Ne “
L’ora del te
” di Ermanno Bencivenga si racconta la
storia di una coppia, marito e moglie, che ogni giorno alle cinque, beve il te.
Non è chiaro a nessuno cosa davvero bevano ma il rituale si ripete ormai da
tutta la vita. I coniugi accendono il fornello, scaldano l’acqua, la versano in
un pentolino panciuto munito di coperchietto e aggiungono i sacchettini di
carta. Dopo quattro minuti prendono il pentolino per il manico e dal beccuccio
esce un liquido marroncino e fumante che adagiano in due tazze. Ci aggiungono
zucchero, latte o limone e iniziano a fare conversazione. Se gli chiedi cosa
stiano bevendo la risposta è chiara: “ un te”, ma in fondo non lo è poi cosi
tanto.