensava a lui:
il segreto della felicità non è di far
sempre ciò che si vuole, ma di voler sempre ciò che si fa.
Difficile stilare una lista
di amici che mi sono stati vicini in così poche pagine.
Grazie anche ad Antonia
Storace (
Nel giardino dei
ciliegi
)
, Arianna Albertini, le
Pirottines,
Annita,
Alessandra M
aio, Enrica (
OneredCherry
), Gale,
Mamma
Germana e Crash, Papà e Silvia, ,
Viola B
,
PierGiorgio P., Norma, Veronique Frison (
cucinopertescemo
), GG,
Giulia Giliberti, Giovanni Saputo, Michela Cesta, Irene Bordoni, Ivana M. Lavinia Turra Con dentro le parole,
Etc…
Buon Anno a tutti quelli che
mi amano
Cara Blue, non credo che la nostra vita inizia ogni primo gennaio, e non siamo neanche nati per cambiare vita l'ultimo dell'anno. Quanti giorni iniziano male nei 365 giorni, quanti periodi attraversiamo non belli in un anno. E se ogni giorno storto fosse il primo gennaio? Se ogni giorno bello fosse il primo gennaio? Non c'è un inizio per stilare la propria esistenza, non esiste un calendario per dire e dirci a noi stessi, questi saranno 365 giorni di..... Viviamo di riflesso, attraverso gli altri, e le persone nella nostra esistenza arrivano per un caso, per destino, perchè dovevano arrivare, e alla fine dobbiamo viverli, senza sè e senza mà. Arrivano, come arrivano i fiori a primavera, alcuni belli, altri meno, alcuni con radici saldi e forti, e altri dai mille colori e sfmature, ma senza radici, e per questo che il vero senso della bellezza nelle persone è nascosto, come la tua cicatrice che ha reso il tuo corpo di una bellezza "imperfetta"
RispondiQuando si ama una persona innamorato di se stesso, si ama a senso unico, non hai mai un riscontro, e sono palle quando qualcuno dice, io amo perchè lo amo senza aspettarmi niente in cambio. Cazzate. Quando ami qualcuno, quel qualcuno non ha il diritto di non amarti, o di amarti come tu non vorresti, quando si ama qualcuno pretendi l'amore stesso, l'affetto, il rispetto, e chi è innamorato di se stesso non ha tempo per amare gli altri, neanche se stesso. C'è un comandamento che dice. Ama il tuo prossimo come te stesso, il problema non è amare il tuo prossimo, ma amarlo come te stesso. E lui era solo innamorato di se stesso. Ecco perchè ti dico che questa vita la viviamo di riflesso, perchè a volte il riflesso può essere uno specchio, uno specchio che ci dice la verità, l'unica, muta e senza parole, e la cosa bella è, amare noi stessi, le nostre imperfezioni, cominciare ad amarsi, per amare gli altri. E ciò che leggo nel tuo pensiero, e quello che tu hai fatto. Vedo che alla fine hai fatto una lista di amici, cavoli gli amici, quella parte che "metti da parte" quando siamo innamorati, quella parte della nostra vita che non va mai via, quella parte che se ne sta in un angolo senza dispensare consigli, quella parte che alla fine c'è sempre con un abbraccio, senza rancori e rinfacciamenti, quella parte che nonostante non abbiamo più un corpo da amare, ci fa capire che nella vita l'amore non è solo un orgasmo innamorato....Ciao Blue, buona vita e buon proseguimento, un abbraccio sincero.