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domenica 9 ottobre 2016

Ginocchia che tremano e labbra che si mordono. Orgasmi che non superano Agosto

Agosto porta consiglio.
Consiglio sui chili che non hai perso. Sulle unghie che si sono spezzate. Sulle occhiaie che si sono macchiate di quel verdognolo fastidioso che tanto vorresti eliminare.
Consiglio sull’abbronzatura che non hai preso e forse, non prenderai mai. Sulle sigarette che ti hanno macchiato eccessivamente i denti e su quello smalto che sull’alluce fa proprio ribrezzo.
Agosto porta consiglio perché è il teorico mese del cazzeggio, il mese in cui tutto il mondo si mette in vacanza e in cui, finalmente il telefono si mette in modalità aereo – e non certo perché sei dall’altra parte dell’oceano, ma perché, finalmente, ti godi il tuo insostituibile materasso Memory – .

sabato 3 agosto 2013

Cuore.Ti sei di nuovo buttato dal condominio?


Amore e Psiche
I sassi nelle scarpe. Le schegge sotto le unghie. Le ciglia negli occhi. Le pietre sul petto. Quali di queste cose danno più fastidio? Quali fanno più male? Sono dolori diversi, elementi impercettibili agli altri, ma che si fanno spazio sul quel corpo martoriato, o dentro a quell’anima pesante, sono sofferenze che pesano su di te, prepotentemente. Ma c’è un dolore, uno così forte da non farti più stare in piedi, quello che ti costringe a chiuderti in casa, quello che se non l’avessi mai provato penseresti non esistesse. Il dolore più grande che tu possa provare è quello del cuore.

martedì 10 aprile 2012

L'amore ai tempi dell'Iphone


I rapporti finiscono. Si dileguano, passano, si consumano, si interrompono, giungono alla fine prima che si capisca che erano iniziati. Siamo figli della velocità, dovremmo chiamarci forse futuristi? Dovremmo etichettarci rapidi consumatori di emozioni? Oppure dovremmo solo essere consapevoli del fatto che ciò che chiamavamo rapporto tale non era e quindi si è perso nei meandri del tempo. Le persone vogliono amare ma non hanno più tempo da dedicare all’amore, siamo automi in preda a bulimia affettiva che non sono in grado di elargire sentimenti, non vogliamo impegnarci, lavoriamo troppo e spesso, anche se non si dice, non abbiamo voglia di avere qualcuno a fianco che detti legge sul nostro cervello. Ma perché siamo arrivati a questo, perché le uniche cose alle quali pensiamo sono il lavoro e gli amici, perché ci chiudiamo in noi stessi e non diamo spazio all’unica cosa che cambia veramente la vita?

domenica 4 marzo 2012

Amici mai.




“Tu per me sei sempre l’unica, straordinaria lontanissima,
vicina e irraggiungibile,
inafferrabile, incomprensibile
ma amici mai
per chi si cerca come noi
non è possibile
odiarsi mai
per chi si ama come noi
sarebbe inutile…”.                                     A.Venditti

Quando a 18 anni lasciai il mio primo fidanzatino Fabrizio, lui mi dedicò questa canzone dicendomi che non avremmo mai potuto essere amici. Non capivo questa scelta drastica e crudele di separarci del tutto. Volevo che rimanesse nella mia vita perché tra di noi c’erano state tante cose belle: il primo bacio, la prima carezza, la vacanza all’estero insieme, il mio “diventare donna” e tante altre realtà che mi avevano fatto passare da adolescente a “donnina”. A quell’età non comprendevo perché se la prendesse tanto se lo lasciavo, in fondo stavamo crescendo e dovevamo maturare e vedere il mondo attraverso esperienze che implicavano la separazione. Di lì a un anno mi sarei trasferita a Bologna e quindi era impensabile avere un rapporto a distanza. Eravamo amici più che “morosini”, condividevamo curiosità più che esperienze, eravamo spensierati e non avevamo il pensiero di cosa significasse pensare al futuro. A quei tempi mi sembrava lontana l’idea di diventare grande, ero troppo impegnata a ridere, scherzare, giocare e farfugliare cavolate con le amiche, il fidanzato fisso era una cosa obsoleta e inutile.

mercoledì 6 luglio 2011

Luglio col bene che ti voglio...

E poi ti alzi una mattina e ti rendi conto che il tempo è passato, che nonostante i tuoi sforzi immani 365 si sono susseguiti attimo dopo attimo, ti accorgi che hai un anno in più e 7 capelli bianchi sulla testa che prima non c’erano, fai un’analisi attenta delle tue rughe e per fortuna il tuo amato chirurgo è riuscito a riempire di botox quei segni tremendi dati, un po’ dall’età e un po’ da quei 6 kg in meno che hai perso lungo il cammino che ti ha portata fin qui. Tra tante cose che hai smarrito per fortuna altrettante ne hai acquistate. E ti ritrovi a pensare dalla tua postazione Mac a riflettere sul fatto che sei una donna più sicura sul lavoro, che non ti trema più la voce davanti ad una stanza gremita di gente e che sai sostenere anche da sola un discorso importante portando il fulcro dove vuoi tu. Ti accorgi che se presenti un progetto viene approvato perché hai il potere di farti ascoltare e finalmente ad una riunione che deciderà le sorti della tua vita le persone ti presentano con il tuo nome elencando particolari del tuo curriculum che nemmeno tu ricordavi.