Chissà perché siamo cosi abituati a pensare al futuro, a
cercare di costruirlo, viverlo, intesserlo, immaginarlo e sognarlo. Chissà
perché ci sembra cosi lontano quando in realtà al solo pensarlo è già passato.
Il tempo è il grande cruccio dell’esistenza, il tallone d’Achille dell’umanità,
il filo d’Arianna che ci farà uscire dal labirinto. Il tempo è passato tra un
attimo e futuro tra un secondo, non siamo in grado di percepire il suo
passaggio e quando ci proviamo ci sfugge di mano e allora è troppo tardi per
riacchiapparlo. Non vi è alcuna soluzione che possa impedire il suo scorrere e
tantomeno un laccio che ci aiuti a recuperarlo. Il tempo non perde tempo, ci impone
solo di viverlo. Ma esiste un luogo, forse non l’unico, ma a me piace pensare
che lo sia, dove pare che Kronos si sia fermato, dove gli odori punzecchiano
l’olfatto e dove all’ora del tramonto puoi scorgere il sole dar luce al mare di
fronte a te. Un luogo dove all’ora di cena si mescolano silenzio e profumo e
suoni di natura conditi alla passione, è l’Osteria
del Povero Diavolo a
Torriana.
Sembra strano pensare che in mezzo a un nulla fatto di tre case ci
possa essere un cosi raro esempio di perfezione, impensabile, per me, fino a
poche settimane fa, immaginare di andarci anche solo per un’ora. Se non fossi
stata quasi costretta da un’amica, avrei fatto il giro del mondo senza rendermi
conto che il meglio l’avevo a un passo dal naso, se non fossi stata forzata dal
destino a provare la cucina di Pier Giorgio Parini avrei perso un pezzo del
puzzle che compone il districato labirinto della gastronomia d’eccellenza. La
sua cucina non ha bisogno di null’altro che di se stessa, non necessita di
condimenti superflui in quanto traspare un’innata passione che domina il tutto,
gli ingredienti hanno una voce importante che passa dalle mani dello chef e
arriva direttamente a noi attraversandoci e imponendoci attimi di religioso
silenzio. Parini è un cuoco istintivo, uno di quelli che annusano, osservano,
toccano e poi attivano la propria anima pensante al servizio del piacere della
gola. E’ un ricercatore instancabile di emozioni, un demiurgo del “tentativo impiattato”,
un provocatore che unisce sapori vicini e lontani inchiodandoci al contemporaneo.
Ma cosa succede, se mentre seduta ad aspettare, ti arriva un RISO IN BIANCO dall’aspetto che ricorda
la mensa ospedaliera? Non rimane che assaggiarlo. Un tripudio di sorprese
dall’equilibrio perfetto, un piatto a più livelli che implica un annullamento
dei pregiudizi visivi, un impatto iniziale “anemico” alla vista, che viene
immediatamente sovrastato dall’irrorarsi di profumo di cipresso e da quel gusto
così tremendamente nuovo al (mio) palato. Questo riso monopolizza i sensi,
tutti.
Se ci troviamo, poi, di fronte a un piatto come il SEMPREVERDE non si può desiderare
nient’altro che vivere quel momento in eterno, adesso, senza esitazioni,
indecisioni, o perplessità. Non possiamo certo pensare a cosa sarà domani
mentre, avidamente, portiamo alla bocca un cucchiaio di questo freddo dolce che
ha convogliato a nozze con alcune erbette tanto amate da Pier Giorgio e che
l’hanno consacrato “Re delle Erbe”, come la menta, la melissa, il finocchietto,
il basilico, l’aneto, il cerfoglio, l’eucalipto, l’acetosella, la maggiorana e
il timo.
Lasciate che il cibo
esprima ciò che le parole non possono fare, lasciate che il tempo della
cucina di Parini sia come il tempo di Alice in Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, un tempo delle
gesta che si compiono nel presente, un tempo variabile, fisico, ciclico,
concreto, contingente, attuale e accidentale. Un tempo quotidiano fatto di
giorni che si svelano tra frenesia e lentezza, abitudini e consuetudine, tra
mobilità ed equilibrio. La cucina al Povero Diavolo vive in Kronos. Un tempo
che esiste solo nel presente, dove passato e futuro sono unicamente dimensioni
relative al “qui e ora”.
La cucina di Pier Giorgio Parini in tre parole.
No, ne basta una. INDIMENTICABILE.
Povero
Diavolo
Ristorante e Locanda
via Roma 30 - Torriana(RN)
Telefono 0541 675060
Eccolaa.. lo sapevo. Mi sentivo che sarebbe arrivato questo momento =)
RispondiBrava SuperSimo, articolo sublime, descrizioni dettagliate e impeccabili. Emozionali, direi.
Ordunque, quando ci ri-andiamo?
(ti meriti un pollice su, così domani ti fai il regalo da sola =)
Frison,
sei fantastica. Parini è un genio nel più ampio senso della parola. Piatti che coinvolgono mente palato e cuore come diceva il grande Escoffier.
Da riprovare, ma tra un po', magari verso Febbraio quando a Torriana ci sarò la neve e avremo bisogno di tirarci su il morale aspettando l'estate.
bacio mia bella.
Blue
è arrivato il momento cara Blue.