di Blue G. e Antonia S.
Prima di cominciare questa nuova avventura, vi voglio raccontare in due
parole cosa sarà la rubrica
Il punto B.
“Cos’è il punto B, dove si trovi e com’è sia
fatto, nessuno lo sa. Il punto B è una zona erogena del nostro cervello, un
punto di partenza sull’erotismo, una riflessione aperta sui nostri tabù.
È
un insieme di considerazioni che ci liberano dalla schiavitù di non raccontare
le nostre pulsioni erotiche. Se è vero che, come sostiene Blue, l’erotismo
parte dal cervello, passa dalla bocca con il cibo, attraversa il cuore con le
emozioni e arriva dritto dritto laggiù, nell’innominabile zona del peccato
allora il punto B è la strada che percorriamo ogni giorno per raggiungere la
felicità
”.
Vorrei anche anticiparvi che essendo una persona che ama le
contaminazioni e ascolta le opinioni altrui a volte farò intervenire altri
scrittori a interagire con la mia personale visione. Uniremo le forze e i pensieri
su alcuni argomenti per dare più lati su cui riflettere. Ci sarà il lato B, ma
perché non avere anche il lato A o il lato C?
Così succederà in questo primo argomento, nel quale
scriveremo a quattro mani e due teste su un argomento scottante come il tradimento. Cos’è il tradimento, perché
e come si sviluppa, perché succede, perché ne rimaniamo incastrate
involontariamente, perché lo tolleriamo o perché non vogliamo vedere certi
atteggiamenti. Mi interessa il vostro parere, mi piacerebbe aprire le porte a
nuove discussioni che possano fornire spunti di valutazione e di crescita.
Commentatemi pure, siate anche feroci, se necessario, Il punto B. ha uno
sguardo aperto e ha bisogno di sapere cosa ne pensate. Che abbia inizio lo
spettacolo a quattro mani e due cuori:
quelle di Blue G. e di Antonia S.
Sono finite le giornate calde e assolate in riva al mare a
sorseggiare cocktail gelati e a leggere riviste da donnette. Sono terminate le
maratone al sole che come miglior amante avevano la crema protettiva, si sono dileguate al tramonto le dormite sul
lettino per recuperare le energie perse durante notti bollenti passate ad
albeggiare in compagnia di sedicenti amori. L’estate è finita. E così con lei,
anche quel senso di libertà diffusa, di brivido vaginale e di brezza cerebrale.
L’autunno spazza via qualsiasi sensazione di leggerezza per far posto alla
pesantezza dei maglioni di lanetta e racchiude tra il tessuto di un cappotto la
sensazione di caldo che ci ha provocato l’estate.
L’estate è il periodo dell’amore. L’alleata perfetta per le
fughe in moto, per i baci fugaci e per le scappatelle, siano esse di cervello o
fisiche. Questa benedetta stagione, contraddistinta da abiti succinti, slip
assenti e pelle abbronzata contribuisce al “sonno della ragione”, favorisce la
perdita della testa e incentiva l’adulterio. Ma chi è più fedifrago, l’uomo o
la donna? Chi si butta più a capofitto in alcove differenti, il maschio o la
femmina? L’infedeltà non ha sesso, è un impulso non riconducibile a un genere
ma a una condizione. Tradiamo perché siamo insoddisfatti, perché siamo annoiati
o semplicemente perché ci va di farlo. Ci lanciamo sotto le lenzuola di uno
sconosciuto perché abbiamo bisogno di sentirci ancora attraenti o forse perché
quella persona ha destato in noi curiosità. Ma cosa realmente ci spinge,
consapevoli di essere felici nella nostra vita coniugale, a cercare qualcosa
che ci stimoli a tal punto da tentare il rischio di una strada nuova? Quale
demone alimenta la voglia di tradire una persona che amiamo? In quel momento,
perché non veniamo assaliti dalla paura di perdere la nostra/o amata/o o di
essere scoperti? Sicuramente il tradimento è una questione di istinto. In quei
momenti seguiamo un odore, ci lasciamo trasportare da un sapore senza sapere,
dove realmente ci porterà, mettiamo il cervello in folle per ascoltare solo il
nostro impulso. Veniamo completamente rapiti dalla situazione del momento,
doniamo tutto per poco tempo per poi accorgerci che l’estate finisce e, come
sempre, inizia l’autunno.
Il vento settembrino spazza via il sudore della stagione
bollente per far spazio al tepore della sicurezza di una storia che da
serenità.
Blue non ha mai tradito, questo non significa che non
potrebbe mai farlo, significa semplicemente che fino ad oggi non ne ha mai
avuto l’occasione, il bisogno, la voglia. Ho sempre creduto che non sia
necessario tradire una persona, nessuno ci obbliga a stare con qualcun altro e
quindi non ha senso lanciarsi in altri letti, sarebbe più sensato lasciare il
fidanzato/la fidanzata del momento e avere storie, anche mille. Chi tradisce
non è libero. Ha degli impegni, ha il cuore sotto lucchetto, così come il
corpo, il cervello e teoricamente anche gli organi genitali. Chi tradisce mette
a rischio più persone, se stesso, la persona con cui sta e la terza pedina
della scacchiera. Questo significa che potrebbe fare del male –se non si ferma
in tempo– il fedifrago potrebbe spezzare il cuore a un essere umano di troppo,
o anche a più.
Sono partita ricordando l’estate, perché è proprio in questa
stagione che solitamente siamo più propensi a donarci, ma donarci fino a che
punto, mi viene da chiedere? Donare solo il corpo, lasciando il cervello in
stand-by? Donarci in una notte di sesso, seguendo l’istinto, senza far
intervenire i sentimenti, è tradimento? Ma cosa succede se il tradimento è
prolungato, se dura mesi, se si crea complicità, se ci si cerca e si ha
desiderio di stare insieme? Cosa succede se si arriva al punto che uno dei due
non ce la fa più a sopportare questa storia?
Di solito se ci capita che diamo dei paletti perché non
sopportiamo più di essere la seconda scelta, accadono degli eventi improbabili.
Tutto a un tratto se a tradire è un uomo, (triangolo donna-uomo-donna) questo
sparirà dalla circolazione, non ci telefonerà più, farà finta che nulla sia
successo e si trasformerà da amante affettuoso a sfuggente amico, ignorando un piccolo
particolare: “non si diventa amico di una donna con la quale si è stati a letto
per mesi e soprattutto, dopo che le si è fatto gettare il cuore oltre
all’ostacolo”. Non è così semplice. Non così immediato.
Beh, non dimentichiamo, poi, che esiste sempre l’ufficiale.
L’ufficiale è il compagno/a che ha il diritto di chiamare a qualsiasi ora, di
dormire con il/la traditore/trice, di andare alle feste e agli eventi
importanti insieme. L’ufficiale è quello che non sei tu.
Blue si volta a
guardare le foglie che cadono, la luce è diversa, lei non ha mai tradito e le
piace così perché per Blue “l’infedeltà è puro egoismo”.
Antonia
si volta a guardare le foglie che
cadono…
e, in questa notte d’autunno inoltrato, si sorprende a pensare: “chi
ama davvero, potrebbe mai realmente tradire?”
“La prima e principale zona erogena è la mente”, scrive
Richard Alan Miller. Come a dire: “Fuck my brain. I am my mind, not my body”.
L’impatto è, senza dubbio, più strong
rispetto al tocco poetico del Signor Miller, eppure il senso rimane del tutto
immutato, felicemente uguale a sé stesso: certe persone ti piegano a novanta il
cervello, prima della carne.
I pensieri sanno farsi l’amore per ore, nella fremente,
perfetta incertezza di due corpi che non ancora si sono trovati. E quando pure
quelli s’incontrano, l’erotismo raggiunge la più alta delle vette possibili.
Capita, allora, di sentirsi nudi e soli, davanti alle emozioni. Indifesi e
senza nerbo. Privati di ogni orpello, e di qualunque umana posa. Disarmati
dall’assenza di giudizio e, tuttavia, decisi a scansare il senno e la ragione,
ad ogni passo. Siamo fottuti, davanti alle emozioni. Audaci, temerari e fieri.
Perché, se un prezzo da pagare esiste - ed esiste - non è mai troppo alto (?).
Ho indossato i guanti da boxe sulle unghie laccate di
rosso. Per gioco o per fede, ho imparato che il ring somiglia alla vita. Ogni
montante affondato nel sacco ha i contorni precisi di un vaffanculo perfetto:
colpisce allo stomaco inganni passati e stronzi recenti, disattese speranze,
sogni che sono giochi d’azzardo mutati in rovina. Tra un pugno diretto e un
calcio frontale, ho incrociato i suoi occhi una volta di troppo. Così, a
uscirne ammaccato, è stato il mio cuore di giovane donna che avrebbe voluto
sentirsi un po’ Rocky e, invece, si è sentita un po’ scema.
Perché Lui è
Quello sbagliato. Così sbagliato da far sembrare giusta ogni cosa. Lui,
appartiene – per diritto acquisito – al commediante drappello degli uomini
“chiari fin dall’inizio”. Peccato che il loro personale concetto di “inizio”
registri un fuso orario più personale ancora: vittime incolpevoli - si fa per
dire - di una forma bizzarra di demenza senile, per via della quale “fidanzate
ufficiali” e “compagne di rappresentanza” sono le stesse cui alludono distratti
- tra un flirt innocente e una palpatina impudente - solo dopo settimane, mesi,
anni addirittura. D’altronde, il tempo è un concetto relativo. E loro sono
stati “chiari fin dall’inizio” … sia chiaro.
Il corpo delle donne è una filigrana mistica e perfetta,
così forte da tendersi e accogliere la vita dentro la vita. Sanno, per
inclinazione divina, come sdoppiarsi il cuore e abbracciare tanto altro da sé.
Rischiano il certo per l’incerto, barattano le sudate conquiste con la dolorosa
mappatura di nuove ferite. Forse non tutte, sicuramente molte.
In questa notte d’autunno inoltrato, mi torna alla
mente una canzone di Fabrizio De Andrè: “mentre lui le insegnava a fare
l’amore, lei gli insegnava ad amare”. Ma quanti, poi, sono disposti a imparare
sul serio?
Antonia e Blue: a quattro mani e due cuori pensano che – parafrasando
Harriet Van Horne – “amare sia come cucinare… o ci
si abbandona completamente o si rinuncia”.
E voi cosa ne pensate? Amanti fedeli o traditori impenitenti?
L’amore vero basta a se stesso o necessita di adultere alcove?
LEGGETEMI ANCHE SU
Ciao, è un piacere conoscerti, quanti post interessanti ho visto qua da te!!! Io sono amante fedele, sposata da 21 anni e innamoratissima!!!!! Mi aggiungo ai tuoi lettori, passa a trovarmi, un abbraccio!
Rispondiciao grazie mille per essere passata di qui.
RispondiSbricio volentierissimo da te
un abbraccio
Blue