A me i puttanieri fanno davvero
ribrezzo. Avete presente quegli uomini che hanno, o vogliono, la loro donna a
casa e poi, non appena chiusa la porta a due mandate dell’uscio, si crogiolano
nel letto di qualsiasi donna in possesso di un orifizio (di ogni genere, età,
forma, nazionalità)? Avete presente quelli che hanno la facciata dipinta di
bianco candido e il didietro che pullula di tutte le varietà di colori che
nemmeno la cartella Sikkens aggiornata può reggere il confronto? Avete presente
quelli che sono gelosi da far diventare pazza anche la più equilibrata delle
sante e poi la cornificano con ogni impensabile buco passi di fronte al loro
naso? Quelli a cui il cellulare si spegne all’improvviso, però se si spegne alla
loro moglie, succede la terza guerra mondiale? Quelli che scopano anche con i
frigo a microonde, purché questi diano cenni di vita o anche di morte, a volte certi
uomini amano la necrofilia.
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martedì 23 settembre 2014
Come uno stambecco delle Alpi di Carinzia

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martedì 19 agosto 2014
La sanguinaria Bloody Mary
La gola è una debolezza del sesso debole. Ma quale sarà mai
il sesso debole? Lo sono tutti, solo in modo diverso. Quando si parla di gola e
peccati capitali, i sessi sono cosi deboli da cadere sempre in tentazione. Ma è
la donna, che ai tempi di internet non è più l’angelo del focolare o la timida
verginella, rimane sempre la vera protagonista e icona da mangiare e
conquistare. Ora le donne sono tutt’altro che deboli, soprattutto quando si
parla di peccati.
Il marchese de Sade scrive ne La nuova Justine: “Dopo i piacere della lussuria […] non ce ne sono
di più divini di quelli della tavola… […] poiché è facile infiammarsi per i
piaceri dei sensi e di conseguenza è impossibile non eccitarsi per i piaceri
della gola. Oh, lo confesso […] l’intemperanza è la mia divinità e piazzo il
suo idolo nel mio tempio, accanto a quello della Venere; ed è solo ai piedi di
entrambi che riesco a raggiungere la felicità”.

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mercoledì 2 luglio 2014
Ingabbiata da un biscotto al cioccolato

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mercoledì 4 settembre 2013
Un, due, tre. Triplo Orgasmo mortale
Avete
presente la frase: “Vedi Napoli e poi muori”? Ecco, adesso spostate la stessa
emozione che trasmette questa frase e pensate alla cucina. “
Mangia al Celler e poi muori
”. Si,
perché dopo essere stati al Celler de Can Roca potrete solo implorare che la
sensazione di brivido diffuso non se ne vada più dal corpo, dovrete sperare che
la mente non abbia dimenticanze, dovrete invocare il palato perché rimanga per
sempre cosparso di quei cibi così deliziosi. Entrando al Celler non solo avrete
un brivido freddo che vi farà inturgidire la lingua, inarcare la schiena e
sfarfallare lo stomaco, avrete un piacere così totalizzante, così immensamente
prepotente, così diverso da ciò che avrete provato fino a quel momento che vi
sembrerà di entrare nel Paese dei Balocchi mentre il diavolo vi sfrega una
piuma sul clitoride.

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mercoledì 27 febbraio 2013
Macchè Mela del Peccato!!!
Io
non so cucinare, non faccio arte, ma la osservo e probabilmente non so nemmeno
fare l'amore, ma in questi anni ho sempre cercato di applicarmi. Certo cucinare
non mi riesce benissimo, anzi diciamo la verità proprio non mi riesce. Dipingere,
fotografare o scolpire nemmeno, diciamo che sono più ferrata a guardare l'arte
e fare l'amore, beh qui, certo non dovrei essere io a dirlo, ma se pur non mi
senta una tigre della branda mi applico con tanta dedizione, quando mi è
possibile. Mangiare, guardare e fare l'amore sono verbi che alludono ad azioni
legate al piacere, in tutti, l’atto che si compie soddisfa un bisogno, un
desiderio, una voglia. Potrebbe essere più semplice e istintivo pensare che il
piacere che più ci è necessario sia quello legato al cibo, atto del mangiare,
in realtà non è cosi, tutti e tre sono dettati da qualcosa che va molto oltre
una semplice esigenza. Certo cibarsi, in prima battuta è fondamentale per
vivere, ma non lo è forse anche fare l’amore o osservare un’opera d’arte?
Potremmo mai prescindere da una di queste tre cose? Potrei, io, vivere senza
cibo, senza arte e senza sesso? La risposta è NO.

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mercoledì 12 dicembre 2012
Il Kamasutra è una questione di DOP.
LEGGIMI ANCHE SU MYWHERE
Che il cibo abbia una stretta relazione con il sesso, IO ne ho la certezza. Va detto, però, che se fossi la sola non sarei credibile. Mi affido, quindi, a esperti per i quali il legame è cosi intimo e inscindibile da scriverci pagine e pagine, libri interminabili in cui ogni foglio ha il profumo della Melanzana mentre amoreggia con il rumore della carta. Isabel Allende in “ Afrodita ” spinge la lama in fondo al rosso cuore pulsante di un pomodoro, ricercandone morbidezza erotica e succosità carnale.
Che il cibo abbia una stretta relazione con il sesso, IO ne ho la certezza. Va detto, però, che se fossi la sola non sarei credibile. Mi affido, quindi, a esperti per i quali il legame è cosi intimo e inscindibile da scriverci pagine e pagine, libri interminabili in cui ogni foglio ha il profumo della Melanzana mentre amoreggia con il rumore della carta. Isabel Allende in “ Afrodita ” spinge la lama in fondo al rosso cuore pulsante di un pomodoro, ricercandone morbidezza erotica e succosità carnale.
Manuel Vasquez
Montalbàn nelle “
Ricette immorali
”
afferma che esistono svariati esempi di seduzione che partono dal racconto di
ciò che si sta per mangiare, nel suo trattato eno-gastronomico traccia
l’identikit del partner ideale con il quale ognuno di noi può dividere tavola e
letto. Per Stewart Lee Allen la mela è il cibo proibito e in lei il purpureo
della buccia somiglia alle labbra di una donna, (ma quali labbra, dico io?) e
la polpa bianca rimembra i denti e la pelle e per questo ci invita a mangiarla.
Assaporando una mela, chiaro rimando al peccato originale, il sapore e la
croccantezza scandiscono la natura immorale del gesto dell’addentare, la mela
per quanto possa sembrare innocente era e rimane la metafora esplicita d’immoralità,
crudeltà e inganno ricordandoci che nel cuore di questo frutto tanto
chiaccherato risiede vagamente l’organo sessuale femminile soprattutto se la si
taglia orizzontalmente. In “
Tartufi
bianchi in inverno
” di N.M.Kelby, il grande chef Escoffier conquista sua
moglie Dolphine con una partita a bigliardo e dopo averla avuta in premio dal
padre la fa innamorare conquistandola dentro una cucina. In quell’ambiente dal
caldo opprimente, alla novella sposa sembrava di andare a fuoco, anche i
capelli le sfuggivano dai fermagli a causa della temperatura. Escoffier le
cucinò un piatto semplice a base di sei grandi uova scure, trenta grammi di
burro e una
poêle.
Lei si
innamorò di lui quando le svelò l’utilizzo dell’ingrediente segreto che rendeva
il piatto straordinario: l’aglio. A girare il burro con l’ingrediente segreto,
insieme, vicini, i due potevano sentire i propri odori, i respiri. Escoffier
invitò la sua amata a mescolare. Si mise dietro di lei perché potesse condurla
nel valzer, una danza a fuoco lento come il bacio che le diede subito dopo. In
“Como agua para chocolate” di Laura
Esquivel,
il personaggio di Tita, donna
di passione, sofferenza e sentimento, vive uno speciale rapporto con il cibo
che le permetterà di raccontarsi al suo amato impossibile e le farà esprimere
il suo intenso ardore. Tita percepisce il mondo attraverso la cucina,
raccontando i sussulti del cuore con i suoi piatti.
La
cucina ci racconta, narra i nostri desideri, i nostri umori e le nostre
perversità nascoste attraverso il cibo che volente o nolente diventa parte di
noi. Una semplice insalata, (mangiata), diventa parte integrante della nostra
pelle, dei nostri capelli, dei denti, diviene il nostro sguardo languido, la
nostra calda saliva e il liquido vaginale in eccesso. Quindi, quando ci
avviciniamo a un piatto, chiediamoci, dove risiede, nella sua bellezza, la
prova divina del suo amore e la prova terrena del suo erotismo.

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mercoledì 7 novembre 2012
Scusa, ma a te piacciono le castagne?
Molti pensano che sia stata la Lussuria a farci cacciare dal
Paradiso terrestre. Sbagliato. È stata la Gola. La reale colpa di
mademoiselle
Eva fu quella di perdere la
testa per il cibo, non per il sesso. Anche se, poi, qui potremmo parlarne e
aprire un capitolo su come questi due peccati siano direttamente legati l’uno
all’altro. Non c’è cacciata dall’Eden senza alimento che venga mangiato e non
c’è alimento che avvicinato e introdotto alla bocca non faccia immediatamente
pensare al suo valore erotico. Beh, certo se penso a una Melanzana la poesia mi
si sfuma, ma se poi ci ripenso meglio, anche la melanzana ha il suo perché
erotico che sfodera con il colore, la lucentezza della buccia, la morbidezza
interna che raffiora mentre l’addenti, lei con quel succo che fuoriesce quando
la si cucina e quell’acqua profumata che ricorda il liquido vaginale nel
momento di massima eccitazione. Vi ho convinto?
Ma torniamo a Eva e al paradosso della gola: il suo male non
sta nell’ingurgitare a sproposito troppo cibo, ma nel gustarlo così avidamente,
da concentrarsi sul piacere e non più solo sulla mera funzione di alimento.
Il peccato di Gola non è affatto un peccato innocuo, in lui sta
nascosto tutto un codice segreto, usato persino da Lucifero, per attirare gli
ingenui e condurli alle soglie dei gironi dell’Inferno. Il peccato di Gola
anticipa sempre il peccato di Lussuria essendo questi due maledettamente simili
ed eternamente legati. Non è forse vero che, in entrambe le situazioni,
lasciamo che un corpo caldo penetri il nostro corpo? Non è forse vero che,
prima di iniziare a mangiare, la nostra bocca produce un’importante quantità di
saliva per preparare al meglio le papille gustative, proprio come succede nel
sesso, dove la donna che sta per avere un orgasmo, ha una maggiore secrezione
vaginale, per consentire la penetrazione e prolungare il suo piacere? Mentre
mangiamo le nostre labbra si gonfiano e
divengono più scarlatte cosi come avviene per clitoride e pene durante l’atto
sessuale. Allora non vi ho ancora
convinti?
Prendiamo, allora, un frutto autunnale, ad esempio la
castagna. Immaginiamolo mentre è ancora avvolto dal suo involucro spinoso, non
ricorda forse il tempo della verginità, il tempo in cui proteggevamo
quell’ambito triangolino del desiderio dal lupo cattivo che era nascosto sotto
ai pantaloni di un uomo?. Poi togliamo le spine e ci ritroviamo un frutto che
sa di calore, di coperte e di foglie che cadono. Un frutto racchiuso in se
stesso e protetto da una buccia liscia e marrone che al tatto ci sembra la
morbida pelle di un pube. Un frutto del quale non percepiamo l’odore fin quando
non gli imponiamo un taglio in mezzo alla pancia e lo inforniamo. Un frutto che
custodisce tutti i segreti di due peccati che si daranno la mano in una fresca
estate di San Martino. La castagna è proprio come una donna, vergine prima,
calda e invitante poi. Compagna perfetta di notti passate a sussurrarsi parole
all’orecchio mentre lei, cuoce nel forno ed emana il suo odore inconfondibile che
si amalgama con il profumo dei capelli lavati e bagnati del vostro amante.
Complice dell’amore, la castagna, non soffoca gli istinti ma lì amplifica
facendosi caldamente mordere da denti avidi di passione. Se cucinata all’acqua
la si può succhiare, se messa in forno diventa caldarrosta e arrostisce gli
animi ribelli, se si trasforma in marron glasée “uno tira l’altro”e qui tutto
dire.
Consumata in una tiepida notte di Novembre, questo frutto,
diventa la scusa per peccare, diventa il pretesto per arrotolarsi sul pavimento
o tra le lenzuola, giustifica un’assenza compensata da una presenza imperante
che ha il sapore di proibito. La castagna è la scusante perfetta per
attraversare la notte, arrivare all’alba con il corpo che sa di saliva e arrivare
tardi a un appuntamento.
La castagna è erotica. Molto erotica, soprattutto se mangiata
in due.

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sabato 20 ottobre 2012
Il Punto B. Straziami ma di corna saziami
di Blue G. e Antonia S.
Prima di cominciare questa nuova avventura, vi voglio raccontare in due
parole cosa sarà la rubrica
Il punto B.
“Cos’è il punto B, dove si trovi e com’è sia
fatto, nessuno lo sa. Il punto B è una zona erogena del nostro cervello, un
punto di partenza sull’erotismo, una riflessione aperta sui nostri tabù.
È
un insieme di considerazioni che ci liberano dalla schiavitù di non raccontare
le nostre pulsioni erotiche. Se è vero che, come sostiene Blue, l’erotismo
parte dal cervello, passa dalla bocca con il cibo, attraversa il cuore con le
emozioni e arriva dritto dritto laggiù, nell’innominabile zona del peccato
allora il punto B è la strada che percorriamo ogni giorno per raggiungere la
felicità
”.

Così succederà in questo primo argomento, nel quale
scriveremo a quattro mani e due teste su un argomento scottante come il tradimento. Cos’è il tradimento, perché
e come si sviluppa, perché succede, perché ne rimaniamo incastrate
involontariamente, perché lo tolleriamo o perché non vogliamo vedere certi
atteggiamenti. Mi interessa il vostro parere, mi piacerebbe aprire le porte a
nuove discussioni che possano fornire spunti di valutazione e di crescita.
Commentatemi pure, siate anche feroci, se necessario, Il punto B. ha uno
sguardo aperto e ha bisogno di sapere cosa ne pensate. Che abbia inizio lo
spettacolo a quattro mani e due cuori:
quelle di Blue G. e di Antonia S.
Buon lettura.

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giovedì 11 ottobre 2012
Esistono tante prime volte, ma solo una rimane unica.
Ci sono tante prime volte. La prima volta che piangi quando
esci dalla pancia della mamma, la prima volta che cadi dalla bicicletta dopo
mesi che stavi cercando di reggerti sulle due ruote e la prima volta che a
scuola prendi un brutto voto. C’è una prima volta per piangere, per soffrire,
per lamentarsi, per arrabbiarsi e per fare il broncio, ma c’è anche una prima
volta per ridere, gioire, rallegrarsi e per rendersi conto che la vita è
bellissima, anche se la mamma ti ha dato un calcio nel sedere perché hai
sporcato il vestito bianco con quelle more selvatiche (rigorosamente rosse)
rubate dall’albero.

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domenica 7 ottobre 2012
MyWhere. Chi si ferma è perduto
Il 2 ottobre 2012 è nato MyWhere. Un nuovo portale online, un nuovo modo di fare comunicazione, un esempio di diario post-moderno: una visione di piccoli atti creativi resi possibili dalla magia di internet.

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domenica 30 settembre 2012
Sotto il piumone, niente.
Le donne si dividono in due categorie. Quelle che
portano le mutande e quelle che non le portano. Indossare gli slip è una cosa
che ci viene insegnata da bambine. Siamo nate in una nazione in cui il
contrario potrebbe essere visto come una sorta di provocazione, un contro al
sistema che implica una propensione verso l’erotismo, un passo in avanti verso
la libera sessualità della donna. Ma cosa celano le mutande? Cosa nascondono o
cosa svelano di cosi prezioso? Dietro a quella tendina di cotone o di pizzo non
c’è solo un cespuglietto peloso o un triangolino curato. Dietro alle mutandine
c’è il pomo dell’amore, la mela del Paradiso, l’origine del mondo.
venerdì 14 settembre 2012
Davanti a un GinTonic non mi resta che tacere.
Davanti a un GinTonic ho deciso di tacere. Deciso di
ascoltare, riflettere, pensare, seguire e assistere alla mia conversione. Non è
facile per un’amante sfegatata delle bevande alcoliche dolci, un pò come tutte
le donne, di quelle che un Mojito è per
tutta la vita, pensare di ingurgitare un Cocktail amaro. Non è affatto
semplice mutare le abitudini, ormai radicate, di un’esistenza sweet, ma io sono profondamente convinta
che chi non si mette in gioco e chi non prova nuove strade non saprà mai
scegliere quella giusta, e inoltre, come si fa a dire che una cosa non piace se
non la si è mai provata?

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giovedì 16 agosto 2012
Caffé. Amore o Lussuria
“La donna è
come un frutto che esala la sua fragranza solo quando una mano la strofina.
Prendi, ad esempio, il basilico: se non lo scaldi tra le dita non sprigiona il
suo profumo”
da Il
giardino profumato
Proviamo a concentrarci un attimo.
Chiudiamo gli occhi. Distendiamo le gambe. Liberiamo il cervello da tutto e
cominciamo a respirare. Se il nostro naso è fino a sufficienza
riusciremo a percepire diversi odori, non sempre piacevoli, che entreranno
dalle narici e si propagheranno in tutto il nostro essere. In quel momento di
totale rassegnazione olfattiva potremmo trovarci a respirare l’odore di erba
fresca (se siamo reduci da un temporale estivo), di fiori di pesco (con la
primavera alle porte), di salsedine (se siamo di fronte al mare), di rose rosse
(se il giardino della nonna è appena stato annaffiato), di more (se siamo a
ridosso di un fosso nella campagna mantovana), di grano essiccato (se siamo su
un campo in pianura padana) o di caffé della moca (se ci troviamo con la
finestra aperta davanti alla scrivania di casa nostra e la vicina puntualmente,
ogni giorno, alle tre, mette sui fornelli una moca da sei per berlo con le
amiche).
venerdì 10 agosto 2012
Diabolicamente cucina
Noi donne non possiamo resistere agli uomini che sanno
cucinare.
Perdiamo letteralmente la testa davanti a gaudenti maschi che
scelgono gli ingredienti più freschi e sensuali, trasformandoli meticolosamente
in preparati che aprono le porte della percezione e dell’anima. Rimaniamo
ammaliate da uomini che sanno stappare una bottiglia di vino narrandone
l’essenza e che sanno descrivere il colore, la delicatezza, l’aroma, la golosità
e la consistenza di un “Pacchero” quasi stessero addentando delicatamente una
parte del nostro corpo.

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venerdì 6 luglio 2012
Uomo - Uomini
Uomo. Uomini. La nascita dell’uomo, la sua evoluzione, la sua
storia, la sua morale, il suo senso, la sua presunta potenza, la sua mancata
ragione, la sua energia, la sua bellezza e ancora uomo con le palle e uomo senza,
uomo figlio di un Dio minore, uomo ingiusto contrapposto a quello giusto,
uomini che raccontano storie e altri che le recitano. Uomini gentili,
autentici, generosi, educati, intelligenti, acculturati, magnifici, disponibili,
devoti e coscienti ma anche uomini spietati, irragionevoli, feroci, antipatici,
calcolatori, viscidi, insopportabili, lamentosi, intollerabili, fastidiosi,
uomini molesti e noiosi, seccanti e spiacevoli, irritanti e problematici.

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martedì 29 maggio 2012
Blue BDay
Anais Nin

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martedì 15 maggio 2012
Una Cinderella contemporanea.


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giovedì 15 marzo 2012
Che cos'è l'amor?
A trentacinque anni non si ha più voglia di mediare. Non si
accettano compromessi, non che si ammettessero prima, ma ora più che mai si
hanno le idee chiare su ciò che si vuole ma soprattutto su ciò che non si
vuole. È inutile perdere tempo sperando che al secondo appuntamento le cose
migliorino, tendenzialmente peggiorano. Ma se proprio vogliamo dare una seconda
possibilità allora è il caso di pensarci bene perché, alcune volte, potremmo
rimanerci molto male.

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venerdì 3 febbraio 2012
Amore con la gonna | Amore con i pantaloni
Mi chiedo spesso quale sia la differenza
tra i sentimenti maschili e quelli femminili. Gli uomini amano come amiamo noi
o viceversa, abbiamo gli stessi tempi di ingranaggio o di recupero e dopo una
storia finita a padellate contro la finestra anche ai maschi rimane quell’amaro
in bocca data da una storia conclusa male o semplicemente consumata e
indebolita.

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giovedì 26 gennaio 2012
Arte Fiera 2012
Blog consiglia…
Diamo inizio alle danze. Eccomi qui.
È già
Gennaio e come sempre sta per arrivare ArteFiera, la settimana piu affascinante
e divertente dell’anno. Anche quest’anno non si sono fatti attendere i problemi
e gli imprevisti. Mancava solo il blocco totale dei trasporti e cosi mi ritrovo,
ad un giorno dall’inaugurazione di una mostra, sul treno per Napoli a
recuperare due opere. La febbre artistica è arrivata a 39 ma barcollo ma non
mollo. Fiato alle trombe, che sia un’arte fiera incredibile.
Per questa occassione ecco alcuni consigli
della amica Marta Gabriele e alcuni eventi ai quali non potete mancare se
passate sotto le due torri. Buon divertimento

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