La Pianura padana è polverizzata.
La zona della bassa mantovana, del modenese e alcuni paesi
del ferrarese sono stati letteralmente rasi al suolo. Sono crollati edifici, si
sono sventrati fienili e aperti squarci nel terreno. Sono cadute chiese,
comuni, residenze storiche, torrette, cupole, rocche. Sono state evacuate
migliaia di persone per il pericolo dei numerosi crolli che continuano a far
tanta paura.
La mia terra è in ginocchio, io sono in ginocchio, il mio Io
è in ginocchio di fronte alla catastrofe che sta causando la forza della
natura.
Sono giorni che non riesco a reagire, sono in uno stato
catatonico, assoluto terrore misto a rabbia, ansia, angoscia da scossa sismica,
mi fa paura tutto ma soprattutto soffro al sapere che la mia gente, i miei amici,
i miei famigliari, i miei compagni di scuola e le persone con le quali sono
cresciuta piangono le case che ora sono macerie. Non riesco nemmeno a scrivere
ciò che provo perché il dolore non si può descrivere, si può solo sentire. Il
dolore ti perfora l’anima, il tuo corpo si imbruttisce e si rannicchia e pare
che il cuore scoppi per il male. Il dolore non ha spiegazione, non ha parole,
non conosce la scrittura (non la mia, che ormai non domino più) Il dolore
lacera dentro, fa un solco, spacca a metà, urla di sofferenza, si fa spazio e
invade il cervello che inevitabilmente viene rapito.
Non scriverò di questo terremoto perché tutto è già scritto.
Dirò solo che io ho visto le case cadute, le crepe, i detriti. Ho parlato con
la gente piena di speranza. Dirò solo, che dopo essere stata nei luoghi della
mia infanzia e aver visto ciò che è inimmaginabile, la gente ha le palle. Gli
emiliani, i mantovani, i ferraresi e tutte le persone coinvolte in questa
tremendo terremoto sono davvero uomini e donne con tanto coraggio.
Ci vogliono le palle per essere come noi.
Ci vogliono le palle per risollevarsi
Ci vogliono le palle per andare avanti quando si ha perso
tutto
Sono sicura che costruiremo un paese migliore.
Sono sicura che l’Emilia e la Lombardia ritorneranno a splendere
più di prima.
Tesoro, so che la tua, la nostra terra ce la farà e si rialzerà con la dignità che ha sempre avuto.
RispondiTi abbraccio
Carmen
Certo che ce la farà- ne sono sicura. C'è tanta forza
ti adoro Pirottina mia.
Ti mando un abbraccio forte forte.
RispondiHo tanta fiducia in voi e nella vostra tenacia, nel vostro non arrendervi mai e prendere tutto con un sorriso rivolto già al futuro, quando altri rimarrebbero paralizzati per ciò che è stato e continua ad essere. Ed è per questo che, pur non avendo nemmeno una goccia di sangue emiliano, vi amo tanto! :)
Via noi, viva voi, viva l'Italia che in questo momento è molto vicina ai terremotati.
bacio
Riprendo le parole ascoltate da una dei tanti emiliani intervistati in tv in questi giorni, diceva che la gente non può capire finchè non le vive certe situazioni. Non capiva nemmeno lui quando vedeva le immagini dell'Aquila, ora si. Non posso veramente capire nemmeno io che pure l'altro giorno ero immobile sotto lo stipite della porta mentre la terra sotto i piedi tremava e le porte oscillavano e il mio pensiero era quello di essere sola. Eppure ero lontana e il pensiero successivo è stato invece agli emiliani perchè se la paura toccava me a distanza di chilometri chissà loro.
RispondiDunque mi auguro solo che tra qualche settimana quando i telegiornali saranno aperti da qualche altra disgrazia la gente non venga abbandonata e gli sia dato quello che chiede: un aiuto per ricominciare a fare quello che facevano prima con dignità e senza elemosina. Un sostegno vero a chi ha sostenuto l'Italia e la sua economia fino all'altro giorno. Ho fiducia anche io, ce l'ho negli emiliani. In bocca al lupo.
Rimetteremo in piedi un'Italia migliore. Io ne sono sicura.
Bacione
è un disastro, purtroppo non annunciato...penso che sono stata pochi giorni prima del terremoto a Parma, un abbraccio SILVIA
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