Glielo dite voi a PierGiorgio Parini che con il suo essere
cosi Zen mette a dura prova anche le donne equilibrate come me? Ma insomma,
possibile che nessuno abbia il coraggio di urlargli al vento, senza ritorno di
boomerang, che per la maggior parte della popolazione italiana femminile, dalle
casalinghe disperate alle project manager di grandi aziende, quando quel
ricciolino romagnolo fa una comparsata scendendo dalle valli riminesi, si alza
anche il pelo più nascosto di qualsivoglia femmina viva su questo pianeta. Qualcuno
glielo scrive uno striscione davanti a casa con scritto. “Parini ci piaci in
tutte le salse ma fermentato come un fagiolino sei meglio”. Per fortuna che vive come un eremita sui monti
di Torriana (densità della popolazione scarsissima) perché se fosse a Bologna,
fuori dall’uscio, si troverebbe un eliminacode, come al supermercato, con
numerazione che va dall’uno al milione, di donne che strappandosi i vestiti,
farebbero a gara per catturare la terra che striscia sotto le suole delle sue ginniche.
E poi diciamocela tutta, santo di quel Signore crocifisso sulla croce, Parini è
illegale.
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giovedì 16 ottobre 2014
Molto Food, ma anche molto Porn. Piergiorgio Parini e le erbette di campo
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martedì 30 ottobre 2012
Piatti che coinvolgono mente, palato e cuore. La cucina di Pier Giorgio Parini
Chissà perché siamo cosi abituati a pensare al futuro, a
cercare di costruirlo, viverlo, intesserlo, immaginarlo e sognarlo. Chissà
perché ci sembra cosi lontano quando in realtà al solo pensarlo è già passato.
Il tempo è il grande cruccio dell’esistenza, il tallone d’Achille dell’umanità,
il filo d’Arianna che ci farà uscire dal labirinto. Il tempo è passato tra un
attimo e futuro tra un secondo, non siamo in grado di percepire il suo
passaggio e quando ci proviamo ci sfugge di mano e allora è troppo tardi per
riacchiapparlo. Non vi è alcuna soluzione che possa impedire il suo scorrere e
tantomeno un laccio che ci aiuti a recuperarlo. Il tempo non perde tempo, ci impone
solo di viverlo. Ma esiste un luogo, forse non l’unico, ma a me piace pensare
che lo sia, dove pare che Kronos si sia fermato, dove gli odori punzecchiano
l’olfatto e dove all’ora del tramonto puoi scorgere il sole dar luce al mare di
fronte a te. Un luogo dove all’ora di cena si mescolano silenzio e profumo e
suoni di natura conditi alla passione, è l’Osteria
del Povero Diavolo a
Torriana.
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